Il mondo a Nanchino, le sfide maschili

18 Marzo 2025

Mondiali indoor per la prima volta in Cina (da venerdì a domenica), ritorno in Oriente dopo Maebashi ’99 e Doha 2010. Duplantis, Ingebrigtsen, gli azzurri Diaz, Furlani, Fabbri, Weir: ecco i più attesi

di Marco Buccellato

I Mondiali indoor approdano per la prima volta in Cina, a Nanchino, da venerdì 21 a domenica 23 marzo, dopo essere stati organizzati in Asia con l’edizione 1999 di Maebashi (Giappone) e con quella del 2010 a Doha (Qatar). Saranno 312 gli atleti iscritti nel programma maschile. Tra loro, gli ori uscenti Armand Duplantis, Grant Holloway, Hamish Kerr, Miltiadis Tentoglou (anche ori olimpici a Parigi) e Hugues Fabrice Zango.

Azzurri al maschile con il bronzo olimpico del triplo e campione europeo indoor Andy Diaz e con tre medaglie della passata edizione di un anno fa a Glasgow: l’argento Mattia Furlani (nel frattempo anche bronzo alle Olimpiadi, argento agli Europei all’aperto e al coperto), l’argento Lorenzo Simonelli e il bronzo Leonardo Fabbri, entrambi campioni d’Europa a Roma.

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VELOCITÀ

60 METRI - La partita dello sprint breve ripropone un unico velocista già medagliato nelle precedenti edizioni: si tratta dello statunitense Ronnie Baker, bronzo nel 2018 a Birmingham, mentre l’Europa presenta il britannico campione di Apeldoorn Jeremiah Azu, visto in condizioni perfette in Olanda. Tra i probabili finalisti, la maggior parte arriva dall’estate australe e dai Caraibi, dove ormai è consuetudine correre i 60 metri anche all’aperto, con gli ovvi eventuali benefici delle condizioni ambientali. Nell’elenco, il sudafricano Akani Simbine, gli australiani Lachlan Kennedy e Joshua Azzopardi, il giamaicano Rohan Watson. Dal circuito USA, i ghanesi Aggerh e Fuseini. Non c’è il campione in carica Christian Coleman, tuttora primatista dei campionati in 6.37. Iscritti gli azzurri Stephen Awuah Baffour (Battaglio Cus Torino) e l’esordiente in maglia azzurra Yassin Bandaogo (Fiamme Oro). Nella storia dei campionati, Italia a podio con doppio bronzo di Pierfrancesco Pavoni (1987 e 1989) e sulla vetta più alta con Marcell Jacobs, oro e record europeo di 6.41 nell’edizione di Belgrado 2022.

400 METRI - Anche nei due giri di pista è iscritto un unico superstite della zona medaglia, il giamaicano Rusheen McDonald, bronzo a Glasgow un anno fa. Scorrendo l’elenco degli iscritti, dove sono assenti l’oro e l’argento di Glasgow Alexander Doom e Karsten Warholm, balzano all’attenzione i due migliori performer della stagione, lo statunitense Chris Bailey (44.70) e il nigeriano Ezekiel Nathaniel (44.74), cui è affidata la missione di riportare il suo paese al titolo mondiale dopo l’oro di Sunday Bada nel ’97. Una specialità, i 400 indoor, dove spesso è emersa la sorpresa a dispetto dei pronostici. In arrivo in Cina l’ungherese campione d’Europa Attila Molnar, il canadese Christopher Morales-Williams, le altre carte USA Patterson e Faust (solo uno a far coppia con Bailey). Il record dei campionati è il 45.00 del trinidegno Jereem Richards, Belgrado 2022. Il primato mondiale, a seguito della non omologazione dei tempi di Morales-Williams (44.49) e di Michael Norman (44.52) è ancora nelle mani di Kerron Clement (44.57) esattamente da vent’anni.

STAFFETTA 4x400 - Cinque nazioni iscritte, senza il Belgio e la Polonia, ultime potenze europee a conquistare l’oro mondiale. Ci sono, naturalmente, gli Stati Uniti, forti di nomi come Elija Godwin, Matthew Boling, Jevon O’Bryant e Kennedy Lightner, la Cina padrona di casa, la Giamaica che in passato ha vinto due ori, due argenti e due bronzi, la temibilissima Nigeria e l’Ungheria a rappresentare l’Europa. Il record mondiale ufficiale indoor è 3:01.51 di una formazione dell’università di Houston, il primato dei campionati è detenuto dalla Polonia con 3:01.77. Nella storia dei campionati, dieci volte gli USA alla medaglia d’oro.


OSTACOLI 

60HS - Lo statunitense primatista mondiale indoor e campione olimpico dei 110 ostacoli Grant Holloway per il terzo titolo iridato consecutivo. Il primo mondiale da campione d’Europa per il polacco Jakub Szymanski. Questo il tema di sottofondo dei 60 metri ostacoli, dove il livello tecnico, nel contesto degli iscritti, è decisamente alto. Da Glasgow 2024 a Nanchino, c’è anche l’argento mondiale indoor e oro europeo a Roma Lorenzo Simonelli (Esercito), unico ostacolista azzurro salito sul podio iridato al coperto. Altre figure dei piani alti, il francese Wilhem Belocian, l’altro statunitense Cameron Murray, il cinese Liu Junxi. Alla ricerca di riscatto, lo svizzero Jason Joseph (mancato finalista a Apeldoorn) e in subordine il francese Pascal Martinot-Lagarde, già tre volte all’argento e una al bronzo. Nicolò Giacalone (Atl. Biotekna) è l’altro specialista azzurro iscritto. Record del mondo, 7.27 di Grant Holloway, che detiene anche il record dei campionati (7.29) e la world lead stagionale (7.36).


MEZZOFONDO

800 METRI - Novità della stagione è lo statunitense Josh Hoey, che in 1:43.24 ha firmato la seconda prestazione di sempre al coperto. In Cina, si candida a succedere nell’albo d’oro degli iridati al connazionale Bryce Hoppel, cui ha soffiato il primato nazionale. Nel quadro generale, gli 800 maschili appaiono come una delle gare di livello mondiale più alto, grazie alla presenza dell’oro e dell'argento europeo di Apeldoorn, l’olandese Samuel Chapple e il belga Eliott Crestan (anche bronzo di Glasgow), mentre ha rinunciato il terzo classificato, l’irlandese Mark English. Iscritti anche gli spagnoli Josué Canales (deluso dalla finale europea) e Adrian Ben, visto a eccellente livello nella tappa conclusiva del World Indoor Tour a Madrid. Al via anche il keniano Noah Kibet, argento tre anni fa. Italia con Giovanni Lazzaro (Aeronautica). Nelle precedenti edizioni, il bronzo di Tonino Viali nel 1989 a Budapest. Il record dei campionati è del russo Yuriy Borzakovskiy (1:44.49).

1500 METRI - A due settimane dalla doppia affermazione su 1500 e 3000 metri ad Apeldoorn, il norvegese Jakob Ingebrigtsen tenta l’accoppiata anche a Nanchino, mentre nelle precedenti edizioni (poco frequentate in verità) può vantare soltanto un argento sui 1500 metri a Belgrado nel 2022. L’uno-due su entrambe le distanze, nella stessa edizione, riuscì solo a Haile Gebrselassie a Maebashi nel 1999 quando l’etiope firmò anche l’allora record dei campionati in 3:33.77, una performance poi migliorata dal connazionale Samuel Tefera a Belgrado (3:32.77) nell’occasione in cui prevalse su Ingebrigtsen (3:33.02), ora primatista del mondo al coperto con il 3:29.63 di questa stagione a Liévin. Da aggiungere che l’ultimo europeo a vincere l’oro dei 1500 metri fu l’ucraino Ivan Heshko, nel 2006 a Mosca. Proprio Tefera, due volte iridato indoor, torna come prima scelta etiope, in coppia con Melese Nberet. Una specialità in cui l’elenco iscritti comprende atleti tutti in grado di competere per la finale: tra i nomi, il portoghese Isaac Nader (bronzo ad Apeldoorn), l’australiano Oliver Hoare, i nordamericani Houser e Prakel (Usa) e Lumb (Canada), l’irlandese Coscoran e i britannici Gourley e Fogg. Per l’Italia, iscritto Joao Bussotti (Esercito). 

3000 METRI - L’ambizione verso l’accoppiata di Jakob Ingebrigtsen perde uno scoglio strada facendo. È delle ultime ore la rinuncia del britannico George Mills, argento ad Apeldoorn nei 3000 metri, ma resta non di semplice attuazione per la presenza del top runner etiope Berihu Aregawi, iscritto con i connazionali Biniam Mehary e Getnet Wale, ma probabilmente sarà il primo, un U20 primatista mondiale di categoria, a gareggiare. Tutti capaci quest’anno di gravitare su prestazioni di 7:30 e pochi centesimi, l’irlandese Coscoran, l’australiano Ky Robinson, lo statunitense Dylan Jacobs. Assente l’intero podio di Glasgow, il record dei campionati è di Haile Gebrselassie (7:34.71). Nella storia, otto medaglie d’oro ad atleti etiopi, due trionfi consecutivi per l’azzurro Gennaro Di Napoli nel ’93 e ’95.


SALTI

ALTO - Due terzi del podio di Glasgow in gara, a iniziare dal neozelandese iridato uscente Hamish Kerr (poi oro olimpico a Parigi), iscritto come il coreano Woo Sang-hyeok, bronzo un anno fa ma già campione del mondo a Belgrado. Da Apeldoorn a Nanchino, l’ucraino oro europeo Oleh Doroshchuk, autore della miglior misura dell’anno (2,34) proprio nella finale europea, da dove arriva anche Manuel Lando (Aeronautica), splendido quarto in Olanda. Iscritti anche l’argento europeo Jan Stefela, il giamaicano Raymond Richards (due volte sopra i 2,30 all’aperto quest’anno), il grande deluso dell’Europeo Yonathan Kapitolnik, primatista israeliano. Nella storia dei campionati, Italia a podio con Gianmarco Tamberi oro a Portland e bronzo a Belgrado, diviso proprio con Kerr. Il primato dei campionati è l’inarrivabile 2,43 di Javier Sotomayor, Budapest 1989, tuttora la misura più alta mai registrata al coperto.

ASTA - Per il terzo oro mondiale indoor (raggiungerebbe Renaud Lavillenie), chissà se anche per un altro record da aggiungere, Armand Duplantis catalizza l’attenzione dell’intero programma. Lo svedese compete per la quarta volta in questa stagione, per dare seguito alla striscia di misure fuori portata per gli avversari, 6,10, 6,27 (record del mondo a fine febbraio) e 6,05. Per l’ipotetico podio che idealmente resta a disposizione, condizioni superbe per il greco Emmanouil Karalis (la scorsa settimana a Uppsala vicino a superare i 6,05), tutti ‘in shape’ Sam Kendricks, l’australiano Kurtis Marschall, l’olandese campione d’Europa Menno Vloon e anche il turco Ersu Sasma, che in tutta la stagione ha sbagliato solo la rassegna continentale e vuole riscattarsi. Il record dei campionati è il 6,20 con cui Duplantis vinse e firmò l’allora primato del mondo a Belgrado 2022.

LUNGO - Assente ad Apeldoorn ma in volo verso la Cina, c’è il due volte campione del mondo Miltiadis Tentoglou, poi confermatosi nel 2024 campione europeo e oro olimpico. Con il greco, ritroviamo anche l’argento di Glasgow Mattia Furlani (Fiamme Oro), che poi ha centrato il podio in maglia azzurra all’Europeo di Roma, alle Olimpiadi, fino all’argento in Olanda. Livello altissimo: lo svizzero Simon Ehammer (8,20 nell’eptathlon dell’Europeo), il bulgaro campione europeo Bozhidar Saraboyukov, il giamaicano campione del mondo di Doha 2019 Tajay Gayle, ma soprattutto l’altro giamaicano Wayne Pinnock, argento mondiale all’aperto e olimpico, all’esordio stagionale. Dall’Australia arriva Liam Adcock (8,33 all’aperto), il miglior cinese in gara è Shu Heng (8,12). Record dei campionati, 8,62 di Ivan Pedroso dal 1999. Italia con grande tradizione in pedana, tre bronzi di Giovanni Evangelisti, uno di Andrew Howe, l’argento di Furlani un anno fa.

TRIPLO - I ricordi della maglia azzurra si fanno vividi con l’oro mondiale conquistato da Paolo Camossi nel 2001 a Lisbona. A Nanchino, dopo la forzata rinuncia del bronzo europeo indoor Andrea Dallavalle, c’è l’oro di Andy Diaz (Fiamme Gialle), in vetta alle graduatorie stagionali (come Furlani nel lungo) grazie al 17,71 che è valso all’allievo di Fabrizio Donato il titolo continentale. Del podio di un anno fa nell’edizione di Glasgow c’è il solo Hugues Fabrice Zango, stella del Burkina Faso e campione in carica, quest’anno non ancora capace delle misure cui ha abituato. Per le prestazioni più importanti, l’argento europeo Max Hess, il cubano iridato nel 2022 Lazaro Martinez, il cinese Zhu Yaming. Due volte campione mondiale indoor, Will Claye per gli Stati Uniti. Pedana cinese anche per un altro medagliato indoor, il brasiliano Almir Dos Santos, argento nel 2018. Iscritto anche Simone Biasutti (Fiamme Gialle), recuperato dopo la rinuncia di Dallavalle. Il record dei campionati è del francese Teddy Tamgho, con 17,90.


LANCI

PESO - A un anno da Glasgow, non c’è l’oro mondiale in carica Ryan Crouser, fresco sposo. Non c’è neanche l’altro super big Joe Kovacs a rappresentare gli Stati Uniti a Nanchino, dove la selezione a stelle e strisce comprende i nomi di Adrian Piperi e Roger Steen. Gara zeppa di medagliati di tutti i metalli e da ogni latitudine: il due volte iridato indoor Tom Walsh per la Nuova Zelanda, i campioni d’Europa a Roma 2024 Leonardo Fabbri (Aeronautica), a Istanbul 2023 Zane Weir (Fiamme Gialle) e ad Apeldoorn Andrei Toader (Romania), atleti da medaglia quali lo svedese Wictor Petersson (argento continentale al coperto), Rajindra Campbell (giamaicano bronzo olimpico) e il polacco Bukowiecki (già oro europeo indoor). Dopo la rinuncia di Darlan Romani, iridato a Belgrado, il Brasile presenta due specialisti in ascesa come Morais e Dourado. Il record dei campionati è di Crouser, 22,77 l’anno scorso a Glasgow, la miglior misura di sempre al coperto è un 22,82 dello stesso Crouser nel 2021.

MULTIPLE

EPTATHLON - Più Europa di così non si può. In Cina, escluso l’elvetico campione mondiale in carica Ehammer (in gara nel salto in lungo), l’eptathlon si specchia nelle sette fatiche di Apeldoorn, ritrovandone gran parte dei protagonisti a partire dal norvegese primatista europeo Sander Skotheim che condividerà la due giorni di gare con il bronzo, il tedesco Till Steinforth, e l’estone quarto in Olanda ma oro europeo a Roma nel decathlon Johannes Erm. Gli Stati Uniti, primi nel medagliere dei campionati con sette ori, hanno selezionato Devon Williams e Heath Baldwin. Il primato del mondo è lo score di 6645 punti firmato da Ashton Eaton alla rassegna iridata di Istanbul 2012, un punteggio ormai distante meno di 100 punti dal fenomenale Skotheim, primatista europeo con 6558.

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