Compensi pagati dalle associazioni: il trattamento fiscale
Le associazioni sportive dilettantistiche per realizzare un evento sportivo, generalmente, si avvalgono delle prestazioni di sportivi (atleti dilettanti, allenatori, giudici di gara, commissari speciali, istruttori accompagnatori, massaggiatori) per le quali erogano compensi, premi, rimborsi e indennità.
Il regime fiscale dei compensi corrisposti nell’esercizio di attività sportive da qualsiasi organismo che persegue finalità sportive dilettantistiche gode di una disciplina agevolata.
Le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’U.N.I.R.E. (Unione nazionale per l’incremento delle razze
equine), dagli Enti di promozione sportiva e dalle associazioni sportive dilettantistiche iscritte al Registro Coni, rientrano tutti nella categoria dei “redditi diversi”.
Per poter considerare “redditi diversi” queste somme, occorre necessariamente che la manifestazione sia a carattere dilettantistico (requisito oggettivo) e che i compensi siano corrisposti a
dilettanti (requisito soggettivo).
Ad esempio, non si possono considerare redditi diversi quelli corrisposti ad un arbitro dilettante quando dirige una gara professionistica né i compensi corrisposti ad un’atleta professionista se
partecipa ad un evento sportivo dilettantistico.
LE IMPOSTE SUI COMPENSI AGLI SPORTIVI
I compensi erogati per queste prestazioni non subiscono alcuna trattenuta Irpef fino all’importo di 7.500 euro. Inoltre, fino a questa cifra, non concorrono alla formazione del reddito imponibile
ai fini dell’Irpef di chi li percepisce.
Per importi superiori, le associazioni sono invece tenute a trattenere dalle somme pagate una ritenuta Irpef del 23 per cento (pari all’aliquota del primo scaglione), maggiorata delle addizionali all’Irpef.
Tale ritenuta si effettua:
_ a titolo d’imposta, se la somma corrisposta è compresa tra 7.501 e 28.158,28 euro;
_ a titolo d’acconto, se superiore a 28.158,28.
Nel primo caso , la persona che ha percepito il compenso è stata tassata definitivamente e non indicherà nella propria dichiarazione il compenso ricevuto.
Nel secondo caso invece dovrà presentare la dichiarazione dei redditi in cui dovrà riportare l’importo ricevuto e la ritenuta subita.
N.B
1)Gli sportivi che in un periodo d’imposta incassano più compensi da associazioni sportive diverse, devono autocertificare l’ammontare complessivo delle somme percepite , in modo da consentire alle stesse di verificare se e su quale importo debba essere effettuata la ritenuta Irpef
2)Possono fruire del medesimo trattamento fiscale agevolato anche coloro che all’interno dell’associazione si occupano in maniera non professionale della parte amministrativa e contabile
3)Sono escluse dall’imponibile e pertanto non vanno assoggettate a Irpef le indennità chilometriche e i rimborsi delle spese documentate per vitto , alloggio e trasporto sostenute dal percipiente al di fuori del comune di residenza
Documenti Allegati:
- Nuovo servizio per il territorio
- Voglio creare un’associazione sportiva dilettantistica. Cosa devo fare?
- Voglio creare un’associazione sportiva dilettantistica. Cosa devo fare?( 2° parte)
- Un’associazione sportiva dilettantistica deve avere anche la P.IVA oltre al codice fiscale?
- Quale è la differenza tra assemblea ordinaria e straordinaria?
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