Anna Arnaudo intervista ad Atletica TV

16 Dicembre 2021

Nadia Battocletti e Anna Arnaudo, prima e sesta a Dublino, lanciano la squadra U23 verso la prossima edizione della rassegna. Passando per la pista e gli esami in ingegneria.
La prima volta femminile nella storia italiana dell’Eurocross – l’oro U23 a squadre conquistato domenica a Dublino – è la vittoria di atlete poco più che ventenni, future ingegnere, dotate di coraggio e ambizione. Davanti a tutte la capitana Nadia Battocletti – al terzo, straordinario successo individuale dopo i due consecutivi fra le Under 20 - che torna ad Atletica TV insieme ad Anna Arnaudo (sesta sui prati dello Sport Ireland Campus) e a Orlando Pizzolato (due volte vincitore della maratona di New York e voce di RaiSport).

“Non era scontato e non è stato facile – dice la trentina delle Fiamme Azzurre - soprattutto dopo lo stop della rassegna nel 2020. È stata una bellissima gara e no, non rimpiango di non aver gareggiato fra le assolute. Questa stagione mi ha portato il settimo posto a Tokyo e un miglioramento complessivo di un minuto sui 5.000; ma oltre alla consapevolezza, nel 2021 è arrivato il coraggio”. Rimane impressa negli occhi l’immagine della neo campionessa europea mentre si carica in spalla la compagna di squadra Anna, che sventola il Tricolore. “Un gesto naturale, non preparato. Ci vogliamo bene e ci supportiamo, l’intera squadra è molto unita”. Un oro storico conquistato anche grazie all’undicesimo posto di Giovanna Selva, seguita da Sara Nestola 33esima, Ludovica Cavalli 36esima, Michela Moretton 48esima. 

Fra un anno la rassegna si corre in casa, a Torino. “E noi vogliamo confermarci, anche perché saremo ancora tutte in categoria. Dopo le campestri (per entrambe la prossima tappa è il Campaccio il 6 gennaio, ndr) vogliamo migliorare in pista, ciascuna nella propria distanza, e poi tornare agli Eurocross più forti di oggi. E davanti al pubblico italiano, che speriamo sia ancor più numeroso di quello di Dublino”.

Per Arnaudo (Battaglio Cus Torino) in Irlanda oltre alla medaglia è arrivata una scoperta: “C’è feeling anche con i cross! Arrivo da stagioni poco brillanti, in cui nelle campestri non mi ero a mio agio tanto quanto in pista; avevo paura di partire troppo forte, di andare in crisi. Invece ho chiuso bene, con la consapevolezza che avrei potuto fare di più ma soprattutto che posso difendermi bene anche su questa superficie”. Continua: “La verità è che sapevamo di essere competitive, ma bisognava correrla! Vedere apparire la classifica finale è stata pura gioia”.

Dopo quattro successi delle squadre maschili (nel 1998 era in squadra anche Giuliano Battocletti, il papà e allenatore di Nadia), per l’Italia c’è la prima medaglia d’oro di una formazione femminile. Nonostante l’anno di nascita (2000) vi sentite un modello per le ragazze? “Sarebbe bellissimo – dice Nadia -, anzi un onore. Da una parte avere dei modelli in cui riconoscersi ti fa migliorare e crescere, dall’altra sapere di essere d’esempio ti sprona a dare sempre qualcosa in più”.

Nadia è un esempio anche per noi compagne di squadra. Le ammiro il carattere quieto e sicuro si sè - conferma Anna, che poi aggiunge un altro tema, più privato - Personalmente provo a dare forza anche alle persone diabetiche come me. Ho la fortuna di affrontare la malattia in modo positivo e facendo sport ad alto livello, e spero che la mia storia sia d’ispirazione a più persone possibili. Mi è capitato di  incontrare bambine e ragazze diabetiche, e ci siamo subito riconosciute”. Il prossimo appuntamento sui prati sarà al Campaccio, ma già pensa alla pista. Arnaudo: “Correrò i 10.000 e ai 3.000 siepi, due specialità che mi piacciono da matti. Nelle siepi ho già corso in 9:45 da sola, vorrei avvicinare il record italiano U23 (9:39.21 di Giulia Martinelli nel 2011). Spero di vestire l’azzurro agli Europei di Monaco”.

Oltre all’anno di nascita e a un passato nella corsa in montagna, le due azzurre sono unite dagli studi in ingegneria. Battocletti studia all’Università di Trento: “Sicuramente conciliare le due attività è difficile, tra allenamenti, trasferte e gare; devo organizzare le mie giornate con grande puntualità, ma ho sempre amato le materie scientifiche”. Arnaudo frequenta il Politecnico di Torino: “Per me è una passione innata tanto quella per l’atletica, non potrei mai scegliere tra le due. Certo non è facile portare avanti entrambe, ma non potrei fare altrimenti”.

Anna Chiara Spigarolo

VIDEO | GUARDA LA PUNTATA CON BATTOCLETTI, ARNAUDO E PIZZOLATO



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