Nanchino per sognare: le donne mondiali
18 Marzo 2025di Marco Buccellato
Le sfide femminili del Mondiale indoor di Nanchino (21-23 marzo): in gara gli ori uscenti Devynne Charlton, Thea LaFond, Nicola Olyslagers (per la sfida con Yaroslava Mahuchikh), Sarah Mitton, Molly Caudery, Tsige Duguma. Un pieno di medaglie olimpiche, mondiali e europee al primo confronto globale, anteprima dei Mondiali di Tokyo 2025. L’azzurra campionessa ad Apeldoorn Zaynab Dosso si presenta con il miglior tempo dell’anno sui 60 metri (7.01).
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VELOCITÀ
60 METRI - Quante sprinter da Apeldoorn a Nanchino. Con la sola eccezione della ceca Manasova, tutte le finaliste dell’Europeo olandese saranno sui blocchi per la sfida iridata in Oriente, a iniziare dalla primatista italiana e campionessa d’Europa Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre), splendido bronzo un anno fa a Glasgow con l’unico podio mai conquistato da una sprinter azzurra ai Mondiali al coperto, per proseguire con l’iridata 2022 Mujinga Kambundji (Svizzera) e l’argento di Glasgow Ewa Swoboda (Polonia). Ancora, la medaglia di bronzo di Apeldoorn Patrizia van der Weken (Lussemburgo), altre finaliste come la belga Rosius e l’ungherese Takacs, ma anche la sprinter Usa argento mondiale 2022 Mikiah Brisco, iscritta con la connazionale Celera Barnes. Dall’Oceania, la neozelandese Zoe Hobbs, Giamaica con Jodean Williams e Natasha Morrison. Da tre edizioni, l’oro arriva sotto i sette secondi. Il primato dei campionati è detenuto da Gail Devers, 6.95 a Toronto nell’edizione 1993. Quota azzurra anche per Gloria Hooper (Atl. Brescia 1950), fresca di primato personale all’Europeo.
400 METRI - Assente Femke Bol, assente anche l’oro europeo Lieke Klaver, rispettivamente oro e argento l’anno scorso a Glasgow, la specialità ha subìto uno scossone poche ore fa con il clamoroso 49.24 della statunitense Whittaker nelle finali Ncaa, a soli sette centesimi dal primato mondiale della Bol (49.17) stabilito proprio nella finale iridata di Glasgow. Il team Usa si affida però alle qualità di Alexis Holmes, bronzo in Scozia nel 2024, e alla connazionale Rosey Effiong. Tra le favorite, la norvegese Henriette Jaeger, argento ad Apeldoorn, la britannica Amber Anning a caccia di riscatto dopo lo sfortunato Europeo, in subordine la giamaicana Leah Anderson.
STAFFETTA 4x400 - Stati Uniti, Polonia, Australia, Cina e India per tre posti sul podio e raccogliere l’eredità del quartetto olandese, oro a Glasgow. Gli Usa con Quanera Hayes, Bailey Lear, Karimah Davis e Maya Singletary (se non le stesse Holmes e Effiong). Senza le olandesi volanti, sembra impresa più che ardua impensierire sia il record del mondo (3:23.37 della Russia nel 2006) che quello dei campionati, ancora Russia, 3:23.88 nel 2004. Delle cinque nazioni iscritte, sono salite sul podio già Usa con quattro ori, cinque argenti e altrettanti bronzi, la Polonia con due argenti e un bronzo, l’Australia con un argento.
OSTACOLI
60HS - Una delle gare di maggior spessore tecnico dell’intero programma, grazie alla presenza dell’intero podio di Apeldoorn e di due terzi di quello di Glasgow 2024, dove l’unica assente è la francese argento olimpico dei 100 ostacoli Samba-Mayela. Dall’Europeo, la svizzera Ditaji Kambundji è uscita in una nuova dimensione, 7.67 a soli due centesimi dal primato del mondo della bahamense Devynne Charlton (nella finale di Glasgow), in Cina per difendere il titolo. Il podio europeo è completato dalla presenza della primatista d’Olanda Nadine Visser e dalla polacca bronzo mondiale ed europeo Pia Skrzyszowska. Tra le favorite, anche la giamaicana Ackera Nugent e la statunitense Grace Stark. Italia con Giada Carmassi (Esercito) ed Elisa Di Lazzaro (Carabinieri), a due settimane dall’impegno europeo in Olanda.
MEZZOFONDO
800 METRI - Sui quattro giri dell’anello di Nanchino, è attesa la campionessa del mondo uscente e argento olimpico a Parigi, l’etiope Tsige Duguma. Il campo delle iscritte le porta la concorrenza della connazionale Habitam Alemu, della sudafricana Prudence Sekgodiso e dell’altra finalista olimpica Shafiqua Maloney, di St. Vincent. Gli Usa, alla ricerca dell’erede dei grandi risultati indoor di Ajee’ Wilson (un oro e due argenti nelle precedenti edizioni), schierano Nia Akins e Valery Tobias. L’Europa, che non vince dal 2010, presenta la polacca d’oro di Apeldoorn Anna Wielgosz e la svizzera primatista europea U23 Audrey Werro, caduta nella finale continentale. Per l’Africa, anche una campionessa mondiale all’aperto, l’ugandese Halimah Nakaayi, e le keniane Vivian Chebet Kiprotich e Lilian Odira. Italia con Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre), quarta all’Europeo di Apeldoorn. Il primato dei campionati risale al 1999, firmato dalla ceca Ludmila Formanova (1:56.90).
1500 METRI - Non c’è l’oro uscente Freweyni Hailu (iscritta nei 3000 metri), ma c’è Gudaf Tsegay, oro nell’edizione 2022 e primatista dei campionati in 3:57.19, per proseguire il dominio in quota etiope, ben sei successi nelle ultime dieci edizioni. Con la più giovane connazionale Diribe Welteji, le etiopi sono seguite da un folto gruppo di atlete di primo piano nella specialità, a iniziare dalla britannica Georgia Hunter-Bell, solo quarta ad Apeldoorn, dalla statunitense Heather MacLean, dalle medaglie europee in Olanda Salomé Afonso (Portogallo) e Revee Walcott-Nolan (Gran Bretagna), forfait invece per l'oro francese Agathe Guillemot. La primatista italiana all’aperto Sintayehu Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli) e altre specialiste di peso come le keniane Susan Ejore e Dorcus Ewoi, le canadesi Stafford e Plourde e l’australiana Georgia Griffith, completano il ventaglio delle atlete con ambizioni di piazzamento.
3000 METRI - Eccola, dunque, Freweyni Hailu, che migra dai 1500 di Glasgow ai 3000 di Nanchino, dove avrà lo sparring partner ideale, la connazionale e primatista del mondo U20 Birke Haylom. Per la Hailu il compito di riportare in Etiopia il titolo dei 3000, conquistato a Glasgow dalla statunitense St. Pierre (8:20.87, primato dei campionati) dopo quattro ori consecutivi etiopi. La concorrenza, forse ancor più che sui 1500 metri, è agguerritissima, alla luce dei grandi progressi della statunitense Whittni Morgan (in gara anche Shelby Houlihan), dell’irlandese campionessa d’Europa Sarah Healy, delle star d’Australia Jessica Hull e Linden Hall. UK senza Melissa Courtney-Bryant, rinuncia anche la primatista d’Europa U20 Innes FitzGerald. La medaglia d’oro non va al collo di un’europea dal 2001.
SALTI
ALTO - Altra sfida sublime, ormai un classico, tra l’ucraina primatista del mondo Yaroslava Mahuchikh e la primatista australiana Nicola Olyslagers-McDermott. Hanno vinto, in quest’ordine, le ultime due edizioni del Mondiale al coperto, mentre a Parigi l’ucraina è riuscita a prevalere sull’australiana. Da quelle latitudini arriva un’altra big della pedana, Eleanor Patterson, iridata a Eugene 2022 e anche argento mondiale indoor nello stesso anno a Belgrado. Per giocarsi chances in zona podio anche la serba Angelina Topic. Borsino in ascesa per la cipriota Elena Kulichenko, inverno senza misure importanti per l’altra iridata indoor (Portland 2016) Vashti Cunningham (Stati Uniti). Debutto iridato, in casa azzurra, per Idea Pieroni (Carabinieri). Statistiche Italia: argento di Antonietta Di Martino nel 2012, bronzo per Alessia Trost nel 2018. Primato dei campionati, 2,05 di Stefka Kostadinova a Indianapolis nel 1987, allora record mondiale indoor.
ASTA - Un altro ritorno a distanza di un anno dalla pedana di Glasgow, quello della campionessa mondiale indoor Molly Caudery. La britannica troverà tra sé e la riconferma iridata ben sette delle otto finaliste di Apeldoorn, con l’oro svizzero di Angelica Moser, l’argento sloveno di Tina Sutej, il bronzo francese di Marie-Julie Bonnin, la finlandese Elina Lampela, la coppia azzurra Roberta Bruni (Carabinieri) ed Elisa Molinarolo (Fiamme Oro) e la ceca Amalie Svabikova. Usa senza le big Moon e Morris (riserva), nemmeno la new entry ad altissime misure Amanda Moll (world lead con 4,88 prima e 4,91 poi), ma Gabriela Leon e Emily Grove. Le neozelandesi Ayris e McTaggart completano l’elenco delle iscritte. Italia mai sul podio, Russia cinque ori, Stati Uniti quattro. Record dei campionati: 4,95 di Sandi Morris a Birmingham nel 2018.
LUNGO - Assente l’iridata indoor e oro olimpico Tara Davis-Woodhall, la spedizione Usa conta su Monae’ Nichols, argento a Glasgow, per succedere alla texana. La finale di un anno fa è stata il punto più alto della carriera anche per la spagnola Fatima Diame, che firmò un inatteso bronzo, reduce dal quinto posto degli Europei. Interessante l’esordio mondiale della sorella della primatista mondiale dei 60 ostacoli, la bahamense Anthaya Charlton, che vanta la miglior misura stagionale tra le iscritte (6,98). Dall’Olanda alla Cina anche la svizzera Annik Kälin, argento ad Apeldoorn, e la serba Milica Gardasevic, quarta in Olanda ma in chiaro progresso di condizione. Dall’Africa la giovane nigeriana Ochonogor (classe 2006), già in grado di competere nella finale olimpica di Parigi. Il record dei campionati è di Brittney Reese, 7,23 a Istanbul nel 2012, Fiona May volo d'oro a Parigi nel 1997.
TRIPLO - Senza misure quest’anno, ma tra le sicure protagoniste, è iscritta la campionessa del mondo in carica e oro olimpico di Parigi, la specialista di Dominica Thea LaFond, in entrambe le occasioni oltre i 15 metri. A Nanchino ritrova l’argento e il bronzo di Glasgow, la cubana Leyanis Perez Hernandez e la spagnola Ana Peleteiro-Compaoré, oro agli Europei di Apeldoorn. Dall’Olanda, anche l’argento della bravissima romena Diana Ana Maria Ion, unica a non incappare in salti nulli nella finale di Apeldoorn. Il primato dei campionati è fuori portata, 15,74 di Yulimar Rojas, miglior misura di sempre tra indoor e outdoor, record del mondo overall.
LANCI
PESO - Chase Jackson-Ealey per la ciliegina iridata che manca alla sua collezione, l’oro indoor, dopo averne vinti due all’aperto. La statunitense, bronzo un anno fa, è chiamata a un’impresa non da poco, viste le condizioni dell’olandese campionessa d’Europa Jessica Schilder, senza dimenticare l’oro uscente Sarah Mitton, primatista canadese. Tra le ‘fab four’ del peso, è assente solo l’olimpionica tedesca e argento mondiale ed europeo indoor Ogunleye. In casa Cina si spera nella plurimedagliata Gong Lijiao, ancora sulla breccia a diciassette anni dalla prima medaglia globale conquistata nel 2008. Iscritta anche l’iridata di Belgrado 2022, la portoghese Auriol Dongmo, subito a podio ad Apeldoorn a poche settimane dal rientro alle gare dopo la frattura che le ha negato le Olimpiadi parigine.
MULTIPLE
PENTATHLON - Altra specialità in cerca di un erede, vista l’assenza per infortunio delle due volte iridata Noor Vidts. Nessuna candidata ha le carte migliori della finlandese Saga Vanninen, argento un anno fa a Glasgow e autrice di una finale europea strepitosa condita da uno score di 4992, il sesto di sempre. Sull’onda dell’entusiasmo per il bronzo europeo, è lecito attendersi un altro acuto dall’irlandese Kate O’Connor, seppur per entrambe ci sia ancora nelle gambe il pentathlon di Apeldoorn, come per la polacca Paulina Ligarska, alla quinta penta-fatica della stagione. Usa con l’ascendente Timara Chapman e la ben nota Taliyah Brooks, ungheresi ambiziose con Krizsan e Szucs, altra rampa di lancio per la croata U20 Jana Koscak, potenzialmente stella dei prossimi anni. Il record dei campionati è il 5013 dell’ucraina Dobrynska (Istanbul 2012) che fu primato del mondo prima di essere battuto nuovamente a Istanbul nell’Europeo 2023 da Nafissatou Thiam con 5055 punti.
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