A Milano dominio kenyano, Marconi seconda
Doveva essere dominio kenyano e dominio kenyano è stato. La Milano Marathon 2004 entra in archivio nel nome di Daniel Cheribo, allievo di Renato Canova, primo con l'ottimo tempo di 2:08:38. Dietro di lui altri 4 atleti connazionali, e poi quasi 5.000 corridori che hanno arricchito la giornata del capoluogo lombardo. La Milano Marathon si è confermata maratona di vaglia, anche se la città continua a convivere a fatica con la corsa: purtroppo non sono stati pochi gli automobilisti che hanno mostrato segni di insofferenza nei confronti dei corridori, lanciando anche improperi verso di loro. Una cosa ingiusta, visto che gli organizzatori e le autorità cittadine si erano prodigate alla vigilia in appelli a lasciare a casa l'auto per una giornata. Evidentemente per molti la dipendenza dalla propria automobile è una malattia difficile da combattere anche per una sola domenica. Dicevamo della gara riservata agli africani. Alla vigilia i pronostici erano puntati soprattutto sul sudafricano Thugwane, oro ad Atlanta '96, ma la sua maratona è durata 19 chilometri nei quali appariva scalpitante e pronto a lanciare il suo attacco. Invece una improvvisa crisi... fisiologica lo ha costretto a un'improvvisa sosta di 30 secondi. La sua corsa è finita lì: per qualche chilometro ha provato ad inseguire da solo, poi si è arreso. La battaglia per la vittoria si è sviluppata all'altezza del 30. km, quando le lepri si sono fatte da parte e Cheribo ha piazzato la sua progressione irresistibile. L'ultimo a cedere è stato Kipchumba, che però lo ha lasciato troppo presto. Vista la prestazione di Cheribo e i suoi 10 km finali in solitudine, uno stimolo maggiore avrebbe potuto anche fargli avvicinare il muro delle 2:08. Alle sue spalle Kipchumba ed Enock Mitei, mentre il primo degli italiani è stato Vito Sardella: il suo ottavo posto in 2:17:32 assume maggior valore considerando che il corridore dell'Atl.Vomano ha corso tutta la gara da solo: "Sono stato sfortunato, valevo almeno 2:14, ma in queste condizioni, senza alcun riferimento, non potevo fare di più". Fra le donne a lungo si è sognata una grande prestazione di Gloria Marconi, transitata a metà gara insieme alla kenyana Jeptoo in 1:13:30, con una proiezione vicina alle 2:27. Ma nella seconda frazione alla toscana si è riacutizzato il dolore al nervo sciatico che l'ha costretta a rallentare: gli ultimi chilometri sono stati una sofferenza, l'azzurra, che tornava alla maratona dopo un anno, ha chiuso al secondo posto in 2:31:53, lontano dalla Jeptoo che con 2:28:11 ha otteuto un'ottima prestazione, una delle più valide della stagione su suolo italiano. Ottimo debutto per Debora Toniolo, salita sul podio con una gara tutta in rimonta chiusa in 2:34:24. Un nome nuovo per la maratona italiana, che ne aveva davvero bisogno. Gabriele Gentili
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