Doha: doppia 4x100 da record, azzurre in finale

04 Ottobre 2019

Le ragazze della 4x100 centrano primato italiano (42.90) e finale, gli uomini il limite nazionale (38.11) ma sono eliminati. Gianmarco Tamberi è ottavo (2,27) nella festa del qatarino Mutaz Barshim (oro con 2,37)

Emozioni intense nella serata del Khalifa Stadium di Doha. Le due staffette 4x100 azzurre realizzano entrambe, nelle rispettive batterie, il record italiano assoluto, ma solo le ragazze riescono a centrare anche l'appuntamento con la finale mondiale (e la qualificazione olimpica, riservata alle finaliste). Johanelis Herrera-Abreu, Gloria Hooper, Anna Bongiorni ed Irene Siragusa corrono in 42.90, superando il vecchio limite di 43.04 stabilito ad Annecy, nel giugno del 2008, da Pistone, Calì, Arcioni e Alloh. Al termine della gara sono none, prime delle escluse, ma la successiva squalifica del Brasile, le rimette tra le otto finaliste. La 4x100 maschile composta da Federico Cattaneo, Marcell Jacobs, Davide Manenti e Filippo Tortu realizza il record italiano assoluto (38.11, sei centesimi meglio del 38.17 attribuito a R. Donati, Collio, Di Gregorio e Checcucci a Bercellona, l'1 agosto 2010), ma termina al decimo posto complessivo, fuori dalla finale ad otto. La delegazione azzurra presenta ricorso per un possibile cambio fuori settore degli Stati Uniti (che precedono gli azzurri in batteria per la qualificazione diretta), ma la Giuria d'appello, dopo un esame dei filmati, lo respinge. Gianmarco Tamberi è ottavo con 2,27 nella finale iridata dominata dal qatarino Mutaz Barshim (2,37). Il marchigiano commette prima un errore a 2,30, e poi due a 2,33, concludendo anzitempo la sua finale. Record del mondo della statunitense Dalilah Muhammad nei 400 metri ostacoli: il 52.16 realizzato questa sera, migliora di 4 centesimi il record da lei stessa ottenuto ai Trials di Des Moines il 28 luglio di quest'anno. In tarda serata si ritorna sulla Corniche, il lungomare infuocato della capitale qatarina, per la 20km di marcia: al via Massimo Stano e Matteo Giupponi.  

LE GARE DEGLI AZZURRI

4X100 donne - batterie - Ci sono quattro ragazze italiane che volano a Tokyo, nella serata del Khalifa. Le azzurre della 4x100 sono letteralmente strepitose: Johanelis Herrera-Abreu, Gloria Hooper, Anna Bongiorni, e Irene Siragusa corrono in 42.90, la cifra del record italiano (precedente: 43.04, Pistone, Calì, Arcioni, Alloh, stabilito ad Annecy, il 21 giugno 2008), e ottengono l'accesso alla finale mondiale. Oltre al pass olimpico, che era in palio questa sera. L'incoronazione giunge improvvisa, nel dopo corsa: il Brasile, che aveva preceduto l'Italia (finita al sesto posto ed eliminata per soli otto centesimi di secondo) viene squalificato, aprendo al team tricolore le porte dell'Olimpiade. Emozioni intense: dopo una prima batteria dominata dagli Stati Uniti (42.46), la Giamaica, nella seconda, taglia il traguardo in 42.11, precedendo Gran Bretagna (42.25), Cina (42.36), Brasile (42.68) e Germania (42.82); l'Italia, grazie a buoni cambi, è sesta, con il quartetto felice per il record, ma amareggiato per essere fuori dalla finale per otto centesimi. Pochi minuti, e arriva la squalifica del Brasile. La festa può iniziare. Curiosità statistica: l'ultima volta di una 4x100 femminile azzurra in finale ai Mondiali risaliva all'edizione di Tokyo 1991 (Masullo, Dal Bianco, Ferrian e Tarolo, settime in 43.76). 

4x100 uomini - batterie - Non basta il record italiano, per la finale mondiale. Il 38.11 ottenuto da Federico Cattaneo, Marcell Jacobs, Davide Manenti e Filippo Tortu, rappresenta il limite nazionale assoluto della specialità (superato il 38.17, ottenuto agli Europei di Barcellona l'1 agosto 2010 da R. Donati, Collio, Di Gregorio e Checcucci) ma non è sufficiente per proiettare il tricolore tra le otto bandiere dell'ultimo turno. Gli azzurri sono quarti nella loro batteria, alle spalle di Gran Bretagna (37.56), Brasile (37.90, record continentale), e Stati Uniti (38.03). C'è confusione nell'ultimo cambio, gli americani vanno lunghi, lunghissimi, il loro testimone passa di mano al limite della zona cambio. Ma tutto pare regolare. Il record nazionale porta euforia, ed il quarto posto lascia spazio alla speranza di ripescaggio con i tempi. Ma c'è da aspettare la seconda batteria, per capire come andrà a finire. Purtroppo, corrono tutti come saette: sei quartetti vanno al di sotto dei 38 secondi (vince il Sudafrica con 37.65), decretando l'eliminazione dell'Italia.

Alto uomini - finale - Il cuore di Gianmarco Tamberi è grande, e l'ottavo posto della finale ne è testimonianza concreta. Gimbo, presentatosi al mondiale in condizioni non ottimali, dopo aver superato la qualificazione, mercoledì scorso, affronta l'ultimo turno con il piglio del campione. Supera alla prima prova sia 2,19 sia 2,24, ma tre centimetri più su (2,27), arriva il primo errore, immediatamente risolto al secondo tentativo. E' chiaro però che le cartucce del marchigiano vanno verso l'esaurimento. A 2,30, dopo un errore al primo tentativo, prova il colpo del prestigiatore, spostando le due prove residue a quota 2,33. Senza riuscire nell'impresa. Non sono salti da disprezzare, ma manca qualcosa già nella rincorsa, e l'azzurro lo sa. In testa, è battaglia tra Mutaz Barshim e i russi Ivanyuk e Akimenko. Tutti e tre superano i 2,35 alla prima prova, con Akimenko però protagonista di un clamoroso percorso netto (e quindi al comando). Si sale a 2,37, la quota del mondiale stagionale (alla quale si presenta anche il bielorusso Nedasekau, dopo un primo fallo a 2,33) e Barshim fa immediatamente esplodere lo stadio, superando l'asticella ed esultando con gesti che sembrano dire "Not in my house", non a casa mia. Akimenko sbaglia (ed è il primo errore della serata), così come Ivanyuk e Nedasekau.

LE ALTRE FINALI DELLA SERATA
L'atteso match tutto americano del giro di pista con barriere regala un record del mondo: a realizzarlo è la Dalilah Muhammad, oro nei 400hs in 52.16, quattro centesimi meglio di quanto da lei stessa ottenuto a Des Moines (ai Trials) il 28 liuglio di quest'anno. La 20enne Sydney McLaughlin le finisce a soli 7 centesimi, argento con 52.23. Il podio è completato dalla giamaicana Rushell Clayton (53.74), con la svizzera Lea Sprunger che firma il primato nazionale a 54.06 ma non riesce a salire sul podio. Conseslus Kipruto regala un finale da brivido nei 3000 siepi: la sua rimonta vincente sull'etiope Lamecha Girma infiamma lo stadio, e costringe i giudici alla lettura del fotofinish, per rilevare il centesimo di secondo che vale la medaglia d'oro (8:01.35 contro 8:01.36). Bronzo al marocchino Soufiane El Bakkali in 8:03.76. Il dominio cubano nel disco è totale: le caraibiche fanno doppietta con Yaimé Perez (69,17) e Denia Caballero (68,44), il bronzo va alla croata Sandra Perkovic (66,72). La serata allo stadio si completa con una sorpresa: l'oro dei 400 metri non va né agli Stati Uniti, né a Grenada. Lo vince Steven Gardiner, l'elegante bahamense dalle leve infinite, che completa il giro in un sensazionale 43.48, sesta prestazione mondiale di tutti i tempi. Argento al colombiano Anthony Zambrano (record sudamericano portato a 44.15), bronzo allo statunitense Fred Kerley (44.17).

m.s.

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