Fortunato-Trapletti, è un trionfo mondiale!

21 Aprile 2024

L’Italia vince in staffetta nella rassegna iridata a squadre di marcia in Turchia e si qualifica per Parigi, ritirati Stano-Palmisano per una storta di Massimo. Bronzi per gli uomini della 20 km e per le U20

Trionfa l’Italia nella staffetta mista ai Mondiali a squadre di marcia ad Antalya, in Turchia. È un magnifico successo, a sorpresa, per Francesco Fortunato e Valentina Trapletti al termine di una gara tutta in rimonta, con il sorpasso decisivo all’ultimo chilometro. Nell’inedita specialità che per la prima volta assegnerà le medaglie alle Olimpiadi di Parigi, sulla distanza di maratona con 42,195 km complessivi suddivisi in quattro frazioni, gli azzurri chiudono in 2h56:45 davanti al Giappone (2h57:04) e alla Spagna (2h57:47). Costretta al ritiro invece la coppia formata dai campioni olimpici della 20 km Massimo Stano e Antonella Palmisano, a causa di una storta al piede sinistro rimediata da Stano al quarto km che li costringe ad abbandonare a metà gara. L’Italia potrà quindi schierare una sola staffetta al via il 7 agosto nella prova a cinque cerchi. Ad Antalya gli azzurri salgono sul podio altre due volte. La squadra maschile della 20 km è di bronzo, grazie ai primati personali di Riccardo Orsoni (1h20:11 a un secondo dallo standard per Parigi), Gianluca Picchiottino (1:21:06) e Michele Antonelli (1h21:18). Ottima giornata per i giovani. Le azzurrine U20 conquistano il bronzo di squadra nei 10 km e spiccano le prestazioni della juniores Giulia Gabriele (quarta con 45:26) e dell’allieva Serena Di Fabio (settima 46:12), ma è da sottolineare anche il notevole 40:32 del diciassettenne Giuseppe Disabato, quinto in classifica.

ESEMPLARI FORTUNATO-TRAPLETTI! - Si ritirano i campioni olimpici? No problem, ci pensa “Italy 2”, ovvero la staffetta composta da Francesco Fortunato (Fiamme Gialle) e Valentina Trapletti (Esercito). Eccellente la seconda frazione (Trapletti) con l’Italia in grado di risalire dal 15° all’8° posto e la terza frazione (Fortunato) quando il team azzurro si riporta a ridosso del podio, in virtù di altre quattro posizioni recuperate e soltanto otto secondi di svantaggio dalla Spagna. Gli ultimi dieci chilometri si fanno sentire per tutti, la gara diventa sempre più indecifrabile e aperta, peraltro senza la Cina che sembrava favorita e che invece era già crollata da un pezzo. Il Brasile rimonta sul Giappone, la Spagna sembra salda al terzo posto ma le certezze vacillano negli ultimi cinque chilometri quando cominciano a piovere i cartellini, con tutte le rivali degli azzurri gravate di almeno due rossi. L’Italia, che nei mesi scorsi aveva preparato a puntino la trasferta in Turchia studiando soprattutto le modalità di recupero tra una frazione e l’altra, è la nazione più ‘fresca’ al momento decisivo e, particolare non secondario, non ha cartellini all’attivo. Trapletti, 38 anni e la passione di una ragazzina, agguanta l’ultima frazionista spagnola Laura Garcia Caro a tre chilometri dal termine, il Brasile prende il terzo rosso e deve fermarsi per tre minuti. A quel punto i “FortuPletti” sono secondi e c’è soltanto il Giappone lì davanti. Una ‘Vale’ esemplare rimonta una trentina di secondi a Kumiko Okada, la raggiunge e la saluta quando manca un chilometro, incitata da ‘Effe’ Fortunato che impazzisce di gioia sulle transenne. Insieme si regalano un momento di gloria e quella che possono tranquillamente definire “la maggiore soddisfazione della carriera”.

"I SOGNI DIVENTANO REALTÀ" - “È incredibile! - continua a ripetere Trapletti, una vita in marcia, allenata da Alessandro Gandellini a Milano - A volte i sogni diventano realtà, questo è il nostro giorno. Tra una frazione e l’altra, nel periodo di recupero, ho cercato di rilassarmi e poi di muovermi. Nella 20 chilometri di solito si pensa molto, quando si è stanchi, ma oggi il ritmo è stato sempre veloce, non c’era tempo per pensare ed è andata bene". Incredulo anche Fortunato: “Siamo arrivati qui con l’obiettivo di qualificare la seconda squadra azzurra, però alla fine abbiamo vinto! - commenta il pugliese di Andria allenato a Tivoli (Roma) da Riccardo Pisani - Non so bene come, ma è successo! Siamo riusciti a dare il massimo e Valentina è andata veramente forte... Come potremmo essere più felici? Durante la sosta, per i primi 20-25 minuti ho fatto riposare la testa e le gambe prima di ripartire con un breve riscaldamento. Ho provato a gestire al meglio entrambe le frazioni e ho pensato la prima come una 20 chilometri, viaggiando a un ritmo che mi avrebbe consentito di andare avanti più a lungo, per poi dare tutto nella seconda ma sempre in controllo. In questo modo credo di aver risparmiato più energie rispetto agli altri”.

SFORTUNA STANO - Che sfortuna per Massimo Stano. Una bottiglietta che finisce sotto al piede sinistro allo spugnaggio del quarto chilometro, il dolore che si fa subito sentire, i rivali che scappano via fino a guadagnare una ventina di secondi. Il campione olimpico stringe i denti, rassicura il team azzurro a bordo strada, prova ad abbozzare un sorriso e riesce a concludere la frazione iniziale da 12,195 km. Terminata la prima parte della sua prova, passato il braccialetto/testimone ad Antonella Palmisano, la doccia fredda: la decisione, in accordo con lo staff azzurro in Turchia, è quella di non rischiare per non evitare complicazioni a 102 giorni dalla 20 km delle Olimpiadi di Parigi (1° agosto 2024) e a un mese e mezzo dall’appuntamento con gli Europei di Roma. Peccato, davvero, perché nella frazione femminile si era vista un’Antonella Palmisano in grande spolvero (dal 13° al 6° posto) e sommata alla condizione di Stano la doppietta Italia+Italia ad Antalya era molto più che una ipotesi. “L’Italia ha vinto e sono contentissima - le parole di Antonella Palmisano - perché i miei compagni di squadra hanno dimostrato carattere, ma non posso nascondere il dispiacere. La gara per me stava andando bene, nell’ultimo giro ho raggiunto l’australiana vicecampionessa mondiale Jemima Montag e il podio non era lontano, però condivido la scelta presa”. “Tantissima amarezza - commenta Massimo Stano - oggi volevo la vittoria e la qualificazione, ma al rifornimento ho preso il gel, mi sono girato per lanciarlo senza colpire nessuno e in quel momento la borraccia dell’atleta davanti a me è caduta sotto il mio piede che si è girato. Ho sentito un dolore atroce, però in una gara a squadre non mi andava di fermarmi subito. Sono felice per il successo di Francesco e Valentina, hanno fatto vedere che l’Italia c’è, ma con il ritiro ho danneggiato anche Antonella e forse avremmo potuto fare una storica doppietta”.

20 KM UOMINI - Bronzo per il team azzurro della 20 km dietro alla Spagna e al Giappone: l’Italia centra la medaglia a squadre con un Riccardo Orsoni ‘on fire’ (settimo) insieme a Gianluca Picchiottino (dodicesimo) e Michele Antonelli (quattordicesimo), in un gruppo del quale fanno parte anche Andrea Agrusti ed Emiliano Brigante, 32esimo e 33esimo. A metà gara due azzurri sono incollati al gruppo di testa, Riccardo Orsoni (40:17) e Gianluca Picchiottino (40:20) ma la competizione vera non è ancora iniziata: tra il dodicesimo e il quattordicesimo se ne vanno in due, lo svedese Perseus Karlstrom e lo spagnolo Paul McGrath mentre il terzo della compagnia, l’ecuadoriano David Hurtado, esce di scena per quattro rossi. È il momento-chiave, che elimina l’Ecuador dalla lotta a squadre e alimenta le speranze azzurre di podio a squadre. Comincia quindi un duello a distanza con la Cina negli ultimi due giri, con Orsoni (Fiamme Gialle) che va alla ricerca dello standard olimpico di 1h20:10 e lo manca di un solo secondo (1h20:11) firmando un negative split di 39:54 e un miglioramento di due minuti e quaranta; Picchiottino (Fiamme Gialle) che porta il personale a 1:21:06, Antonelli (Aeronautica) che scende a 1h21:18. Più indietro Agrusti (Fiamme Gialle) chiude in 1h22:52, il debuttante in Nazionale assoluta Brigante (Trieste Atletica) si porta a 1h22:59. Ne risulta questa classifica: Spagna, Giappone, Italia. Orsoni interpreta il sentimento del gruppo: “I capitani Stano e Palmisano ci hanno caricato tantissimo nella riunione di ieri. Conosco i miei compagni da sempre, gareggiamo insieme da moltissimi anni ed è bello condividere con loro questa soddisfazione. Dal mio punto di vista, potrei dire di essere dispiaciuto per quel secondo che manca per Parigi, ma adesso prevale la felicità, oggi mi sono sentito protagonista, ho trovato il ‘flow’ fin dall’inizio. In questa atletica di così alto livello ci voglio stare”. Alla Svezia invece la gloria individuale, in virtù dell’assolo di Karlstrom in 1h18:49.

20 KM DONNE - Dura sedici chilometri la gara di Eleonora Giorgi ad Antalya. La marciatrice azzurra, a quindici giorni dal bel ritorno in 1h28:47 a Podebrady, incorre nella squalifica ai Mondiali a squadre nella 20 km. Passaggio a metà gara in 44:30 già gravata di due cartellini, dopodiché il terzo rosso al quattordicesimo chilometro quando viaggia ancora in ottava posizione le costa uno stop di due minuti in penalty zone, sanzione che la retrocede oltre la ventesima piazza. Tre chilometri più tardi, al diciassettesimo, arriva anche il quarto rosso che costringe la marciatrice lombarda ad abbandonare il percorso. Mentre il Perù domina con Kimberly Garcia Leon in 1h27:12 sulla cinese Ma Zhenxia (1h27:55) e la brasiliana Erica Sena (1h29:22), con l’altra peruviana Evelyn Inga frenata all’ultimo giro dai due minuti di penalità (quarta in 1h29:26), la prima portacolori del Team Italy al traguardo è Federica Curiazzi (sedicesima). Con 1h32:32 la bergamasca torna a migliorarsi dopo nove anni, per un progresso di tre minuti esatti. A seguire Alexandrina Mihai (1h33:19, ventiduesima), Eleonora Dominici (1h34:48, venticinquesima), Nicole Colombi (1h35:24, ventottesima). Italia quarta a squadre nella classifica in cui svetta la Cina davanti al Perù e alla Spagna.

10 KM DONNE U20 - C’è futuro nella marcia italiana. Lo si capisce dalla grinta con cui affrontano la prova Giulia Gabriele, Serena Di Fabio e Michelle Cantò, medaglia di bronzo a squadre tra le under 20 sulla distanza dei 10 km. Gabriele ’studia’ da Palmisano e l’ispirazione della campionessa olimpica che guida il suo gruppo di allenamento a Ostia, sul litorale romano, la spinge fino al quarto posto in Turchia, dopo aver cullato il sogno del podio individuale a lungo, rimanendo nel gruppo delle migliori (Cina e Spagna) fino a due chilometri dal termine: 45:26 il crono dell’azzurra che è stata d’argento l’anno scorso agli Europei U20 di Gerusalemme e che cancella il proprio precedente limite di 46:42. Un tempo che è anche migliore del 45:49 di Antonella Palmisano realizzato da junior nel 2010, mentre considerando le prestazioni su pista c’è da ricordare il 44:43.78 di Noemi Stella del 2015. A completare i due punteggi necessari per la medaglia per team è Di Fabio, ancora allieva, del 2007, settima con la migliore prestazione italiana U18 di 46:12 (superato il 46:42 di Anna Clemente del 2010), ma alla festa si unisce anche l’altra abruzzese Cantò, nona con 46:27, a sua volta in netto progresso. “È stata una gara difficile, ho provato a rimanere in testa il più a lungo possibile e sono contenta di come sia andata”, le parole di Gabriele (Fiamme Gialle Simoni). “Davvero emozionata per questa esperienza che neanche immaginavo di poterla fare, fino a pochi mesi fa era impensabile raggiungere questi risultati”, esulta Di Fabio (Polisportiva Tethys Chieti). “Soddisfatta e grata di essere qui, è un’esperienza magnifica”, commenta Cantò (Passologico). Oro alla Spagna, argento alla Cina che agguanta il trionfo individuale con Yang Xizhen (45:06) davanti alle iberiche Aldara Meilan (45:12) e Sofia Santacreu (45:17).

10 KM UOMINI U20 - È superlativa la prestazione di Giuseppe Disabato, già due volte sul podio agli Europei U18 e U20 e stamattina autore di un favoloso salto di qualità, certificato dal 40:32 di Antalya (quinto posto) da leggere in prospettiva con estremo interesse. Il giovane pugliese non ancora diciottenne (diventerà maggiorenne a novembre) toglie due minuti abbondanti al primato personale dei 10 km su strada, disintegra il 42:54 di Alessandria dello scorso anno e anche il 42:55 ribadito in marzo a Frosinone e sigla un risultato che per la categoria juniores è di livello mondiale, oltre che da piani altissimi nella storia della marcia azzurra U20: considerando i tempi in pista soltanto Giovanni De Benedictis (39:44.71 nel 1987) e Michele Didoni (40:05.62 nel 1993) hanno fatto meglio, mentre su strada non risultano tempi azzurri migliori. Giornata più che favorevole anche per Alessio Coppola, ancora allievo, al personale di 42:45 (ventottesimo) e Andrea Di Carlo che scende a 42:58 (trentesimo). Italia ottava a squadre. Finale-thrilling con il sorpasso nei metri conclusivi da parte dell’australiano Isaac Bearcroft (39:56) sul cinese Shi Shengji (39:57) che aveva dominato la gara.

TV - I Mondiali a squadre di marcia di Antalya (Turchia) sono trasmessi in diretta tv domenica 21 aprile dalle 8.05 alle 11.55 su RaiSport e in differita dalle 23.10, streaming su RaiPlay. Diretta streaming dalle 11.55 su RaiPlay 3 per la staffetta mista.

naz.orl. - l.c.

FOTOGALLERY (Grana/FIDAL)

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