A Davide Re il premio Cannavò 2019
17 Dicembre 2019Il primatista italiano dei 400 metri festeggia il riconoscimento intitolato allo storico direttore della Gazzetta dello Sport: "Onorato, era un grande appassionato di atletica"
Candido Cannavò amava l’atletica leggera e si sarebbe esaltato dinanzi a un muro che si infrange come i 45 secondi nei 400 metri. Il premio intitolato allo storico direttore della Gazzetta dello Sport è andato quest’anno a Davide Re, il primatista italiano del giro di pista, ospitato oggi pomeriggio nella redazione del quotidiano sportivo, a Milano, al termine di una stagione di successi. Il 44.77 di La Chaux-de-Fonds che a fine giugno ha spostato i confini, la doppia vittoria agli Europei a squadre di Bydgoszcz in agosto (400 e 4x400), la finale sfiorata nei 400 metri ai Mondiali di Doha e quella conquistata con la staffetta fino al sesto posto conclusivo: una stagione da celebrare per il 27enne ligure delle Fiamme Gialle, allenato da Chiara Milardi a Rieti. Il riconoscimento è stato consegnato dal direttore della Gazzetta Andrea Monti nella cerimonia che ha visto presenti anche il vice presidente vicario della FIDAL Vincenzo Parrinello, il presidente della Bracco Atletica Franco Angelotti promotore dell’iniziativa, la signora Franca Cannavò e suo figlio Alessandro, l’ex quattrocentista azzurro Mauro Zuliani, il direttore tecnico delle squadre nazionali Antonio La Torre.
RE: "IL RECORD? UN'APOTEOSI" - Davide Re, accompagnato dal papà Paolo, ha omaggiato il direttore Monti con un testimone usato dalla staffetta ai Mondiali di Doha, e ha ringraziato chi lo ha scelto non soltanto per le doti tecniche ma anche per le qualità umane espresse in questa stagione: “Sono veramente onorato, so perfettamente che è un premio molto ambito perché Cannavò era un grande appassionato di atletica - le parole di Re -. La stagione 2019 è andata benissimo, inseguivo il record italiano e finalmente è arrivato: il 44.77 è come un’apoteosi. Mi dispiace soltanto di aver mancato la finale di Doha per otto centesimi, ma ci riproverò a Tokyo”. Per il prossimo anno “ci concentreremo su una stagione outdoor sui massimi livelli, tralasciando un po’ le indoor”, spiega. Quella del 2019 è l’undicesima edizione del premio che in questi anni è stato conferito anche a personaggi internazionali del calibro di Sebastian Coe, Yelena Isinbayeva e Dafne Schippers.
(videointervista di Cesare Rizzi/FIDAL Lombardia)
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