Mei: “Squadra compatta e profonda, c’è futuro”

11 Agosto 2024

Azzurri sesti nella classifica a punti delle Olimpiadi di Parigi con 17 finalisti. Presidente FIDAL Mei: “Voto 8, resterà un ricordo dell’Olimpiade assolutamente positivo”. DT La Torre: “Italia tra le potenze mondiali dell’atletica”

Tre medaglie, cinque quarti posti, 17 finalisti complessivi intesi come piazzamenti nelle prime otto posizioni, sesto posto nella classifica a punti che sintetizza la ‘profondità’ del movimento: questo il raccolto degli azzurri dell’atletica alle Olimpiadi di Parigi. Spiccano certamente le tre splendide medaglie conquistate da Nadia Battocletti nei 10.000 metri (argento), Mattia Furlani nel lungo (bronzo) e Andy Diaz nel triplo (bronzo), risultati che collocano l’Italia al ventinovesimo posto finale nel medagliere. Se si confronta con un’Olimpiade unica e indimenticabile per l’atletica italiana come quella di tre anni fa a Tokyo, il numero e il ‘colore’ delle medaglie è certamente inferiore, così come il piazzamento nel medagliere (in Giappone secondo posto grazie ai 5 ori). In un’analisi più complessiva e approfondita, va però sottolineato l’aumento del numero dei finalisti rispetto a Tokyo (+7, erano 10) e che soltanto una volta (a Los Angeles 1984) si era ottenuto un numero così alto di piazzamenti tra i primi otto (allora 20), pur in un confronto con il passato sempre difficile da operare. La cifra dei finalisti è in crescita anche rispetto ai Mondiali di Budapest dello scorso anno (erano 13 con quattro medaglie) e all’edizione iridata dell’anno precedente a Eugene (10 con due medaglie). Da segnalare anche il dato relativo ai quarti posti: mai così tanti nella storia azzurra (in passato 4 a Los Angeles), il dato più alto dell’Olimpiade di Parigi per l’atletica al pari con gli Stati Uniti. Nella ‘placing table’ l’Italia è dunque sesta al pari dell’Olanda con 65 punti alle spalle degli straripanti Stati Uniti (322), del Kenya (112), della Gran Bretagna (100), dell’Etiopia (78) e vicina alla Giamaica (70), in una classifica nella quale hanno raccolto punti ben 75 nazioni. Solo a Los Angeles l’Italia aveva centrato un piazzamento migliore nella placing table (quarto posto). Stabiliti anche quattro record italiani, tutti nel mezzofondo: Battocletti 5000 e 10.000, Pietro Arese e Sintayehu Vissa nei 1500.

È da questi dati che iniziano le valutazioni del presidente FIDAL Stefano Mei: “Se a Tokyo hanno brillato cinque stelle, qui è stato un firmamento”, le sue parole, tracciando il bilancio finale da Casa Italia a Parigi. “Se dicessi che non avrei preferito vincere cinque ori, non sarei soltanto ipocrita ma anche un po’ stupido - continua il presidente - È ovvio che quando hai un benchmark di questo genere, qualunque cosa tu faccia dopo, difficilmente la riesci a migliorare. Avevo parlato della possibilità di vincere otto medaglie: facendo i conti abbiamo tre medaglie e cinque quarti posti molto vicini al podio, quindi la previsione era corretta. Di Parigi dobbiamo considerare altri aspetti: i 17 finalisti mancavano da quarant’anni, e a Los Angeles non c’era il blocco dell’Est, non una cosa da poco in quel periodo. Questa compattezza e questa profondità di squadra mi lasceranno un ricordo dell’Olimpiade assolutamente positivo e mi fanno dire che c’è futuro. Le contro-prestazioni che ci sono state hanno avuto motivi oggettivi: Gimbo ha avuto una colica renale una settimana prima della gara della vita, Fabbri nullo da 22,80 al primo lancio e poi inizia a piovere, Stano si spacca un piede il 21 aprile, Palmisano prende il Covid. Non sono scusanti, sono fatti. Nonostante tutte queste situazioni, i ragazzi sono andati bene. Anche chi era uscito alla grande dagli Europei, pensiamo a Nadia Battocletti. Dire che il problema è stato anticipare l’Europeo a giugno, che ha dovuto creare due picchi di forma, è una stupidaggine. Simonelli purtroppo ha fatto un errore che in un 110 ostacoli ci sta. Però la squadra che è uscita così bene dagli Europei è venuta qui e ha fatto altrettanto bene, poi chiaro che qualche alto e basso ci può stare. Un voto? Ai miei ragazzi do 8”.

“Di solito devo frenarlo ma stavolta scavalco il presidente Mei. La domanda a Parigi era: l’Italia ha posto nel mondo? La risposta è sì”, chiarisce il direttore tecnico Antonio La Torre. “Esco estremamente soddisfatto dai 17 finalisti, 65 punti e il sesto posto nella classifica a punti: il mondo dice che l’Italia è una delle potenze mondiali dell’atletica. Oggi possiamo dirlo. C’è un’ironia di Stano finissima (‘da cinque ori a cinque quarti posti è un attimo’, ha scritto su Instagram, ndr) ma io vedo profumo di futuro in questi cinque quarti posti, in tutti e cinque. Abbiamo il passaggio dalla generazione di Tokyo a questa ‘new wave’ che ha saputo dire: ci siamo già. Nei prossimi quattro anni saremo protagonisti in tutti i campionati. Prima sarei stato molto prudente a dire questa cosa. Oggi posso dire che chiunque continuerà questo lavoro dopo il passaggio delle elezioni troverà una situazione dove c’è il futuro scritto da qui a Brisbane 2032. Avremo poi da scuotere una generazione, quella di mezzo, che dovrà dare il proprio contributo per fare ancora più grande l’atletica italiana”.

A tenere banco è anche la vicenda di Gianmarco Tamberi e il suo sfortunato avvicinamento alle Olimpiadi. “Ci siamo fidati totalmente, e continuo a fidarmi anche oggi, di quello che Gimbo sa fare - commenta il presidente Mei - Quando accadono queste cose, è una congiuntura astrale avversa. Ha vissuto un incubo. Non so sinceramente come abbia fatto ad andare in pedana ieri e soprattutto a saltare 2,22. Può essere anche che ci sia un errore nel percorso che fai, ma fino al giorno prima è stato il professionista migliore che io abbia mai conosciuto. Non può essere che il giorno dopo, anche laddove ci sia un errore, diventi uno sprovveduto. Abbiamo provato ad assecondarlo, in un sogno che stava piano piano evaporando, ma era giusto farglielo fare se non c’erano problemi con la sua salute, che resta la priorità”. Il DT La Torre sottolinea il quarto posto di Sottile nell’alto: “Una squadra che riesce a rispondere con questa forza dà l’idea della consistenza e dell’eredità che Gimbo stesso ha lasciato. Dobbiamo solo grandissimo rispetto a un campione che ha avuto l’umiltà, in quelle condizioni, di scendere comunque in pedana. Il caso di ieri è qualcosa che appartiene all’epica. La Federazione in nessun momento è stata assente, ieri alle cinque del mattino durante la colica c'era una delle responsabili del nostro staff sanitario in camera sua. Il settore medico ha seguito Gimbo istante per istante”.

Olimpiadi Parigi 2024 - Medaglie e piazzamenti
Argento (1): Nadia Battocletti (10.000)
Bronzo (2): Mattia Furlani (lungo); Andy Diaz (triplo)
Quarto posto (5): Stefano Sottile (alto); Massimo Stano (20 km marcia); Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta, Filippo Tortu (4x100, in batteria anche Fausto Desalu); Nadia Battocletti (5000); Larissa Iapichino (lungo)
Quinto posto (2): Marcell Jacobs (100); Leonardo Fabbri (peso)
Sesto posto (3): Elisa Molinarolo (asta); Luca Sito, Giancarla Trevisan, Edoardo Scotti, Alice Mangione (4x400 mista, in batteria anche Anna Polinari); Massimo Stano, Antonella Palmisano (staffetta marcia)
Settimo posto (1): Luca Sito, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti, Alessandro Sibilio (4x400 uomini)
Ottavo posto (3): Pietro Arese (1500); Dariya Derkach (triplo); Daisy Osakue (disco)

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