Donato in forma mondiale
25 Febbraio 2012di FIDAL
Assegnati i primi titoli dei Campionati Italiani Assoluti Indoor in corso di svolgimento al Banca Marche Palas di Ancona. In luce il vicecampione europeo indoor e primatista italiano del triplo Fabrizio Donato (Fiamme Gialle) che anche in veste di lunghista conferma l'ottimo stato di forma già rivelato con il 17,24 d'esordio a Lièvin nella sua specialità. Oggi il finanziere bissa con 7,95 il titolo tricolore del 2011. Bene anche Claudio Stecchi (Fiamme Gialle) che sale a 5,60 e raggiunge da 20enne il suo primo titolo assoluto, con la seconda misura italiana di sempre nella categoria Promesse dietro al 5,62 record di Gibilisco. Rocambolesco epilogo nei 60hs femminili dove la superfavorita Marzia Caravelli (CUS Cagliari) in finale rimedia il cartellino rosso della falsa partenza, ma poi corre comunque sub iudice vincendo in 8.04. Respinto il suo ricorso, la maglia di campionessa d'Italia va a Veronica Borsi (Fiamme Gialle) che con 8.18 centra alla perfezione anche il minimo iridato per Istanbul. Nell'analoga prova maschile affermazione di Paolo Dal Molin (Athletic Club 96) in 7.75 che conferma così i progressi evidenziati in questo avvio di stagione. Nell'alto femminile 1,89 allo spareggio per la tricolore uscente Raffaella Lamera (Esercito), mentre Elisa Cusma (Esercito) che domani correrà gli 800, non ha problemi ad aggiudicarsi i 1500 (4:17.79), gara che tra gli uomini si risolve al fotofinish in favore di Merihun Crespi (Esercito), 3:44.79 come l'italo-marocchino, compagno di allenamento, Abdellah Haidane (NA Fanfulla Lodigiana). Domani la seconda e conclusiva giornata della rassegna con Simona La Mantia e Daniele Greco nel triplo e la sfida Collio-Tumi nello sprint.
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Lungo uomini (finale) - Fabrizio Donato (Fiamme Gialle) chiude il discorso al secondo salto: 7,95 e tre centimetri meglio di quanto fatto in qualificazione. Poi due nulli alla ricerca di un balzo ancora più lungo, la rinuncia al quinto, e un finale ancora da 7,90. E' lui il campione, come nel 2011. Gli sta dietro, però, il giovane compagno di club e di allenamento (sotto la guida di Roberto Pericoli) Emanuele Catania. Il 23enne romano centra il personale indoor, 7,84 all'ultima prova, un centimetro in meno rispetto al suo miglior salto in carriera all'aperto, 7,85 nel 2011 ad Orvieto. Il bronzo va ad Emanuele Formichetti (SM Esercito DAR), 7,78, mentre la maglia di campione Promesse se l'aggiudica Matteo Rossetti (CUS Laghi Atl. Varese), 7,18.
Peso donne (finale) - Julaika Nicoletti (Forestale) vince con 17,04 all'ultimo lancio avvicinando il suo recente limite personale (17,13 a Firenze). Argento ad Elena Carini (Esercito), 15,33, e bronzo a Serena Capponcelli (CUS Pisa Atl. Cascina), 15,10. Quinto posto per l'ex junior Francesca Stevanato (Audaca Noale) che fa suo il titolo under 23 con 14,34. Quinta la campionessa italiana junior, Monia Cantarella (Studentesca CaRiRi), 14,19.
5000m marcia uomini (finale) - Passeggiata solitaria e netta supremazia del ventista azzurro Giorgio Rubino. Il finanziere romano è praticamente in gara solo contro il cronometro che ferma a 19:22.80. Ampiamente staccata il resto della concorrenza con Diego Cafagna (Carabinieri/20:12.19) e Riccardo Macchia (Fiamme Oro/20:30.61) al quale va anche l'oro nella categoria Promesse.
60hs donne (finale) - Finale inaspettata.
Si va sui blocchi, ma a quello dello start fa subito eco il colpo di pistola della falsa partenza. Il cartellino rosso arriva davanti all'atleta della quinta corsia, proprio quella di Marzia Caravelli. Atmosfera gelata. L'atleta del CUS Cagliari si fa sentire e le viene concesso di correre comunque sub iudice. Nuovo start, stavolta la Caravelli è comprensibilmente più prudente, ma poi vola sulle barriere e "divora" i 60 metri che la separano dal traguardo in 8.04. Sarebbe il primato personale, due centesimi meglio dell'8.06 corso nella sua Pordenone a fine gennaio. Occhio, però, a Veronica Borsi (Fiamme Gialle) che si migliora con un crono non a caso: 8.18 ovvero il minimo esatto per i prossimi Mondiali Indoor di Istanbul. Terza è la campionessa del 2011, Giulia Pennella (Esercito), 8.26. Vittoria tra le Promesse, invece, ad Alessandra Feudatari (Interflumina E' Più Pomì), quarta assoluta in 8.49. Respinto il ricorso presentato da Marzia Caravelli, il titolo assoluto viene assegnato a Veronica Borsi.
60hs uomini (finale) - Primo tricolore assoluto in carriera anche per Paolo Dal Molin. L'ostacolista dell'Athletic Club 96, malgrado qualche piccolo intoppo alla seconda e alla penultima barriera, si proietta all'arrivo in 7.75, a 5 centesimi dal primato personale (7.70) corso a Gent sette giorni fa. Alle sue spalle si piazzano nell'ordine Stefano Tedesco (Fiamme Gialle/7.95) e Carlo Giuseppe Radaelli (Atl. Riccardi/8.01). Quinto assoluto e campione Promesse, Giovanni Mantovani (Aeronautica), 8.06.
Asta uomini (finale) - E' il giorno di Claudio Stecchi. Quello del suo primo titolo italiano assoluto (in abbinata a quello Promesse), del suo miglior salto di sempre, 5,60 che incrementa il recente 5,52 della già sua seconda prestazione italiana all-time nelle liste di categoria al coperto (dietro al 5,62 record di Gibilisco). Il finanziere fiorentino, argento dei Mondiali Juniores 2010 e quarto agli Europei Under 23 di Ostrava (5,55), dopo un agevole ingresso in gara a 5,20, si è dovuto giocare la carta del terzo salto al seguente 5,40. Passata la quota di 5,50 affrontata, invece, con successo dagli avieri Matteo Rubbiani (argento) e Marco Boni (bronzo e personale di 10 centimetri), Stecchi si è concentrato, come i suoi due avversari, sulla misura decisiva. Nullo il primo assalto, mancato di poco il secondo, il terzo è stato quello giusto. Il figlio d'arte (suo padre Gianni è stato primatista d'Italia negli anni '80) e allievo di Vitaliy Petrov e Riccardo Calcini, ha quindi tentato la scalata al 5,72 che rappresenta anche il pass per Istanbul, ma anche per l'Olimpiade di Londra. Obiettivo, al momento, rimasto irrisolto.
1500 donne (finale) - Elisa Cusma, dopo le positive uscite sugli 800 metri, si dedica, per la prima volta nel 2012, anche ai 1500. Gara facile per la mezzofondista dell'Esercito che fa l'andatura (passaggi 1:09.4 ai 400, 2:20.6 agli 800, 2:55.2 ai 1000) con un distacco che al traguardo sarà di quasi tre secondi sulla seconda arrivata, Valentina Costanza (Esercito) che supera 4:17.79 a 4:20.07. Bronzo e titolo Promesse a Giulia Viola (Fiamme Gialle), 4:20.75. Domani la Cusma sarà al via anche degli 800 metri.
1500 uomini (serie) - Sono compagni allenamento sotto la guida di Giorgio Rondelli, ma quando si incontrano in pista come oggi non si fanno sconti. Bella sfida tra Merihun Crespi (Esercito) e l'italo-marocchino Abdellah Haidane (NA Fanfulla Lodigiana).
I due si alternano ripetutamente al comando, fino al rettilineo finale dove si presenta in testa Haidane, ma Crespi non demorde e lo insegue in volata fino al verdetto del fotofinish. Stesso tempo per entrambi 3:44.79, ma tricolore "in tuffo" a Crespi. Bronzo in rimonta al campione 2011 Marco Salami (Esercito), 3:45.51 sull'ottocentista Giordano Benedetti (Fiamme Gialle), 3:48.22. Al marocchino Yassine El Houdni (La Fratellanza 1874), il titolo Promesse (3:49.89).
Lungo donne (finale) - La migliore nelle qualificazioni del mattino era stata Teresa Di Loreto (Fiamme Azzurre): in finale, dopo due nulli, si trova però ad un bivio e nel terzo turno riesce a piazzare un 6,11 che vale il comando della classifica, per scavalcare il 6,06 dell’allieva Ottavia Cestonaro (Atl. Vicentina). Ma al quinto salto Francesca Paiero (Atl. Brugnera Friulintagli) si proietta in testa a sorpresa con 6,12: allora la campana Di Loreto, ventiduenne di Nocera Superiore, risponde atterrando a 6,17. Per lei è il primo titolo italiano assoluto in carriera. Argento alla Paiero, bronzo per la Cestonaro con 6,08, mentre l’oro promesse va a Martina Lorenzetto (Silca Conegliano), 5,97.
3000m marcia donne (finale) - La campionessa d'Italia è Eleonora Anna Giorgi (Fiamme Azzurre) che ha monopolizzato fin dall'inizio la gara (passaggi: 4:18.6 ai 1000 e 8:35.6 ai 2000) per un finale tricolore in 12:53.14. Seconda Federica Ferraro (Aeronautica) 13:23.27 e terza Serena Pruner (SG Amsicora) 13:29.23. Sesta assoluta e titolo Promesse a Federica Curiazzi (Bergamo 1959 Creberg), 13:52.83.
ALTO donne (finale) - Il primo titolo della giornata è una conferma. E', infatti, ancora Raffaella Lamera a salire in cima al podio. Stavolta, però, la lombarda dell'Esercito deve giocarsi l'oro con la promessa Chiara Vitobello (Camelot). Per entrambe la gara era finita ad 1,85 e tre errori ad 1,89. Diventa così decisiva la quota di spareggio fissata nuovamente ad 1,89. La Lamera la supera al primo assalto, con un po' di amaro in bocca per una gara che oggi, forse, avrebbe potuto proiettarla più in alto. Niente da fare, invece, per la sua avversaria alla quale va il titolo delel under 23. Terza l'eptatleta Enrica Cipolloni (Fiamme Oro) che aggiunge un centimetro al personale. Alessia Trost, invece, è quarta. La primatista nazionale junior si presenta in pedana con un vistoso taping nero che le avvolge la coscia sinistra, frutto di un fastidio alla gamba di stacco avvertito, mercoledì scorso, in allenamento. La diciottene friulana fa 1,76 ed 1,81 alla prima, ma poi ad 1,85, salto praticamente soltanto accennato, decide di passare alla quota successiva di 1,89 che sfiora all'ultimo tentativo a disposizione.
400 donne (batterie) - C'è Marta Milani (Esercito) all'esordio stagionale. La campionessa uscente, che a gennaio ha svolto un stage di allenamento in Sudafrica con la compagna di club Elisa Cusma, sbriga facilmente la pratica qualificazione in 54.52. Ma il crono più veloce è quello della collega di 4x400 azzurra Maria Enrica Spacca (Forestale), 54.06, quest'anno già autrice su questa stessa pista di un 53.19 da primato personale e minimo per Istanbul. Terzo miglior tempo di giornata, 54.81, per Elena Bonfanti (Lecco Colombo Costruzioni), mentre Valentina Zappa (N.Atl. Fanfulla Lodigiana) è in testa alle Promesse (56.13). Domani alle 15:45 si corre per le medaglie.
400 uomini (batterie) - Sei batterie per sei posti in finale. Isalbet Juarez (Fiamme Oro) corre nell'ultima e con i 200 metri finali in accelerazione non ha problemi a chiudere in un 47.60 che lo pone al vertice del riepilogo dei crono. Otto centesimi più indietro (47.68) la Promessa e campione uscente, Lorenzo Valentini (Studentesca CaRiRi) davanti a Marco Moraglio (Aeronautica), 47.85. In finale anche il 21enne albanese, in attesa di cittadinanza italiana, Eusebio Haliti (Rocco Scotellaro Matera), leader con 48.05 della quinta batteria. Finale domani alle 15:55.
a.g.
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