A Marano lo Stato (per il momento) ha perso. Rubate tutte le attrezzature in uso all’Atletica

21 Dicembre 2022

Inascoltate le tre richieste di incontro avanzate del Presidente Fabozzi

di Campania

Marano di Napoli – C’è rabbia ed amarezza per quanto accaduto l’altro giorno nell’impianto di Marano, devastato e depredato delle attrezzature sportive di proprietà in parte del comune di Marano ed in parte della Federazione e dell’Atletica Marano. I ladri hanno portato via tutto ciò che era trasportabile ed alla fine l’ammontare del furto sfiora i 100 mila euro. Un danno devastante che colpisce ancora una volta, (qualche mese fa toccò all’impianto di Agropoli), le società che praticano atletica leggera in Campania.
Stavolta però è diverso ed il rammarico più grande sta nel fatto che questo furto poteva essere evitato. Il Presidente del comitato Regionale Fidal Bruno Fabozzi, sollecitato dal tecnico federale Geppino De Vivo, nell’arco temporale di circa 1 anno ha chiesto ben tre incontri ai commissari prefettizi che amministrano il comune di Marano.
Nel primo incontro i funzionari del Ministero degli Interni hanno dato letteralmente forfait, nel senso che non si sono proprio fatti trovare in municipio. Nel secondo incontro, dopo che Fabozzi aveva fatto presente che all’interno dello stadio (chiuso da due anni …) vi fosse del materiale di proprietà della Federazione regionale e dell’ASD Atletica Marano che i commissari avevano garantito al Presidente di Federatletica Campania di voler assumere impegni risolutivi. A distanza di qualche mese, registrato lo status quo ed il sostanziale nulla di fatto con zero azioni messe in essere, Fabozzi chiede un terzo incontro.
In questa occasione, e sembra veramente grottesco dirlo in considerazione che chi avrebbe dovuto agire rappresenta lo Stato Italiano, non è stato proprio ricevuto perché, probabilmente, non avendo potuto mantenere gli impegni assunti nell’incontro precedente, hanno preferito evitare anche il confronto.
Eppure, lo stadio, chiuso due anni e mezzo fa dall’allora sindaco Visconti, poco tempo prima che il ministero dell'Interno sciogliesse il consiglio comunale di Marano per infiltrazioni mafiose, un tempo era un fiore all’occhiello dell’impiantistica della regione e l’atletica aveva trovato casa e promosso attività ed eventi anche di alto livello. Da allora, contrariamente alle aspettative di chi crede ancora nell’efficienza dello Stato, nessun provvedimento di riapertura è stato adottato dalla commissione prefettizia.
Dunque alla luce di quanto accaduto, il rammarico è davvero tanto perché se chi ha in mano le sorti dell’impianto da prima che avvenisse il sequestro della Procura, decide per più di due anni di non mettere in campo azioni finalizzate a restituire agli sportivi ed ai giovani di Marano una struttura che ha una valenza sociale che va ben oltre quella sportiva, vuol dire che lo Stato a Marano, nonostante i solleciti ricevuti dalla Federazione di Atletica Leggera, ha fallito nella sua mission di ripristino della normalità e della legalità.
In una regione come la Campania, che con quasi 6 milioni di abitanti è considerata la più giovane d’Italia, e che già vanta un deficit infrastrutturale pazzesco, lo Stato ha il dovere morale di agire in tempi rapidissimi per ristabilire la normalità e lo deve fare con chi il territorio lo vive giorno per giorno.
Gli impianti chiusi, magari dalla cattiva politica, andrebbero, invece, riaperti in fretta dallo Stato. Perché lo Stato, attraverso i suoi rappresentanti, promuove politiche di inclusione soprattutto in territori difficili.
Perché lo Stato è consapevole del fatto che lo sport è oggi uno dei deterrenti più efficaci nella lotta alla delinquenza, all’abbandono scolastico, al miglioramento dello stile e della qualità della vita.
Per questo, con tanto rammarico ci vediamo costretti a constatare che a Marano, le belle parole delle campagne di informazione avanzate dai Governi che si succedono alla guida del Paese, stridono fortemente con la realtà.
Si perché a Marano, la realtà ci dice che nulla cambia nonostante la presenza dello Stato che con il suo immobilismo ha definitivamente affossato lo sport e l’atletica in particolare.
Ci addolora dirlo, ma Marano lo Stato è riuscito a fare peggio della cattiva politica ed ha perso!  


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