A Grosseto chiusura con tre mondiali
Tre primati mondiali nella giornata conclusiva del Mondiale juniores allo Stadio Olimpico, tutti da parte delle staffette americane. Due i record maschili: nella 4x100 con Kimmons, Omole, Williams, Merritt, a 38.66 (precedente il 38.92 di un’altra formazione american a Kingston 2002) e nella 4x400 con Johnson, Merritt, Craig, Clement, capaci di migliorare - con 3:01.09 – il vecchio limite stabilito con 3:01.90 dai connazionali iridati nella prima edizione dei Mondiali juniores ad Atene 1986. Il terzo primato è arrivato nella staffetta del miglio femminile: la formazione formata da Anderson, Kidd, Smith ed Hastings ha corso in 3:27.60, meglio del 3:28.39 della vecchia Germania Est, a Sudbury ’88. Gli azzurri hanno concluso con il sesto posto della 4x100 femminile : Pacini, Salvagno, Arcioni e Ciglia hanno avuto una condotta di gara più cauta e anche meno pulita nei cambi rispetto alla batteria (premiata dal nuovo record nazionale di categoria a 44.82): il risultato finale è stato comunque un ottimo 45.19. Per il resto, undicesimo posto nella finale del disco per Nazzareno Di Marco (52.70) e un nettissimo miglioramento personale per il mezzofondista grossetano Stefano La Rosa, sceso a 14:20.51 nei 5000 (sedicesimo posto). BILANCIO FINALE DELLA SPEDIZIONE ITALIANA Sono scesi in pista 50 atleti, 22 uomini e 28 donne, tra i quali la metà esatta (25, con 10 ragazzi e 15 ragazze) militeranno nella categoria anche nella prossima stagione. Una squadra giovanissima (hanno affrontato la competizione anche 6 allievi). Sono stati stabiliti 4 nuovi primati nazionali juniores: tre da Andrew Howe, 20.72 e 20.28 – anche nuovo record europeo di categoria – sui 200 metri, e 8.11 nel lungo; dal quartetto della 4x100 (Pacini, Salvagno, Arcioni, Ciglia) con 44.82 (oggi le ragazze sono impegnate nella finale). Sono arrivate anche due nuove migliori prestazioni allieve, sui 3000 siepi (11:15.20 di Valentina Ghiazza) e nell’asta (3.95 di Elena Scarpellini). I piazzamenti in finale parlano di tre medaglie (massimo azzurro nella storia della manifestazione, pari a Lisbona ’94 dove arrivarono un argento e due bronzi) con due ori (Andrew Howe 200 e lungo) e un bronzo (Laura Gibilisco nel martello), accompagnati da un sesto, due settimi e due ottavi posti (quindi otto finalisti in senso “classico”: il massimo nella storia della manifestazione, con 10 piazzamenti in finale, venne raggiunto in tre edizioni, Plovdiv ’90, Seoul ’92 e Lisbona ‘94). Se si ha riferimento a piazzamenti in finali allargate (primi dodici), bisogna aggiungere un 9° posto, un 10°, due piazzamenti all’11° e tre al 12°, oltre a due semifinali raggiunte in gare di corsa. Una dimostrazione di compattezza abbastanza rara a questi livelli per i nostri precedenti. Quanto alle prestazioni tecniche, finora in campo maschile sono stati stabiliti nove nuovi primati personali nei diversi turni di gara (e anche Iannone, squalificato in modo controverso nella batteria dei 1500 aveva fatto il suo miglior risultato), oltre ad uno stagionale. Anche in campo femminile ci sono stati nove primati personali e tre migliori risultati stagionali. Praticamente tutti i componenti della squadra, anche quelli che non hanno fatto a Grosseto il loro miglior risultato, hanno ottenute prestazioni molto vicine ai propri personali. Quelle che si potrebbero definire “controprestazioni”, comunque comprensibilissime a questa età e in questo contesto, non sono più di due o tre su un totale di 50 partecipanti. Risultanze complessive assolutamente lusinghiere, anche avendo riguardo al lavoro dei tecnici nella gestione dei raduni e degli impegni agonistici. Nella foto, la squadra italiana insieme con il Presidente della FIDAL Gianni Gola (Omega/FIDAL)
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