Mondo: il disco di Alekna bussa due volte
14 Aprile 2025A un anno esatto dalla gara del 14 aprile 2024, record mondiale con 74,35, il lituano Mykolas Alekna è tornato ad aggiornare la cronologia del primato di lancio del disco con ben due exploit nella stessa gara: il lancio d'apertura (74,89) e l'incredibile traiettoria del quarto lancio, dove con 75,56 ha portato i limiti della specialità, per la prima volta, oltre i 75 metri. Nelle recenti gare di lanci a Ramona, il piccolo centro dell'Oklahoma ormai considerato l'Eden dei discoboli, si sono succeduti primati mondiali, primati d'area, record nazionali a pioggia, record personali migliorati anche di diversi metri. Senza contare, ai vertici metrici, i lanci ancillari della coppia Alekna-Denny, i due mattatori degli ultimi giorni in un autentico ballo dei primati.
I RECORD DEL MONDO. Tre in un anno, tutti a firma Alekna: 74,35, 74,89, 75,56. Un altro lancio oltre il primato stabilito dal lituano l'anno scorso, quello dell'australiano Matt Denny con 74,78, che è solo l'ultimo dei quattro record dell'Oceania centrati dal discobolo bronzo olimpico di Parigi, nell'ultima settimana. La serie è iniziata con il 72,07 della riunione del 6 aprile, poi doppio miglioramento con 73,46 e 74,25 il 10 aprile (a 10 cm dal record mondiale), infine il 74,78 di ieri, seconda prestazione di sempre (terza se contiamo il doppio record di Alekna di ventiquattr'ore fa). Tra i "santuari" della specialità, la scoperta di Ramona è la più recente. In passato, erano già note come particolarmente favorevoli le condizioni della pedana svedese di Helsingborg (l'estone Gerd Kanter lanciò a 73,36), dove tuttavia si è lanciato solo cique volte oltre i 70 metri.
I RECORD NAZIONALI. A parte Alekna e Denny, ecco il panorama dei primati nazionali migliorati nell'ultima settimana nelle varie riunioni di Ramona, sia maschili che femminili: Lawrence Okoye (Gran Bretagna) con 70,76, Claudio Romero (Cile) con 69,65, Connor Bell (Nuova Zelanda) con 68,38, Emanuel Sousa (Portogallo) con 67,51. Al femminile, formidabile primato americano di Valarie Allman (Stati Uniti) con 73,52, cui aggiungere Julia Tunks (Canada) con 62,95 e Anthonett Nawbe (Liberia) con 58,79 (anche l'altro primato nazionale di 68,00 nel martello). Tra i "quasi record" spicca il 71,27 di ieri del discobolo statunitese Sam Mattis, a soli cinque centimetri dallo storico 71,32 di Ben Plucknett, datato 1983.
SETTANTA-PARTY. A oggi, nella stagione in corso, sono state ottenute dodici prestazioni oltre i 70 metri nel disco maschile, dieci a Ramona, una a Berkeley (Alekna) e una a Fort Worth, in Texas (con la novità USA Gustaveson). Sette gli atleti oltre i 70 metri, dove a quelli già elencati aggiungiamo i tedeschi Clemens Prufer e Mika Sosna. Un altro duo tedesco, Janssen e Richter, ha sfiorato i 70 metri con 69,94 e 69,61. Comprendendo le misure ancillari, i lanci oltre i 70 metri dell'ultima tornata di riunioni di Ramona salgono all'incredibile cifra di ventuno, dove oltre la metà porta la firma dell'australiano Denny (72,07, 71,12, 71,03, 73,46, 74,25, 72,93, 71,14, 73,56, 70,72, 72,24, 71,78, 74,78, 73,36), due di Alekna (74,89 e 75,56), Mattis (70,08 e 71,27) e Sosna (70,05 e 70,01), uno Prufer (71,01) e Okoye (70,76).
Sopra i 70 metri al femminile, oltre alla Allman, anche l'iridata di specialità Laulauga Tausaga-Collins (70,72). Vicina alla barriera l'altra statunitense Jayden Ulrich (69,39). In conclusione, va ricordato che Alekna vanta un argento e un bronzo mondiale, un oro e un bronzo europeo, un argento olimpico. Il successo a cinque cerchi a Parigi, la maggior sorpresa del programma maschile, è andato come tutti sappiamo al giamaicano Roje Stona (allenato da Ryan Crouser), con l'emblematica misura di 70 metri esatti, tre centimetri più di Alekna e sessantanove centrimeti più di Denny.
GOUT DIVORA LA PISTA. Il 17enne australiano Gout Gout è stato tra i protagonisti più attesi dei campionati australiani di Perth. Ha vinto i 100 metri nella gara riservata agli atleti under 20 fermando il cronometro due volte, in batteria ed in finale, a 9.99 con vento oltre la norma.
Sempre con vento oltre i limiti, appena 2,2 metri al secondo, ha poi vinto la finale assoluta in 19.84, travolgendo la pista nella seconda metà di gara. Tra gli altri risultati, emergono tecnicamente il sesto titolo consecutivo di Nicola Olyslagers, letteralmente volata oltre i 2,01 con ampia luce (Patterson seconda con 1,97), il record d'Oceania di Peter Bol negli 800 maschili in 1:43.79, il successo per millesimi di Rohan Browning nei 100 metri in 10.00 sull'argento mondiale dei 60 metri Lachlan Kennedy (10.00 anche nei turni preliminari, record personale). Ancora, 54,29 di Sarah Carli nei 400 ostacoli e l'8,14 ventoso del bronzo mondiale indoor di salto in lungo Liam Adcock.
DAGLI STATI UNITI. Le vicende della pedana di Ramona hanno oscurato per rilevanza l'attività USA in pista. Tra i tanti risultati del fine settimana, hanno lasciato il segno la miglior prestazione mondiale nei 100 femminili di JaMeesia Ford in 11.06 nella Columbia del Sud Carolina, la 4x400 maschile a formazione mista con tre francesi (Zeze, Prevot e Coulibaly) e il giamaicano Bailey (3:01.74 a El Paso) e il 44.30 di Bryce Deadmon (altra miglior prestazione mondiale stagionale) a College Station, in un meeting con vento irregolare che ha spinto tre centisti sotto i dieci secondi, gli statunitensi Max Thomas (9.92) e Garrett Kaalund (9.93) e il neozelandese di origini ghanesi Edward Osei-Nketia (9.96).
LE MARATONE, PARIGI. Bis dell'etiope Bedatu Hirpa, che dopo aver vinto a Dubai in gennaio in 2h18:27, ha raddoppiato con il successo a Parigi in 2h20:45 precedendo la connazionale Dera Dida (2h20:49) e una sfinita Angela Tanui, terza dopo una crisi e conseguente rallentamento, in 2h21:07, riuscendo a salvare il podio parigino dall'ombra della tanzaniana Magdalena Shauri (2h21:31). Tra le grandi del passato iscritte, Tirunesh Dibaba, ritirata dopo il 20esimo chilometro. Successo maschile per il 23enne keniano Benard Biwott (già primo a Francoforte in ottobre), primo in 2h05:25 davanti al gibutiano Ibrahim Hassan (primato nazionale in 2h06:13). Sotto le 2h07 anche gli altri tre keniani Silas Kiptoo (2h06:21), Enock Kinyamal (2h06:32) e Dominic Ngeno (2h06:37).
KAMWOROR VINCE A ROTTERDAM. Successo del già iridato di cross e di mezza maratona Geoffrey Kamworor, che interpreta la 42 km olandese con due metà quasi speculari (1h02:22 e 1h02:11) chiudendo in 2h04:33, a soli dieci secondi dal primato personale. Podio uomini completato dagli etiopi Chala Regasa (2h05:06) e Chimdesa Debele (2h05:26). Nella maratona donne vince con un minuto di vantaggio la keniana Jackline Cherono in 2h21:14, precedendo anche in questo caso due etiopi, Aminet Ahmed (2h22:14) e Azmera Gebru (2h22:15). Nell'altra 42 km disputata ieri in Olanda, a Enschede, keniani ed etiopi si spartiscono i successi con Patrick Keter Kiplagat in 2h09:34 e Medina Deme Armino in 2h25:09.
LE ALTRE MARATONE. Doppio podio tutto keniano a Linz, dove Amos Kiplagat ha preceduto Kiprop Kimutai di cinque secondi (2h07:58 contro 2h08:03) e Abednego Cheruiyot di sei secondi (2h08:04). Donne con prima indiscussa Gladys Kimaina in 2h24:58 su Rael Cherop (2h29:15) e Hildah Cheboi (2h33:11). A Zurigo vince ancora (terzo successo) il keniano Mark Kiptoo, classe 1976!, in 2h09:16 e negative split di un minuto esatto.
MARCIA CON PICCHIOTTINO E AGRUSTI. In Portogallo, nel Grande Prémio Internacional di Rio Maior, quinto posto di Gianluca Picchiottino in 1h25:32 nella gara sui 20 km vinta dal brasiliano Caio Bonfim in 1h20:37 sullo svedese Perseus Karlström (1h21:26). Nella 20 km donne l'ecuadoregna Paula Milena Torres (1h29:37) ha preceduto la star peruviana Kimberly García (1h29:52). In Grecia, a Parálio Ástros, Andrea Agrusti vince la 35 km in 2h34:32.
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