AGLI AMICI E AMICHE DELL’ATLETICA
23 Maggio 2023Carissimi Amici e Amiche dell’Atletica,
ci sono alcune cose che ritengo opportuno dirvi sull’alluvione in Romagna e su questo momento. Mi perdoneranno gli amici dell’Emilia o di altre regioni, fortunatamente non coinvolti direttamente in quanto accaduto, ma fortemente sensibili alle vicende di questi giorni. Non finirò mai di ringraziarli per i messaggi e la disponibilità.
Molti tra atleti, tecnici, dirigenti, giudici sono stati duramente colpiti e provati. Ognuno porterà nella propria mente, come un incubo, la notte tra il 16 e il 17 maggio, alcuni faranno fatica a superare quei momenti e ognuno dovrà fare i conti con la propria capacità di passare oltre. Il tempo, la famiglia, gli amici aiuteranno.
Ma noi, la Federazione Italiana di Atletica Leggera dell’Emilia Romagna, con le sue Società Sportive, siamo qualche cosa di più, siamo lo Sport, per definizione un soggetto educativo. Abbiamo per missione la promozione e l’avviamento dei giovani all’attività sportiva. Giovani che dopo l’esperienza disastrosa del Covid, si ritrovano ancora una volta in qualche cosa di mostruoso che amplifica le emozioni e scuote la fragilità di queste età. A loro deve essere riservato un supplemento di attenzione, cercando di colmare anche quel vuoto di assenza di beni materiali venuti meno ma, soprattutto, di attenzioni che il mondo dei grandi ora, preso dal doversi rialzare, faticherà a dare loro.
In questi giorni con i colleghi del Comitato Regionale Emilia Romagna, che ringrazio, abbiamo cercato di reimpostare il calendario per assicurare continuità all’insegna di un fair play e di una inclusività proprie del nostro mondo sportivo. Ma non basta. E’ altro quello che ci viene chiesto. Occorrerà cioè andare ben oltre un’auspicabile e bella raccolta fondi.
Non possiamo immaginare il prossimo o imminente ritorno a gare e allenamenti solo come un ritorno a consuetudini tecniche di fragile normalità. Vanno messi in campo tutti gli strumenti pedagogici ed educativi che anche i nostri corsi per istruttori e allenatori dovrebbero avere trasmesso. A tutti, dirigenti, tecnici, giudici, è richiesto uno sforzo di trasmissione di motivazione, empatia, comprensione per questi ragazzi e anche per i loro istruttori più giovani. Alle prese, questi ultimi, con qualche cosa probabilmente di più grande di loro. Stiamogli vicino! Faccio mie le parole di una dirigente scolastica: “Parliamo con i nostri ragazzi, ripensiamo e interpretiamo questo momento come un’occasione di crescita”.
Non perdiamo questa occasione, se pur nel contesto di un dramma, per interpretare la stagione estiva di stage e allenamenti – che auspico - come qualche cosa di più. E se un impianto sportivo è inagibile, le altre società dovranno ospitare le altre! Allacciando amicizie, superando divisioni e costruendo confronti. Perché con il confronto si cresce, non solo tecnicamente. E oggi ce ne è più bisogno di ieri. Soprattutto ci sarà bisogno di riempire dei vuoti. Quei vuoti che l’asciugarsi del fango e di una certa retorica comunicativa lasceranno.
Infine una considerazione per noi dirigenti. Quanto accaduto è come “una livella”. Ci ha messo al pari della radice delle questioni. Ha ri-ordinato le priorità sotto il peso di quanto ci è caduto addosso, chiedendoci di accantonare pregresse questioni a favore di rinnovate comuni intese e passi avanti. Non perdiamo questa occasione. Lo dobbiamo ai nostri atleti, che sono prima ancora i nostri ragazzi e il nostro futuro.
Ci vedremo nei campi di atletica come e più di prima. Vi abbraccio.
Presidente FIDAL Emilia Romagna
Alberto Morini
Faenza, 23 maggio 2023
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