Bressanone, il graffio di Jacobs: 10.10
27 Luglio 2019Agli Assoluti lo sprinter azzurro vince il titolo nei 100 metri, Bogliolo e Fofana a segno negli ostacoli, Galvan e Trevisan nei 400. Gerevini-eptathlon 5907 punti
di Nazareno Orlandi - interviste video di Anna Chiara Spigarolo
Marcell Jacobs grande protagonista della seconda giornata dei Campionati Italiani Assoluti di Bressanone a lungo condizionata dalla pioggia. Lo sprinter azzurro, sceso a 10.03 al meeting di Padova del 16 luglio, si impone in 10.10 (vento +1.7 m/s), nonostante una partenza perfettibile, a bissare la già buona prova della batteria (10.15, +1.1). Ancora un crono al di sotto dei 13 secondi per Luminosa Bogliolo nei 100hs. La ligure, oro alle Universiadi di Napoli, ferma il cronometro a 12.85 (+0.8), finendo a nove centesimi di secondo dal record italiano, il 12.76 di Veronica Borsi che la Bogliolo quest’anno ha sfiorato in diverse occasioni. Autoritario il ritorno di Matteo Galvan nei 400 metri: il vicentino, ex primatista nazionale della distanza, si impone in 45.59 sotto la pioggia battente, superando i giovani Edoardo Scotti (il campione europeo under 20, oro la scorsa settimana a Boras), secondo in 46.40, e Brayan Lopez (bronzo europeo under 23 due settimane fa a Gavle), terzo in 46.64. Nel giro di pista al femminile, titolo a Giancarla Trevisan in 52.61, davanti a Maria Benedicta Chigbolu (53.33). Muro d’aria sul volto di Hassane Fofana nei 110hs: il 13.71 che vale la maglia tricolore arriva nonostante il proibitivo dato dell’anemometro (-2.4 m/s). Nei 100 metri piani donne, primo titolo nazionale assoluto per Zaynab Dosso, prima in 11.47 (+1.6), davanti a Johanelis Herrera (11.55). L’ultimo turno regala a Tania Vicenzino la maglia tricolore del lungo: il suo 6,46 (+0.1) beffa Laura Strati (6,42/-0.8). Tra gli uomini Filippo Randazzo si conferma campione italiano con 7,94 (-0.3). Nell'alto Alessia Trost indossa il tricolore con 1,86. Il giavellotto maschile vede il successo di Mauro Fraresso (75,54), mentre l’eptathlon fa registrare il netto progresso della 23enne Sveva Gerevini: i suoi 5907 punti, oltre che il titolo italiano assoluto (il terzo consecutivo), le valgono l’ingresso nella top ten italiana di sempre (all’ottavo posto). In evidenza anche la 20enne Marta Zenoni, tricolore dei 5000 metri con il personale portato a 15:52.89. Il peso di Leonardo Fabbri vola 20,31, il martello di Sara Fantini sfiora i settanta metri (69,75). Sospesa per pioggia la gara dell'asta maschile che sarà recuperata domattina alle 10 nella terza e ultima giornata che assegna altri 21 titoli.
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JACOBS, CONTINUITÀ - Ricapitolando: in un’ora e dieci Marcell Jacobs (Fiamme Oro) doppia i 100 metri in 10.15 (+1.1) e 10.10 (+1.7), graziato dalla pioggia, che di fatto gli ruota intorno: inizia poco dopo la sua batteria, finisce poco prima della finale. La partenza, il punto debole dell’azzurro, si può ancora migliorare ma il lanciato dello sprinter fa ipotizzare una rapida discesa sotto i dieci secondi. “Crazylongjumper” è campione italiano per il secondo anno consecutivo, bis dopo Pescara, nell’impianto che nel 2016 lo spinse all’8,48 ventoso nel lungo. Luca Lai (Atl. Cento Torri Pavia), alla fine terzo in 10.44, gli resta al fianco in finale nei primi trenta metri, poi spunta anche Luca Antonio Cassano (Atl. Firenze Marathon, 10.42), secondo. Ma quando Jacobs decide di fare sul serio e di sprintare decontratto non ce n’è per nessuno. Quarto Federico Cattaneo (Aeronautica, 10.45), quinto il campione europeo U20 Lorenzo Paissan (Lagarina Crus Team, 10.47). Un dato statistico che non può essere sottovalutato: Jacobs ha corso i 100 metri sotto i 10.15 (o su quel tempo) nelle sue ultime 6 uscite sulla distanza. Tradotto: continuità. “La batteria pensavo di averla corsa meglio, poi in finale non sono partito come volevo - le parole di Marcell Jacobs - nel lanciato sono riuscito a uscire ma pensavo che stessi facendo una gara mediocre e ho un po’ mollato e invece è arrivato un 10.10. Mi confermo su buoni tempi e questa è la cosa positiva, so che faremo risultati importanti quando contano. Il muro dei dieci secondi? L’obiettivo è quello e speriamo che cada quando serve di più, farlo ai Mondiali di Doha sarebbe un grande risultato. Il salto in lungo è in pausa perché gli acciacchi non mi hanno permesso di prepararlo al meglio ma tornerò anche lì più forte che mai. Spero di sfidare presto Filippo Tortu nei 100, sta prendendo il suo tempo per guarire, questa cosa l’ha caricato tantissimo e non vedo l’ora di gareggiare contro di lui”.
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RISCATTO DOSSO - Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre) aveva un conto in sospeso con i 100 metri dopo la delusione degli Europei U23 di Gavle. Sulla pista verde di Bressanone si riscatta e trionfa in 11.47 (+1.6), in un cento “a eliminazione” che perde prima la campionessa europea U20 Vittoria Fontana per un lieve infortunio al piede, poi per squalifica in batteria una delle più rapide dell’anno (Chiara Melon). La Dosso, che pure era nel gruppo delle più quotate, precede la tricolore in carica Johanelis Herrera (Atl. Brescia 1950 Ispa Group), 11.55, e Annalisa Spadotto Scott (Bracco Atletica), 11.74.
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LAMPO BOGLIOLO - Un lampo nella pioggia. Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro) si conferma campionessa italiana dei 100hs con 12.85 (+0.8) a sette centesimi dal personale, di nuovo non lontana dal record italiano di 12.76 sfiorato già in un paio di occasioni, tra cui all’Universiade di Napoli. “Stabilizzarmi sotto i tredici secondi era il mio obiettivo”, dice soddisfatta, e Bressanone ne è l’ennesima conferma. Velocissima tra le barriere, pulita sull’ostacolo, non impeccabile negli appoggi conclusivi, la favoritissima ligure spacca la pista e scava un solco tra sé e le avversarie: Giulia Pennella (Esercito) la più vicina con 13.26, davanti ad Angelika Wegierska (Atl. Firenze Marathon) 13.47.
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L’ASSOLO DI FOFANA - Verdetto non imprevedibile: Hassane Fofana (Fiamme Oro) è il padrone degli ostacoli. Okay, mancavano Lorenzo Perini e Paolo Dal Molin, frenati da problemi fisici, e di conseguenza la sfida non poteva che perdere un filo di suspence. Ma per quanto visto nelle settimane scorse il titolo è assolutamente meritato: il lombardo viaggia tra gli ostacoli controvento in 13.71 (-2.4), colpisce il sesto e il decimo, però è tale il vantaggio che non si lascia impensierire e legittima così una prima parte di stagione che è decollata fino al 13.44 dello standard per Doha. Gli altri, su pista bagnata, finiscono sopra i quattordici secondi, a partire dal tricolore U23 Chituru Ali (Unione Sportiva Albatese, 14.01) e Ivan Mach di Palmstein (Atl. Riccardi Milano 1946, 14.36).
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400, L’ESPERIENZA DI GALVAN - L’esperienza contro la gioventù. Matteo Galvan (Fiamme Gialle) si riappropria del titolo di campione italiano dei 400 metri che gli mancava dal 2016, dal giorno dell’allora record italiano di 45.12, anche in quell’occasione sotto la pioggia. Lo fa con una prova tutta all’attacco, in spinta dal primo metro e senza nessuna paura. L’ex recordman indossa la decima maglia tricolore in 45.59, quasi un secondo più forte di quanto aveva corso in stagione, e dà un dispiacere ai giovani ruspanti Edoardo Scotti (Carabinieri), campione europeo U20 sabato scorso a Boras, oggi secondo con il solito inizio cauto e il finale in rimonta (46.40) e al bronzo europeo U23 Brayan Lopez (Athletic Club 96 Alperia) al traguardo in 46.64. "Tre infortuni muscolari da inizio stagione ma adesso sto bene", le parole di Galvan.
VIDEO | LA VITTORIA DI MATTEO GALVAN NEI 400 METRI
400, TENACIA TREVISAN - Sulla stessa linea fino ai trecento metri, è nel rettilineo conclusivo che Giancarla Trevisan (Bracco Atletica) azzanna e fa la differenza contro la favorita Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) che sperava in un altro epilogo per festeggiare i propri trent’anni (oggi, auguri!). Nel duello tra staffettiste azzurre prevale l’italoamericana “Gia” più lucida e composta negli ultimi cento (52.61, due centesimi di personale), brava a disfarsi della Chigbolu (53.33) che invece nel finale si spegne. Al terzo posto la sorpresa è Alice Mangione (Atl. Brescia 1950 Ispa Group) che balza sul podio assoluto con 53.58 dopo essersi migliorata di un centesimo, ieri in batteria, dopo quattro anni.
VIDEO | TREVISAN CAMPIONESSA ITALIANA DEI 400 METRI
SEMPRE PIÙ ZENONI - Che stagione per Marta Zenoni: “Finalmente sono tornata a vincere gli Assoluti!”, esulta il bronzo europeo U23 dei 1500, che il primo tricolore “dei grandi” lo vinse da allieva nel 2015, oggi campionessa italiana dei 5000 metri a Bressanone con il primo blitz sotto i sedici minuti (15:52.89) in una specialità che probabilmente non sarà la sua nei prossimi anni, se deciderà di tornare agli 800. La mezzofondista dell’Atletica Bergamo 1959 Oriocenter fa gara in tandem con la tricolore del cross Francesca Tommasi (Esercito), si mette a ruota senza concedere cambi e poi la saluta ai 250 metri dal traguardo, per involarsi in solitaria verso un altro successo di un 2019 di rinascita, con oltre sedici secondi di progresso personale. La Tommasi chiude a 15:57.19, terza Valeria Roffino (Fiamme Azzurre) con 16:17.73. Finalone a quattro nei 5000 al maschile: Marouan Razine (Esercito) ne ha più di tutti e conferma il titolo in 14:05.09 sfilacciando il gruppo che era formato da Lorenzo Dini (Fiamme Gialle, 14:05.81), Pietro Riva (Fiamme Oro, 14:06.44) e Yassin Bouih (Fiamme Gialle, 14:09.11).
VIDEO | ZENONI E TOMMASI, CHE 5000 A BRESSANONE
EPTATHLON: CHE GEREVINI - Due giorni di emozioni: cinque primati personali in sette gare e terzo titolo tricolore consecutivo, con il salto di qualità a 5907 punti, per entrare nella top 10 di sempre all’ottavo posto. Applausi per Sveva Gerevini (Cremona Sportiva Atl. Arvedi), tecnico di radiologia e atleta poliedrica, capace di migliorarsi di oltre trecento punti in un eptathlon esaltante: in Italia un punteggio del genere mancava dal 2011 (Francesca Doveri 5988). La cavalcata della cremonese allenata da Pietro Frittoli, tecnico che segue anche l'altro talento giovanile Dario Dester quinto agli Europei U20 di Boras, riparte con un altro personal best dopo la super giornata d'apertura di ieri: 5,95 controvento (-2.0) nel salto in lungo, gara in cui l'unica sopra i sei metri è Laura Oberto (Atl. Canavesana) con 6,06 (-2.8). Nel giavellotto si migliora Federica Palumbo (Us Sangiorgese) che allunga a 46,56 con la Gerevini seconda (41,36). Negli 800 metri finali la 23enne cremonese è consapevole di dover correre intorno ai 2:15 per superare la soglia dei 5900 punti e ci riesce: seconda con il personale di 2:14.83, ed è festa grande, con tanto di complimenti della primatista italiana e padrona di casa Gertrud Bacher. Al termine delle sette fatiche Federica Palumbo, seconda, cresce a 5597 punti (+100 sul recente PB di Ribeira Brava) e Laura Oberto è terza con un progresso fino a 5435, limite personale ritoccato dopo quattro anni.
VIDEO | GEREVINI: "INNAMORATA DELLE PROVE MULTIPLE"
800, DOPPIETTA FIAMME AZZURRE - La sorpresa è soprattutto Eloisa Coiro, ancor più che Simone Barontini, nuove leve di ottocentisti italiani ed entrambi in forza alle Fiamme Azzurre. La 2000 romana, quarta agli Europei U20, chiude forte nella finale degli 800 (2:05.83) e riacciuffa la capolista stagionale Eleonora Vandi (Avis Macerata) che aveva preso l’iniziativa ai duecento metri dal traguardo (2:05.97). Sulla loro scia Joyce Mattagliano (Esercito) completa il doppio giro in 2:06.07. Via in progressione, invece, Simone Barontini che dopo tre titoli italiani assoluti nella sua Ancona riesce a vincere anche all’aperto con 1:47.89 staccando Enrico Riccobon (Atl. Brugnera Friulintagli, 1:48.44) e Giordano Benedetti (Fiamme Gialle, 1:48.86).
SALTI: ALTO TROST, VICENZINO+RANDAZZO LUNGO - Alessia Trost (Fiamme Gialle) è tricolore ma sulla pedana dell’oro mondiale di Bressanone 2009 si arrende all’asticella posizionata a 1,90 dopo aver centrato la misura vincente di 1,86 al secondo tentativo. Quota sbagliata invece dalla seconda classificata Erika Furlani (Fiamme Oro) in grado di superare 1,83 alla prima e battere Enrica Cipolloni (Fiamme Oro) che la oltrepassa alla terza. Nel lungo donne, il meglio alla fine. Il duello tra Tania Vicenzino (Esercito) e Laura Strati (Atl. Vicentina) si infiamma all’ultimo salto con il botta e risposta tra le due azzurre: 6,46 (+0.1) per la friulana sesta agli Euroindoor di Glasgow, 6,42 (-0.8) per la veneta, solo quattro centimetri che dividono primo e secondo posto, con la terza piazza per Carol Zangobbo (Assindustria Sport Padova, 6,19/+0.1). Al maschile, un 7,90 (-0.7) che indirizza la gara e un 7,94 conclusivo sotto la pioggia (-0.3) che certifica il titolo: Filippo Randazzo (Fiamme Gialle) prosegue il dominio tricolore che all’aperto dura da Trieste 2017. Cinque centimetri in meno per il compagno di club e d’allenamento Kevin Ojiaku (Fiamme Gialle), secondo in 7,89 (+0.7) e fermato da problemi alla schiena dopo tre salti. Più indietro Antonino Trio (Athletic Club 96 Alperia) terzo con 7,72 (-0.7).
LANCI: FANTINI 69,75, FABBRI 20,31 - Settanta metri sfiorati, seconda prestazione in carriera: vola ancora il martello del bronzo europeo U23 di Gavle Sara Fantini (Carabinieri) che aggiunge un’altra perla alla parure di titoli italiani con 69,75. Per il secondo posto spunta Cecilia Desideri (Studentesca Rieti Milardi) che capitalizza un progresso di quasi due metri (62,94) per superare Lucia Prinetti (Fiamme Gialle), oggi 61,15. Il peso è sempre oltre l’orizzonte dei venti metri: sotto la pioggia Leonardo Fabbri (Aeronautica) raggiunge 20,31 e rifila oltre un metro al rivale diretto Sebastiano Bianchetti (Fiamme Oro), secondo in 19,30. Lorenzo Del Gatto (Carabinieri) si accomoda sul terzo gradino del podio con 17,65. Nel disco condizionato dal maltempo, Daisy Osakue (Fiamme Gialle) resta fuori dal podio (quinta con 48,92): torna campionessa italiana Stefania Strumillo (Fiamme Azzurre) con 57,33, due metri esatti in più della tricolore invernale Giada Andreutti (Aeronautica, 55,33). Sotto i cinquanta metri la terza, Natalina Capoferri (Atl. Brescia 1950 Ispa Group) con 49,34. Tra inverno ed estate è il sesto titolo italiano consecutivo nel giavellotto per Mauro Fraresso (Fiamme Gialle), senza misure vicine o superiori agli 80 metri a cui il trevigiano ambiva (oggi 75,54). Solido Roberto Orlando (Atl. Virtus Cr Lucca) che nel primo lancio centra la seconda prestazione in carriera con 74,78 e al terzo posto si piazza Roberto Bertolini (Fiamme Oro) con un 73,04 ripetuto due volte.
DECATHLON: TAVIANI 7357 PUNTI - Il decathlon che dopo cinque prove del day 1 aveva eletto al comando Stephen Asamoah (Atl. Virtus Castenedolo), riparte dal 14.89 (-0.5) di Michele Brini (Atl. Imola Sacmi Avis) nei 110 ostacoli, unico sotto i quindici secondi. Vincerà anche il giavellotto con 62,20. Matteo Di Prima (Cus Pro Patria Milano) si mette in evidenza nel disco (42,20), Idris Biancamano (Atl. Vercelli 78) mette tutti in fila nei 1500 (4:19.51). Ma è Matteo Taviani (Atl. Virtus Cr Lucca) che si laurea campione italiano anche grazie alla vittoria nel salto con l'asta a 4,70: il romano con oltre trecento punti di upgrade (score 7357 punti) conquista il titolo davanti a Brini (7258) e Asamoah (7197), entrambi al personale.
STAFFETTE - Il successo nelle staffette 4x100 va alle donne dell’Atletica Brescia 1950 Ispa Group (45.63 per Chiara Melon, Gaia Pedreschi, Alessia Niotta e Johanelis Herrera) su Carabinieri (45.67) e La Fratellanza 1874 Modena (46.36), e al maschile il titolo è per l’Athletic Club 96 Alperia Bolzano (40.92 per Jacques Riparelli, Antonio Infantino, Alessandro Monte e Kevin Giacomelli) dopo le squalifiche delle prime due classificate Riccardi Milano 1946 e Sef Virtus Emilsider Bologna. Al secondo e terzo posto sono promosse, dunque, La Fratellanza 1874 Modena (40.94) e Atletica Malignani Libertas Udine (41.20).
LE QUALIFICAZIONI
400HS: FOLORUNSO NO PROBLEM - Passeggiata nel primo turno per l’oro dell’Universiade Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) nei 400hs: tranquillissimo 59.12 nella prima batteria ed energie risparmiate per la finale di domani quando proverà a scendere di nuovo sotto i 55 secondi (54.75 a Napoli, secondo tempo italiano di sempre). Leggermente più “andante” il ritmo dell’argento europeo U23 Linda Olivieri (Fiamme Oro) che apre con 58.66, mentre la compagna di squadra e di allenamento Rebecca Sartori (Fiamme Oro) parte da 59.63. Anche al maschile conta essere tra i primi due: Alessandro Sibilio (Fiamme Gialle) rispetta il copione con 52.74 e nelle altre due batterie prevalgono Papisse Fall (Atl. Firenze Marathon) in 52.48 e l’azzurro degli European Games Eusebio Haliti (Esercito) in 52.87.
GIAVELLOTTO: VISCA 55,26 IN QUALIFICAZIONE - È la quarta italiana dell’anno, Carolina Visca (Fiamme Gialle), e il dato descrive bene il “traffico” di giavellottiste azzurre su misure dignitose: la campionessa europea U20 deve partire dalle qualificazioni e con un lancio sbarca in finale (55,26) dove troverà anche Zahra Bani, Sara Zabarino e Sara Jemai. Avanti anche l’altra junior Federica Botter (Atl. Brugnera Friulintagli) con 54,24.
IN PEDANA: CHE VENTO NEL TRIPLO - Raffiche di vento contro i triplisti: il più bravo delle eliminatorie è il sempreverde Fabrizio Schembri (Carabinieri), il solo a superare i sedici metri (16,05) contro un muro di vento di -3.5 (e c’è chi si imbatte anche in cinque metri e più). Un crampo avvertito in riscaldamento suggerisce a Daniele Greco (Fiamme Oro) di non saltare: non potrà quindi partecipare alla finale di domani in cui sono annunciati come protagonisti il bronzo europeo U23 Andrea Dallavalle, Tobia Bocchi e Simone Forte. Due pass diretti per la finale femminile dell'hop-step-jump: Simona La Mantia (Fiamme Gialle) prima di abbracciare la sua piccola Martina salta 13,06 (-0.5), qualificazione con la Q maiuscola anche per Giada Bilanzola (Atl. Gran Sasso Teramo, 12,81/+2.1). Nell’alto maschile in sette con 2,08 e in quattro con 2,05: è il quadro dei qualificati per la finale di domani nella quale entrerà in azione il saltatore da 2,30 Stefano Sottile e l’azzurro dei Giochi Europei di Minsk Nicolas De Luca. Nelle eliminatorie dell’asta femminile c’è anche Helen Falda (Atl. Brescia 1950 Ispa Group), avanti con 3,95 al secondo tentativo: domani sarà battaglia con Roberta Bruni, Sonia Malavisi ed Elisa Molinarolo. Nel martello detta legge il bronzo europeo U20 Giorgio Olivieri (Team Atletica Marche) che con l’attrezzo dei grandi (7,26 kg) allunga di oltre un metro fino a 68,62, miglior misura delle qualificazioni - diventa il sesto junior alltime - pronto a unirsi a Marco Lingua, Simone Falloni e Giacomo Proserpio nella finale di domani. Nel disco maschile è lo junior Enrico Saccomano (Atl. Malignani Libertas Udine) in vetta nel round iniziale con il PB di 51,53, alla vigilia della finale con Giovanni Faloci, Nazzareno Di Marco e Alessio Mannucci. Il peso femminile promuove come migliore Sydney Giampietro (Fiamme Gialle) con 14,90: domani Chiara Rosa cerca il 25esimo titolo tricolore in carriera.
sabato 27 luglio
diretta tv RaiSport + HD 15.55-20.35
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domenica 28 luglio
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