Rieti: resiste il record di Sabia, Randazzo 10.32
23 Luglio 2020di Nazareno Orlandi
Resiste, non crolla, resta in piedi, il record di Donato Sabia nei 500 metri. A Davide Re non riesce il tentativo di superare dopo trentasei anni la migliore prestazione italiana (1:00.08) dell’indimenticabile mezzofondista lucano, scomparso nello scorso aprile. Il primatista azzurro dei quattrocento metri non fa meglio di 1:00.30, sulla pista che ospita i suoi allenamenti, a Rieti. Il 27enne ligure delle Fiamme Gialle, scortato dall’altro quattrocentista compagno di club Michele Tricca nei primi trecento metri, onora comunque, a modo suo, con il suo carisma, la memoria del due volte finalista olimpico degli 800. Non senza un pizzico d’amarezza, certamente, per l’assalto non andato a buon fine: “Avrei dovuto osare di più, sono contento soltanto a metà - le sue parole all’arrivo - Il tempo è comunque buono, anche se il mio miglior tentativo resta l’1:00.27 nel 2018. Sicuramente ci riproverò”. Nell’analizzare la gestione tattica di una distanza inusuale, strana, che corre una volta all’anno, Re si sofferma su qualche esitazione avuta nella parte centrale: “Fino ai 150 metri era tutto giusto, Michele è stato un cronometro, ha seguito i tempi che gli ho chiesto. Dai 150 ai 250, però, me lo sono fatto scappare, non l’ho seguito come dovevo. L’ultimo 200 l’ho chiuso in 24.8 quindi bene, ma in quei cento metri lì ho avuto timore di non arrivare in fondo. Sbagliando, perché poi ho chiuso forte. L’obiettivo di oggi, però, oltre a scendere sotto al minuto, era ricordare il compianto Sabia e far parlare di un pezzo di storia dell’atletica italiana, e di una figura che tra la mia generazione era poco conosciuta: la missione è compiuta”. Proprio nel giorno in cui il Comune di Potenza, peraltro, ufficializza che sarà intitolato a Donato il campo scuola di Macchia Romana. È un pomeriggio speciale anche per Rieti e per il suo stadio Raul Guidobaldi, culla di otto record del mondo e di un movimento giovanile tra i più vivaci da sempre: sessanta le candeline su cui soffiare, sessanta come gli anni che sono passati dall’inaugurazione del 23 luglio 1960. È l’occasione per il presidente della FIDAL Alfio Giomi di ringraziare Sandro Giovannelli, il guru di Rietimeeting, 45 anni di trionfi e primati, e Bernardino Morsani, artista-allenatore di fama internazionale: “Omaggiamo due grandi personaggi. Grazie per quello che avete fatto, a nome dell’atletica italiana”.
RANDAZZO 10.32 - 8,12 nel lungo, e sì, lo aveva annunciato proprio ieri ad Atletica TV: “Abbiamo lavorato tanto sulla velocità di base”. Si è visto a Rieti: Filippo Randazzo (Fiamme Gialle) abbatte di due decimi il primato personale dei 100 metri siglato lo scorso anno e scende a 10.32 (+0.7), un crono che è quasi da velocista puro, prestazione che va letta con ottimismo in prospettiva salto in lungo. Sul rettilineo del Guidobaldi, sette giorni dopo l'8,12 sulla pedana di Savona, il 24enne catanese allenato da Andrea Matarazzo compie progressi anche nello sprint, piace soprattutto nella fase lanciata dopo una partenza da aggiustare, e si mette alle spalle il bulgaro Petar Peev, 10.50, e Nicholas Artuso (Fiamme Gialle), 10.55. Poco oltre metà gara si rialza invece Antonio Infantino (Athletic Club 96 Alperia) per un fastidio muscolare. “È stato un ottimo test in vista del lungo - il commento di Randazzo - sapevo che potevo valere il personale… ma da quello a correre 10.32 ce ne passa! È normale, quindi, che io sia molto felice. Adesso bisognerà gestire questa velocità in pedana e cercare di sfruttarla il più possibile, a partire dal 1° agosto a Trieste”.
HOOPER 11.35 - Da quattro anni non andava così forte sui 100 metri, ma questo lo si era già capito con l’11.45 delle scorse settimane. Oggi la conferma: Gloria Hooper (Carabinieri) si spinge fino a 11.35 (+0.9), a un solo centesimo dal proprio limite di 11.34 che risale al 2016. La primatista italiana della staffetta 4x100 chiude praticamente spalla a spalla con la finalista mondiale dei 200 metri, la bulgara Ivet Lalova-Collio, prima al traguardo in 11.31. L’azzurrina Chiara Gala (Pro Sesto Atl.) si difende in 11.81. Il pomeriggio di face-to-face con Lalova, per Hooper, prosegue anche nei 200 metri: anche qui a comandare è la bulgara (23.24, +0.8), ma la campionessa italiana della specialità sigla lo stagionale con 23.27, in rimonta, e sulla sua scia cresce pure nei 200 un’altra delle staffettiste azzurre da record a Doha, Anna Bongiorni (Carabinieri) che può gioire per il primato personale di 23.31, dopo tre anni, a una settimana dall’11.30 di Savona nella distanza più veloce. Quarta Irene Siragusa (Esercito) con 23.38, quinta Mariabenedicta Chigbolu (Esercito, 23.53), sesta Alessia Pavese (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco) con 23.76.
LE ALTRE GARE - Il rientro agonistico di Roberta Bruni (Carabinieri), con rincorsa ridotta a dodici passi, nella “sua” pedana, coincide con la misura di 4,30, prima di commettere tre errori a 4,40. Per la 26enne medaglia d’oro dell’Universiade di Napoli era la prima gara in assoluto di un 2020 fin qui condizionato dall’operazione alla spalla di gennaio. Sonia Malavisi (Fiamme Gialle) parte da 4,20, Maria Roberta Gherca (Atl. Velletri) da 4,00, stessa misura di Alessandra Lazzari (Arcs Cus Perugia). Tra gli astisti, Max Mandusic si toglie la soddisfazione di battere un campione olimpico (in giornata no, Thiago Braz tre errori a 5,50): la gara è del portacolori della Trieste Atletica con 5,30. Negli ostacoli, successo per Giulia Latini (Carabinieri), 100hs in 13.69 (+0.6), e per lo junior Lorenzo Simonelli (Esercito) che comincia a prendere confidenza con le barriere da 106 centimetri, quelle dei grandi, e porta il personale a 14.31 (+0.6). A Mattia Contini (Aeronautica), in 51.51, i 400 ostacoli, davanti a Lorenzo Veroli (Fiamme Azzurre, 51,79). Duecento per Thomas Manfredi (Acsi Campidoglio Palatino) con il crono di 21.21 (+0.9).
VIDEO | RE 1:00.30 NEI 500 AL GUIDOBALDI DI RIETI
VIDEO | RANDAZZO 10.32 A RIETI NEI 100
VIDEO | HOOPER 11.35 NEI 100, LALOVA 11.31
VIDEO | HOOPER 23.27 NEI 200, BONGIORNI 23.31, VINCE LALOVA
(ha collaborato Christian Diociaiuti/FIDAL Lazio)
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