Marco Fassinotti riparte da Osaka

15 Maggio 2019

Il saltatore in alto torinese, da ottobre in Australia, apre la stagione il 19 maggio nella seconda tappa dello IAAF World Challenge di Osaka.

Un libro di sociologia sempre a portata di mano (“Da qualche mese ho cominciato scienze politiche alla Luiss, al ritorno in Italia darò altri esami”), un saluto affettuoso agli azzurri delle World Relays di Yokohama (“Mi sto allenando a 20 minuti di treno da lì, mi ha fatto piacere andare allo stadio a tifarli”) e un esordio stagionale ormai vicinissimo. Marco Fassinotti riparte da Osaka: festeggiati i 30 anni da poche settimane, l’azzurro dell’Aeronautica sarà in pedana nell’alto domenica 19 maggio al Nagai Stadium nella seconda tappa dello IAAF World Challenge, dopo aver combattuto con i guai fisici che l’hanno costretto ai box nello scorso inverno. I giorni che precedono il debutto li ha passati in Giappone, a Machida, per avvicinarsi alla gara di Osaka: un test da leggere come prima verifica del lavoro svolto dallo scorso ottobre in Australia, all’ex parco olimpico di Sydney, con il coach Alex Stewart nel gruppo che comprende il fortissimo Brandon Starc (2,36).

"MI BUTTO NELLA MISCHIA" - “Sono stati mesi travagliati, li avrei preferiti più smooth”: lo spiega con un termine inglese che rende l’idea. Non “lisci”, ma tortuosi, condizionati da un problema che adesso sembra risolto: “A gennaio sono tornato in Italia per una microfrattura alla sinfisi pubica, una zona in cui si innestano muscoli diversi. Sono stato fermo quasi tre mesi: gennaio e febbraio interamente, poi ho ricominciato a marzo con una ventina di giorni di piscina e infine lavori sull’erba. In aprile sono rientrato in Australia e quindi è da un mese e mezzo che ho ripreso ad allenarmi sul serio, cercando di smaltire qualche strascico. Al momento ho fatto due tecniche con 4 passi, una con 6, e una sola volta ho saltato con rincorsa completa, tre o quattro giorni fa. Vado a Osaka per rompere il ghiaccio, per sentire buone sensazioni e uscire dal campo senza avvertire dolore. Ho bisogno di trovare fluidità nella rincorsa e nello stacco. Mi servirà allenare la tecnica ma, come dice il mio coach, intanto devo ‘buttarmi nella mischia’, ricominciare a gareggiare”.

"TUTTO DIVERSO" - Quella di domenica sarà la prima uscita da quando ha cambiato guida tecnica: “A Sydney è tutto diverso - le parole di Fassinotti, un personale di 2,35 firmato a Banska Bystrica nel 2016, argento l’anno successivo all’Universiade di Taipei - questa esperienza mi sta arricchendo, anche nel modo di vedere il salto. La novità principale, e anche la difficoltà maggiore, è che faccio sedute di tecnica quasi sempre ‘da stanco’, mai da riposato. Intendo che nella disposizione dei giorni, la tecnica non viene mai dopo il riposo. È una concezione diversa. Ho piena fiducia nel lavoro degli ultimi mesi, soprattutto dal lato fisico: è quello che abbiamo curato di più”.

"PRESTO IL MIO COACH IN ITALIA" - Il ritorno in Italia è previsto subito dopo la prova di Osaka, dove tra gli avversari incontrerà la rivelazione giapponese Naoto Tobe (2,35 indoor): “La prossima data confermata è il 23 giugno a Opole, in Polonia. E so per certo che dal dopo-Nanchino (21 maggio) fino alla metà di giugno il mio allenatore sarà in Italia con Starc (tra le star del Golden Gala il 6 giugno, ndr) e potrò continuare ad allenarmi con loro, da vicino. Saranno altre tre settimane fondamentali, in un momento in cui dovrò curare la tecnica. La stagione è lunga e la destinazione è il Mondiale di Doha: sono il primo ad essere curioso di capire cosa riuscirò a fare”.

(di Nazareno Orlandi da fidal.it)



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