Crippa in Kenya: ''Nel 2020 non mi accontento''
07 Novembre 2019Il primatista italiano dei 10.000 metri in partenza per uno stage di quattro settimane nella Rift Valley insieme a Chiappinelli: "Ai Giochi di Tokyo per essere con i migliori"
di Nazareno Orlandi
Quattro settimane sugli sterrati della Rift Valley per lanciarsi verso gli Europei di cross di Lisbona dell’8 dicembre e soprattutto in direzione Tokyo 2020. Il primatista italiano dei 10.000 metri Yeman Crippa decolla sabato verso il Kenya, ai 2400 metri di Iten, il paradiso del running. È lo stage all’estero di quasi un mese che conclude un’altra stagione di sensibili passi in avanti per il mezzofondista trentino, ottavo ai Mondiali di Doha e capace di ritoccare il primato nazionale di Totò Antibo dopo trent’anni: “Partirò con Yohanes Chiappinelli e con il mio gruppo di allenamento formato da Mohad Abdikadar, Yassin Bouih e David Nikolli - racconta Crippa - poi ci raggiungeranno il mio coach Massimo Pegoretti e il tecnico Maurizio Cito. Andiamo in Kenya per il secondo anno consecutivo, sempre in questo periodo: nella scorsa stagione mi sono trovato benissimo, sono rimasto sorpreso di come ogni mattina si formino gruppi di oltre cento atleti, perlopiù keniani, e si corre tutti insieme sugli altopiani a 20-21 gradi di temperatura, per fare 10-15 km di ‘variazioni’. Ci si mette veramente alla prova, si fa un sacco di fatica a quella quota ma poi ti torna indietro quando scendi al livello del mare. Lavoreremo anche nella pista in terra battuta intorno a 1900 metri”.
VERSO IL PORTOGALLO - Dopo le fatiche (e le soddisfazioni) del 2019, l’azzurro delle Fiamme Oro si è concesso dieci giorni di relax in Thailandia per soffiare su 23 candeline, e un paio di settimane complessive di stacco dopo i Mondiali, quindi ha ripreso progressivamente ad allenarsi nella sua Trento. La prossima fermata è l’Eurocross in Portogallo: “È un obiettivo, ma non ho ancora deciso al 100% se ci sarò, valuterò la mia condizione durante il raduno”, spiega il campione italiano della specialità, riflettendo su una manifestazione che l’ha visto in due occasioni oro continentale tra gli juniores, due volte bronzo under 23 e sesto lo scorso anno a Tilburg all’esordio tra i grandi (terzo a squadre).
IN ARIZONA A PRIMAVERA - Nello scorso weekend, l’incontro di programmazione con la direzione tecnica a Grosseto ha tracciato le linee guida della stagione: “Avremo un altro raduno nel mese di gennaio, probabilmente in Portogallo oppure in altura, poi tra marzo e aprile tornerò in quota in Arizona, a Flagstaff, come già fatto nelle ultime tre stagioni, e al rientro mi attendono le prime gare. In base a come andranno decideremo se tornare in altura a giugno. Olimpiadi di Tokyo a tutta, e poi gli Europei di Parigi un paio di settimane dopo: l’obiettivo è duplice”.
“BATTAGLIA CON I GRANDI” - Accorciare le distanze con il resto del mondo: è il concetto - suggestivo e ambizioso - espresso da Crippa pochi istanti dopo aver corso il 27:10.76 del Khalifa Stadium di Doha: “Continuo a pensarla così - parola del vincitore della Coppa Europa dei 10.000 a Londra, primo anche nei 5000 agli Europei a squadre di Bydgoszcz e sceso a 13:07.84 in Diamond League nella capitale inglese - i record sono importanti, ma stare tra i migliori al mondo conta di più. Quindi il mio 2019 lo considero ‘normale’. Non mi accontento. Sì, vero, mi sono migliorato, ma quello che voglio è arrivare nelle posizioni di testa, battagliare con i grandi in volata. A quel punto i primati vengono di conseguenza: per esempio correre sotto i 13 minuti nei 5000 è una delle missioni per il 2020. E penso a fare tanta esperienza a Tokyo. Mi sarà utile anche a Parigi, dove arriverò a due anni dal bronzo europeo di Berlino. L’importante è correre forte, e non avere paura”.
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