Cadetti, Lombardia ancora regina
06 Ottobre 2019Quarta vittoria di fila nella combinata e primo posto anche al femminile, con il successo maschile al Lazio. A Forlì l’astista Nnachi (3,70) fa il bis tricolore, nell’alto 1,99 del 14enne Furlani
Per il quarto anno consecutivo, la rappresentativa della Lombardia vince la classifica combinata ai Campionati italiani cadetti. Nella rassegna tricolore under 16 di Forlì il verdetto arriva dopo due giornate di sfide per un successo di misura. Il totale è di 579 punti, con quattro lunghezze di vantaggio nei confronti del Veneto, secondo a 575, e cinque sul Lazio, terzo con 574. La Lombardia svetta anche nella graduatoria cadette a quota 297, sempre davanti a Veneto (292) e Lazio (279). Al maschile invece torna a primeggiare il Lazio con 295 punti, a tre anni di distanza, e si fa notare il progresso della Puglia, seconda a 287, che precede il Veneto (283). Nella giornata conclusiva, ancora tanti giovani talenti in evidenza. Tra le protagoniste, la torinese Great Nnachi che nell’asta con 3,70 conferma il titolo under 16, vinto nella scorsa edizione, e poi tenta la misura di 3,85 per incrementare la sua migliore prestazione nazionale di categoria, ma commette tre errori. Sulla pedana dell’alto spicca la vittoria di Mattia Furlani, 14enne fratello dell’azzurra Erika, che si migliora tre volte nella stessa gara per arrivare a quota 1,99 con sette centimetri di progresso. Un’altra famiglia di sportivi è quella di Matilde Carboncini: la toscana si aggiudica il pentathlon con 4245 punti ed è la figlia di Lorenzo, argento olimpico del canottaggio nel “quattro senza” alle Olimpiadi di Sydney 2000. Doppietta del Piemonte nei 300 ostacoli, con il bis di Ludovica Cavo che domina la gara in 44.08 e la sorpresa al maschile di Francesco Moreno Ibidi (39.60), prima di festeggiare anche il tricolore di Stefano Demo (4662) nell’esathlon. Sulla distanza piana, ancora un successo degli sprinter veneti: stavolta per merito di Loris Tonella con 35.59, ma la stessa regione conquista anche i 1000 metri con Giovanni Lazzaro (2:35.09), mentre al femminile prevalgono la trentina Nancy Demattè (40.92) e l’anglo-lombarda Breanna Federica Selley (2:56.05). Si ripete la giavellottista emiliana Genet Galli, che lancia a 43,29. Nel mezzofondo, progressione finale vincente sui 1200 siepi del trentino Simone Valduga (3:22.21) e della marchigiana Serena Frolli (3:53.65). In chiusura 61,41 del lombardo Daniele Cighetti nel giavellotto, ottavo cadetto di sempre.
ASTA: DOUBLE GREAT - Un anno dopo, concede il bis nell’asta Great Nnachi (Cus Torino). La 15enne piemontese entra in gara a 3,20 con un errore in avvio, ma si riscatta subito alla seconda prova e poi supera 3,40 alla prima, che vale il successo. Rimasta da sola in pedana, riesce a piazzare altri due salti validi: 3,60 al terzo tentativo, quindi 3,70 al secondo che la conferma su livelli di eccellenza per la specialità a livello nazionale. Quest’anno la ragazza nata a Torino da genitori nigeriani ha messo a segno la migliore prestazione italiana di categoria con 3,80 (a fine agosto in piazza ad Aosta) dopo la norma che consente di ottenerla anche a chi non ha ancora conseguito la cittadinanza. E infatti l’allieva di Luciano Gemello chiede di mettere l’asticella a 3,85, ma i tre approcci sono nulli. La romana Camilla Antonipieri (Fiamme Gialle Simoni) è seconda con un percorso netto fino a 3,30, stesso risultato della lombarda Giulia Gelmotto (Atl. Par Canegrate) che però sbaglia due volte a 3,20 e si piazza terza.
ALTO, LA PRIMA DI FURLANI JR - Buon sangue non mente. Ha soli 14 anni, ma al debutto nella categoria mette in luce tutte le sue qualità Mattia Furlani (Studentesca Rieti Milardi), il terzogenito di una famiglia nota per i risultati della sorella Erika (vicecampionessa mondiale allieve nel 2013, bronzo europeo under 23 nel 2017). L’unica vittoria di un cadetto nato nel 2005 matura nel salto in alto: d’altronde parlano chiaro i trascorsi del papà Marcello (2,27 nel 1985) e della mamma Khaty Seck, velocista di origini senegalesi, che lo allenano a Rieti. Arrivato alla rassegna tricolore con un personale di 1,92 vincendo al Memorial Pratizzoli di Fidenza, dove aveva già avuto occasione di mostrare la sua tempra agonistica, in rapida successione si migliora tre volte con 1,95 alla prima prova, 1,97 alla seconda e 1,99 ancora alla prima, per entusiasmare il pubblico di Forlì. Appassionato anche di basket, supera l’altro laziale Daniel Consiglio (Fiamme Gialle Simoni, 1,95) e il lombardo Edoardo Stronati (Atl. Punto It), capolista stagionale con 2,00 ma oggi a 1,92.
CARBONCINI, FAMIGLIA DI SPORT - La più versatile delle cadette è Matilde Carboncini (Toscana Atl. Empoli Nissan). Dopo aver vinto tutte e tre le prove della prima giornata nel pentathlon, riesce ad amministrare un ampio “gap” per il tricolore con 4245 punti. Anche in questo caso un dna sportivo, ma dal canottaggio: undici medaglie mondiali per il papà Lorenzo, oltre all’argento olimpico del 2000 con il “quattro senza” azzurro. La figlia ha invece scelto l’atletica fin da piccola, dopo aver provato anche il tennis per un breve periodo, e nella sua Empoli si allena con Simone Garbetti. Ad accompagnarla sul podio, due piemontesi: la 14enne Annalisa Pastore (Bugella Sport, 4110) e Beatrice Carpinello (Atl. Carmagnola, 3944).
CIGHETTI, OTTAVO ALLTIME - Prende la strada della Lombardia il titolo maschile del giavellotto con Daniele Cighetti (N. Atl. Fanfulla Lodigiana), che fa volare subito l’attrezzo a 61,41 con quattro metri abbondanti di progresso per entrare nella top ten italiana under 16 di sempre, all’ottavo posto. Ex rugbista di Castiglione d’Adda (Lodi), ha iniziato dall’anno scorso a lanciare con il tecnico Lamberto Cherubini, affascinato dall’atletica. Si migliora di cinque metri e mezzo il marchigiano Giovanni Stella Fagiani (Atl. Avis Macerata, 57,09) che partiva da outsider e finisce in seconda posizione davanti al pugliese Matteo De Carolis (Atl.
Grottaglie, 55,66).
OSTACOLI: CAVO SI RIPETE - C’è solo una regione, sul gradino più alto del podio nei 300 ostacoli. Il Piemonte sbanca su questa gara a Forlì, con un replay e una novità. Al femminile Ludovica Cavo (Atl. Serravallese) è la padrona incontrastata in 44.08 e sfiora il personale della scorsa edizione (43.94) malgrado un’incertezza sull’ultima barriera. L’alessandrina di Gavi, allenata da Roberta Grassi a Serravalle Scrivia, fa il vuoto alle sue spalle. Nella lotta per il secondo posto, la pugliese Rita Agnese Rucco (Atl. Montefusco Lecce, 45.88) precede la lombarda Lucia Conti (Atl. Varese, 46.01).
IBIDI, DAL MONOPATTINO AL TRICOLORE - Partiva con il sesto tempo di accredito (41.12), si ritrova campione italiano. E con un super progresso nelle due giornate di Forlì. In batteria Francesco Moreno Ibidi (Safatletica) aveva firmato il miglior tempo con 40.07, stesso crono del veneziano Luca Ostanello (Bunker Sport) per un duello a distanza che nella finale diventa scontro diretto, risolto al fotofinish: 39.60 a 39.64, con la terza posizione al lombardo Daniel Okoluku (Cba Cinisello Balsamo, 40.11). Il piemontese di Moncalieri è un appassionato soprattutto di monopattino freestyle, che pratica anche a livello agonistico. Stavolta però si diverte con le evoluzioni tra gli ostacoli: è stato convinto dall’insegnante della scuola media e così da un anno e mezzo si allena al Ruffini di Torino, all’inizio con Giancarlo Serra e adesso sotto la guida di Gianluca Perra.
ESATHLON, ANCORA PIEMONTE - “Ho provato dodici sport, ma l’atletica è il più divertente”. Parola di Stefano Demo (Atl. Rivarolo), il nuovo campione italiano dell’esathlon, al termine di una sfida avvincente. Dopo il lancio del disco si riporta al comando il quasi 15enne di Rivarolo Canavese, che sulla pedana del lungo aveva assistito al sorpasso momentaneo di Alberto Nonino (Atl. Malignani Libertas Udine) per appena due punti. Ma il torinese, plasmato dal tecnico Daniele Duretto, arriva nella scia del friulano sui 1000 metri e finisce 4662 a 4602, con un grande progresso di entrambi. Per la gioia anche della mamma Cinzia De Micheli, che ha trascorsi da atleta, e di tutto il team del Piemonte, al quarto titolo della giornata. In una disciplina che un paio di stagioni fa aveva avuto come primattore un altro torinese, il primatista Alessandro Sion con 5000 punti esatti, a Forlì terzo posto del laziale Davide Zuliani (Atl. Latina 80) a quota 4344.
300: VENETO SPRINT - Per lasciare spazio negli 80 al successo dell’amico e compagno di squadra Yassin Bandaogo, a Forlì ha scelto i 300 metri Loris Tonella (Nuova Atl. Roncade) pur avendo ottime credenziali sulla distanza breve: 8.97 quest’anno, settimo cadetto italiano di sempre. Il velocista veneto, studente del liceo artistico che sogna di diventare fumettista, disegna una gara da maglia tricolore con 35.59 in rimonta sull’abruzzese Giammarco Donatelli (Us Aterno Pescara, 35.66), poi il pugliese Gabriele Contursi (Atl. Aden Exprivia Molfetta, 36.12) precede il laziale Jacopo Capasso (Studentesca Rieti Milardi, 36.22) che in avvio era stato il più rapido. Incredulo il trevigiano nato e cresciuto a Roncade, di mamma nigeriana, allenato da Giuliano Boscato. Tra le cadette Nancy Demattè (Atl. Trento) sbaraglia la concorrenza. La ragazza di Civezzano, origini del Camerun da parte materna, chiude in piena spinta nel finale: 40.92 per l’allieva di Piero Cavagna davanti a due emiliane del Cus Parma, con il secondo posto di Habiba Faissal (41.58) che supera Jennifer Ezeoha (41.61), in testa sino a pochi metri dal traguardo.
CHE VOLATE NEI 1000 - La striscia vincente del Veneto, nelle gare su pista maschili, si prolunga oltre la doppietta nella velocità (80 e 300) fino ai 1000 metri di Giovanni Lazzaro (Us Atl. Quinto-Mastella) con 2:35.09. Non lascia scampo agli avversari il cambio di passo del 15enne di Morgano, allenato a Quinto di Treviso da Gianluca Vanin, che ha iniziato prestissimo a correre seguendo il fratello. Di nuovo tra i migliori il laziale Mario Roani (Atl. Latina 80), stavolta secondo in 2:35.97 per salire una posizione rispetto all’anno scorso, con il pugliese Marco Laera (Atl. Don Milani, 2:38.88) che cede nel finale ma conserva il terzo posto. Tra le cadette, mette la freccia e taglia il traguardo a braccia alzate Breanna Federica Selley (100 Torri & Vigevano Atl. Young, 2:56.05). Nata in Inghilterra, nei dintorni di Bath, da quattro anni vive a Chignolo Po (Pavia) dove si è trasferita la famiglia: il papà lavorava in Italia, prima che nascesse, e ha scelto di tornarci. L’atletica l’ha aiutata a integrarsi nella nuova realtà, sotto la guida di Angelo Albanesi nell’impianto di Pavia, mentre in precedenza aveva giocato a tennis: ormai parla un ottimo italiano e adesso è anche campionessa tricolore. Fino in fondo ci prova la non ancora 14enne Linda Conchetto (Venezia Runners Atl. Murano, 2:56.36) che aveva attaccato all’inizio dell’ultima curva, terza Serena Rodolico (Atl. Malignani Libertas Udine, 2:58.06).
GALLI-BIS NEL GIAVELLOTTO - Tutte e cinque le campionesse in carica si confermano. Anche la giavellottista Genet Galli (Pol. Castelfranco Emilia) con due lanci oltre i quaranta metri, 42,83 al secondo turno e il primato stagionale di 43,29 al quinto, dopo essere stata frenata quest’anno da un infortunio. Di nuovo tricolore la regione organizzatrice grazie alla modenese di Piumazzo, allenata da Paolo Beggi e Mirco Cacciari. La veneziana Anna Raimondi (Ga Aristide Coin), classe 2005, è seconda a 41,12 e un’altra veneta, la bellunese Valentina Cassol (Atl. Longarone) si assicura il terzo posto con il 38,47 di apertura.
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