Alessia Trost è bronzo Mondiale!
01 Marzo 2018Nella rassegna iridata indoor a Birmingham, l’azzurra al terzo posto nella finale del salto in alto con 1,93. Oro alla russa Lasitskene (2,01), argento alla statunitense Cunningham (1,93) per un errore in meno alla quota di ingresso.
Subito una medaglia per l’atletica italiana, nella serata di apertura dei Campionati Mondiali indoor a Birmingham, in Gran Bretagna. L’azzurra Alessia Trost conquista il bronzo nel salto in alto con la misura di 1,93 superata alla seconda prova, migliorando il suo stagionale di due centimetri. Per la quasi 25enne delle Fiamme Gialle è la prima volta sul podio in una rassegna globale assoluta, dopo l’argento degli Europei indoor nel 2015 e le tante vittorie a livello giovanile, con i titoli mondiali da under 18 nel 2009 e tra le under 20 nel 2012. La friulana di Pordenone che da un anno e mezzo si allena ad Ancona sotto la guida tecnica di Marco Tamberi, il papà del campione europeo Gianmarco, mette così a segno la migliore gara della sua stagione nell’occasione più importante, dopo l’invito ricevuto in base al meccanismo del target number. Oro con 2,01 all’imbattibile russa Mariya Lasitskene-Kuchina che centra il suo 38° successo consecutivo, argento alla ventenne statunitense Vashti Cunningham, campionessa uscente, con 1,93 ma un errore in meno alla quota di ingresso rispetto all’azzurra Trost, che ha aperto con 1,84 al secondo salto seguito da 1,89 alla prima prova, per chiudere con tre nulli a 1,96.
Assegnati altri due titoli nella giornata inaugurale: anche l’alto maschile è di un russo “neutrale”, il ventenne Danil Lysenko con 2,36 al terzo tentativo per spezzare l’equilibrio con il qatarino Mutaz Barshim che stavolta si deve accontentare del secondo posto a 2,33, bronzo al tedesco Mateusz Przybylko (2,29). Sui 3000 metri, terzo oro consecutivo per la fuoriclasse etiope Genzebe Dibaba, sempre in controllo di una gara tattica nella prima metà e davanti a tutte in 8:45.05, con l’argento all’olandese Sifan Hassan (8:45.68) che precede la scozzese Laura Muir (8:45.78), beniamina del pubblico britannico. Domani la seconda giornata con sei atleti italiani attesi nelle batterie: Anna Bongiorni (60 metri), Ayomide Folorunso e Raphaela Lukudo (400 metri), Yassin Bouih (3000 metri), Veronica Borsi ed Elisa Di Lazzaro (60 ostacoli). In palio le medaglie di 60 metri, peso e pentathlon donne, oltre al lungo uomini.
ALTO: BRONZO TROST - La serata di Alessia Trost non inizia per il verso giusto, perché commette un errore alla quota di entrata di 1,84, saltando con la calzamaglia. Ma l’azzurra si riscatta prontamente valicando la misura alla seconda prova e la sua finale prosegue. Ancora tutte in gara le 13 atlete iscritte, si va a 1,89 e stavolta la 24enne delle Fiamme Gialle fa subito centro: l’asticella si muove, ma non cade. Fioccano gli errori delle avversarie: per la Trost c’è il terzo posto momentaneo, da sola, alle spalle del duo Lasitksene-Cunningham, le due iridate in carica (all’aperto e indoor). In quattro ci riescono alla prima, anche la britannica Morgan Lake che è però dovuta ricorrere al terzo e ultimo tentativo nella precedente quota di 1,84, quindi l’ucraina argento mondiale outdoor Yuliya Levchenko fa 1,89 alla seconda e la bulgara vicecampionessa olimpica Mirela Demireva alla terza. Escono di scena concorrenti accreditate come Levern Spencer (1,95 in stagione per la portacolori di Saint Lucia), l’ucraina Gerashchenko e la ceca Hruba, rimangono sei atlete in lizza per affrontare 1,93. L’unica a conservare un ruolino immacolato è la russa “neutrale” Mariya Lasitskene-Kuchina, mentre il secondo ingresso in pedana è quello buono per la ventenne statunitense Vashti Cunningham e anche per Morgan Lake, 21 anni ancora da compiere: la giovane britannica sorpassa provvisoriamente in classifica Alessia Trost, adesso quarta.
Per la friulana, allenata ad Ancona da Marco Tamberi, arriva il miglior risultato del 2018 nella gara più importante della stagione indoor: dopo un errore, l’azzurra trova il salto che la porta a superare 1,93 con la seconda prova, due centimetri in più di quanto era riuscita ad ottenere finora quest’anno (1,91 a Banska Bystrica il 6 febbraio). Ma soprattutto vale di nuovo il terzo posto di una competizione che si riduce a quattro atlete per l’eliminazione di Levchenko, quest’anno a 1,97 però qui apparsa sottotono, e Demireva.
Continua la serie impeccabile di Mariya Lasitskene-Kuchina a 1,96, ancora oltre l’asticella senza esitazioni, e quando Morgan Lake sbaglia per la terza volta c’è la matematica certezza del bronzo per Alessia Trost. La medaglia numero 24 per l’Italia nella storia dei Mondiali indoor, la dodicesima di bronzo, ma anche le ultime due erano arrivate dal salto in alto: l’oro a Portland 2016 di Gianmarco Tamberi, compagno di allenamenti della Trost, e l’argento di Antonietta Di Martino a Istanbul 2012. Per la 25enne russa Lasitskene-Kuchina, assoluta dominatrice della specialità, la misura vincente è poi 2,01 alla seconda prova, con il più ampio margine nella storia della manifestazione (otto centimetri sulle più vicine tra le avversarie) prima di fallire tre volte 2,07: è il suo secondo titolo iridato in sala dopo quello del 2014 e il quarto della carriera.
LA PRIMA DI LYSENKO - Si invertono i ruoli nell’alto maschile. A salire sul trono è Danil Lysenko, che si era già messo in luce nella scorsa estate con l’argento ai Mondiali di Londra. Stavolta il giovane russo, classe ’97, piazza il colpo decisivo all’ultimissimo salto della gara: 2,36 al terzo tentativo, dopo aver chiesto il totale silenzio, per evitare lo spareggio e risolvere la sfida con il favorito Mutaz Barshim, iridato all’aperto, che era in perfetto equilibrio su tutte le misure fino a 2,33 per entrambi senza errori. In questa stagione Lysenko, al suo primo oro internazionale, aveva comunque dimostrato grande costanza di rendimento dopo aver vinto ben quattro gare ad almeno 2,35 nel mese di gennaio e rimane imbattuto nel 2018. Parziale sorpresa per il bronzo che va al collo di Mateusz Przybylko: il 25enne tedesco, quinto nella finale mondiale ad agosto, oggi fa 2,29 come lo statunitense Eric Kynard, autore però di un errore in più alla quota risolutiva (superata al terzo salto anziché al secondo).
DIBABA TRIS, ANZI POKER - La collezione di Genzebe Dibaba si arricchisce di un ennesimo pezzo pregiato. Conferma del titolo sui 3000 per la 27enne etiope che completa la tripletta, ma in realtà la striscia d’oro ai Mondiali indoor arriva a quattro considerando anche i 1500 dell’edizione 2012. Nel primo chilometro il ritmo è molto blando (3:14.67), quindi la filiforme tedesca Konstanze Klosterhalfen guadagna la testa, ai 2000 metri la Dibaba prende il comando e si dimostra padrona della situazione (8:45.05, ultimo km in 2:37.43) senza mai essere seriamente impensierita: domani sarà nuovamente in pista nelle batterie dei 1500 con l’obiettivo del bis. Alle sue spalle le altre, che comunque nell’ultimo giro riducono lo svantaggio: l’olandese Sifan Hassan recupera posizioni, allargando la traiettoria nel rettilineo di arrivo per difendersi dalla rimonta della britannica Laura Muir, finalmente sul podio mondiale dopo il quarto posto nei 1500 di Londra. Un decimo per separarle al traguardo, 8:45.68 contro 8:45.78, mentre la keniana Hellen Obiri perde terreno nei due giri conclusivi, quarta in 8:49.66.
Luca Cassai
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