24 ORE SU STRADA: Alessandra Ardau è campionessa italiana assoluta
Coprendo la distanza di 143 chilometri e 43.427 metri alla media di 10:02 al chilometro sabato e domenica scorsi a Milano, Alessandra Ardau (nella foto con la medaglia e la coppa), atleta cagliaritana in forze alla Jolao Iglesias si è sorprendentemente aggiudicata il titolo italiano assoluto della 24 ore. La fondista isolana ha superato atlete del calibro delle azzurre Ilaria Fossati, Giancarla Agostini e dell’altra sarda Marinella Satta, che vive e gareggia a Torino, terza classificata. Duro l’impegno di Alessandra Ardau, che nel tracciato allestito nella zona dell’Arena Civica di Milano (un circuito di circa un chilometro, prevalentemente sterrato) ha dovuto fare i conti anche con le avverse condizioni meteo. Dopo un caldo record con tasso di umidità del 90% durante il giorno, verso le 21,30 del sabato un nubifragio ha allagato completamente il percorso costringendo gli atleti in gara a correre nel fango immersi fin quasi oltre le caviglie. La domenica, poi, diversi temporali, anche se di minore intensità, hanno accompagnato la gara fino alla fine. Si spiega così il basso numero di atleti all’arrivo nonostante la quarantina di partenti. Il regolamento della “24 ore” è infatti molto selettivo prevedendo delle soglie di sbarramento del tipo dei controlli orario della motoregolarità (qui si chiamano “cancelli” orario e chilometrici), per cui gli atleti che non riescono a percorrere determinate distanze in un certo tempo vengono esclusi dalla classifica. Cosa peraltro successa anche a Teodoro Mura, altro atleta tesserato per la Jolao. Insieme al titolo italiano assoluto la Ardau si è anche aggiudicata il titolo master nella categoria MF50.
Ad Alessandra Ardau, che compirà 50 anni a dicembre di quest'anno, è sempre piaciuto correre ma lo faceva solo per tenersi in forma. Le piace fare trekking e la corsa le serviva come allenamento per le escursioni in montagna.
Nel 2005 conobbe dei ragazzi che preparavano una mezza maratona e decise di provarci. Dopo alcune "mezze" passò con decisione alla distanza più lunga, la classica maratona. La prima esperienza sui 42 km fu un incubo: non sufficientemente allenata impiegò quasi cinque ore ad arrivare alla fine dei 42,165 metri ma la seconda volta andò leggermente meglio, quattro ore e 12 minuti. Un amico che la seguiva negli allenamenti le fu di stimolo: “Evidentemente non sei portata per le lunghe distanze. Devi allenarti per gare più corte, magari puoi provare con il mezzofondo". Anziché dargli ascolto, scaricò da internet una tabella di allenamento per maratoneti principianti, una a caso, la prima che trovò, e dopo quattro mesi di allenamento diligente si presentò alla partenza della maratona di Firenze: 3h 48' in ottime condizioni e con la voglia di prepararne subito un'altra. Da allora ha corso altre 15 maratone ed è arrivata ad un personale di 3 ore e 37 minuti fatto a Lucca nel 2010. Nella mezza maratona il miglior tempo lo fece ad Uta: 1 ora e 40'. Non male, davvero! Il passaggio alle “ultra” è avvenuto quando un uccellino le sussurrò all’orecchio il Passatore, la 100 km da Firenze a Faenza. Una gara affascinante, si parte alle 15 del pomeriggio, si percorrono i primi 48 km in salita (1000 m circa di dislivello) e poi, di notte si scende verso Faenza. La prima edizione, nel 2010, l’ha corsa in 11 ore e 37 minuti. La migliore prestazione personale sui 100 chilometri è di quest’anno, al mondiale master di Seregno (11 ore e 34') mentre il record nella 24 ore (155 chilometri) l’ha stabilito a Venzezia, sempre quest’anno. Inoltre, l’infaticabile Alesandra ha corso una 60 km (la Strasimeno) in 5 ore e 44', la Pistoia-Abetone (50 km e 1500 metri di dislivello) in 5 ore e 42' e due volte la Sardinia ultramaraton (60 km di ultratrail) con un personale di 6 ore e 23'. Nella prima edizione della Sardinia ultramaraton si è aggiudicata il titolo italiano IUTA.
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