A Goteborg tre pesiste azzurre in finale
Mattinata positiva per i colori italiani a Goteborg. Le note più liete sono arrivate dal getto del peso femminile, dove tutte e tre le azzurre sono entrate nella finale a 12 di domani. L’impressione migliore è stata Chiara Rosa a destarla, con una bordata iniziale di 18,05 che le ha dischiuso immediatamente le porte della qualificazione: “Sono contentissima perché ero carica come una molla dopo aver fallito l’accesso alla finale dei Mondiali Indoor di Mosca per soli 7 cm. Qui non volevo farmi sfuggire l’occasione. Non faccio proclami, dico solo che domani la finale merita di essere vista…”. La Rosa a dato dimostrazione di avere ottimi margini di miglioramento e poter competere per una piazza importante in classifica, anche se sarà difficile trovare spazio fra bielorusse, russe e tedesche. La Rosa comunque è stata una delle sette atlete che ha superato la soglia dei 18 metri. Un po’ più faticosa invece la qualificazione per Assunta Legnante, che comunque ha ottenuto l’ottava misura con 17,64, e per Cristiana Checchi, 11. con 17,48, ma d’altronde anche due russe su tre sono dovute ricorrere al ripescaggio. L’altra nota lieta della mattina è l’accesso alla semifinale dei 110hs di Andrea Giaconi, quarto nella sua batteria, ma che con 13.68 è rientrato fra i 16 qualificati per domani. Nella sua prova il portacolori delle Fiamme Gialle ha dato dimostrazione di avere margini di miglioramento soprattutto in partenza: “Non ho spinto abbastanza nella parte iniziale, ho faticato a trovare il ritmo pur essendo uscito bene dai blocchi. Credo di valere un tempo intorno ai 13.50 e qui ci sono le condizioni per ottenerlo, mi spiace anzi non averlo già fatto. Comunque il primo obiettivo della trasferta l’ho ottenuto”. Eliminato invece Emanuele Abate, lontno dai suoi standard con 14.04. Nei 1500 femminili Eleonora Berlanda, pur eliminata, con 4:08.81 ha migliorato il suo stagionale stabilendo la miglior prestazione italiana 2006. Elisa Cusma invece si è ritirata: “Troppo stanca dopo gli 800, questa gara non l’avevo preparata soprattutto mentalmente, il doppio giro di pista per ora rimane più adatto ai miei mezzi”. Dopo quattro giornate di gare si può comunque già fare un primo resumée della competizione svedese: nel medagliere, dominato dalla Russia con 7 ori contro i 3 della Francia, l’Italia è 10. grazie all’oro di Howe e al bronzo della Rigaudo, ma un dato ancor più interessante è quello riguardante la classifica a punti (modello Coppa Europa) dove la squadra azzurra, tra uomini e donne, vanta 31 punti ed è in settima posizione. Con la possibilità concreta di incrementare il bottino. Un altro dato interessante riguarda i personali stabiliti nella rassegna, finora otto (Barberi e Reina sui 400, Weissteiner e Rungger sui 10000, Meuti nell’alto, Romagnolo nei 3000 siepi, Cattaneo nei 100hs e De Luca nella 50 km di marcia) testimonianza dello spirito e della giusta interpretazione dell’evento data da molti protagonisti della trasferta continentale. g.g. Nella foto piccola: l’esultanza di Chiara Rosa. Nella foto grande. Andrea Giaconi in azione in batteria (foto Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
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