Faniel a Siviglia in maratona: “Obiettivo Giochi”

18 Febbraio 2020

Domenica l’azzurro torna sulle strade spagnole a quattro settimane dall’ottimo 1h00:44 nella mezza: “Cerco il minimo olimpico di 2h11:30 dopo venti giorni di altura in Eritrea”

Di nuovo a Siviglia, quattro settimane dopo. Stavolta l’appuntamento per Eyob Faniel sarà con la maratona di domenica 23 febbraio, nella città spagnola dove si è già migliorato sulla mezza distanza. All’esordio stagionale, il 26 gennaio, l’azzurro delle Fiamme Oro ha vinto nei 21,097 chilometri con una prova di grande efficienza in 1h00:44. Un tempo che lo ha fatto diventare il terzo di sempre a livello nazionale e che mancava da quasi 18 anni per un italiano. Due successi nelle due gare più recenti per il 27enne veneto, protagonista di un trionfo in parte inatteso anche nella corsa di San Silvestro sui 10 chilometri a Bolzano, primo azzurro a conquistarla dopo un trentennio. Sull’onda dell’entusiasmo per questi risultati, va ora in caccia di una prestazione cronometrica di valore internazionale anche sui 42,195 chilometri. L’obiettivo dichiarato è lo standard di iscrizione per le Olimpiadi di Tokyo, con la gara di maratona prevista a Sapporo, fissato a 2h11:30 e di conseguenza anche il record personale, che finora è il 2h12:16 della vittoria a Venezia nel 2017. L’atleta bassanese di origine eritrea sta completando le ultime tre settimane di preparazione nella sua terra natale, agli oltre 2300 metri di Asmara sotto la guida del tecnico Ruggero Pertile, con il rientro in Europa venerdì per volare direttamente in Spagna. Tra gli italiani attesi a Siviglia c’è quindi Yassine El Fathaoui (Circolo Minerva Parma), 37enne nato in Marocco ma residente a San Polo d’Enza (Reggio Emilia) e allenato da Giorgio Reggiani, che si è rivelato a fine settembre correndo in 2h11:08 alla maratona di Berlino.

FANIEL: “BUONE SENSAZIONI” - “Posso dire che sto bene - racconta Eyob Faniel dall’Eritrea - e le sensazioni sono buone. Anche quest’ultimo raduno, iniziato il 30 gennaio, sta trascorrendo come preventivato. Allenarsi qui, a un’altitudine tra 2300 e 2400 metri, è decisamente duro. Ma per me è sempre bello tornare nel mio paese di origine. Il tempo passa molto velocemente, nonostante la preparazione impegnativa. Sono riuscito a risolvere la contrattura al bicipite destro che ho sentito durante l’ultima gara, alla mezza di Siviglia, grazie ai fisioterapisti che mi seguono, a casa e anche in raduno dove è stato presente Maurizio Odorizzi. Mi alleno in compagnia di atleti locali, che conosco ormai da diversi anni, e posso imparare tanto anche da loro”.

“SOGNO A CINQUE CERCHI” - “Voglio riscattarmi dal risultato dei Mondiali - spiega l’azzurro - perché il quindicesimo posto di Doha (2h13:57, ndr) non mi può certo lasciare soddisfatto. Non ho sconvolto il programma degli anni scorsi, ma solo cambiato qualcosa, aumentando un po’ il chilometraggio però senza strafare. Ho cercato di correre soprattutto a sensazioni, con 12-13 sedute a settimana in quelle appena trascorse, mentre in questa sto scaricando e quindi farò 8-9 allenamenti. Il primo è sempre molto presto al mattino, con inizio tra le 6.30 e le 7.00”. Quasi 14.000 gli iscritti alla 36esima Zurich Maratón de Sevilla, valida anche come rassegna nazionale spagnola. Nella start list spiccano i nomi del keniano Barnabas Kiptum (2h06:33 a Lisbona nella scorsa stagione) e di Birhanu Bekele (terzo nel 2019 a Siviglia con 2h06:41) insieme agli altri etiopi Getu Feleke (2h04:50 nel 2012) e Bazu Worku (2h05:25 nel 2010). Partenza alle ore 8.30 da Paseo de las Delicias, sede anche dell’arrivo. “Per il momento non ho studiato nei dettagli il percorso di Siviglia - prosegue Faniel, quinto nel 2018 agli Europei di Berlino e oro a squadre - e ora preferisco stare con la mente libera, senza pensare troppo alla gara. Ma lo guarderò con attenzione tra qualche giorno, quando sarò lì. Punto al minimo olimpico, è quello l’obiettivo principale. Poi chissà...”.

l.c.

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