Ad Elena Vallortigara il premio Candido Cannavò
29 Novembre 2018Insieme alla saltsatrice in alto il premio è stato consegnato anche alla atleta paralimpica Martina Caironi
Martina Caironi ed Elena Vallortigara hanno ritirato oggi alla Gazzetta dello Sport il Premio “Atletica Candido Cannavò” dalle mani della moglie dello storico compianto direttore, Franca Cannavò, del figlio Alessandro, del direttore della Gazzetta Andrea Monti e di Franco Angelotti, presidente di Bracco Atletica, società che ha promosso l’iniziativa.
Il premio giunto alla decima edizione è stato assegnato in passato a personaggi illustri dell’atletica quale Sebastian Coe, Yelena Isinbayeva, Antonietta Di Martino, Stefano Baldini e nelle ultime due edizioni a Gianmarco Tambieri e Filippo Tortu.
Presenti fra gli altri il Presidente delle Federazione di Atletica Leggera, Alfio Giomi, il Gen. B. Antonio De Vita (Carabinieri) e il Gen Vincenzo Parinello (Fiamme Gialle).
Di seguito il commento di Elena, che quest'anno è salita a 2,02 firmando la seconda prestazione italiana di sempre nel salto in alto, sul premio e a 360 gradi con spunti interessanti sullo stato dello sport, anche al femminile, al giorno d'oggi.
“Mi riempie di gioia - il commento di Elena - ed è un grande onore ricevere il prestigioso premio “Atletica Candido Cannavò”. Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere il Signor Cannavò, ma so essere stato uno dei più grandi direttori della Gazzetta Dello Sport, che ha fatto crescere il quotidiano e che ha portato in alto molti nomi dello sport italiano. Leggere il proprio nome tra le pagine rosa è un obiettivo per tutti gli sportivi e per me ricevere questo premio è di grande stimolo ad essere presente in futuro come lo sono stata durante questa stagione.
So che il Direttore era anche impegnato nel sociale: questo è per me un' ulteriore motivazione a proseguire con le attività che ho intrapreso nell'ultimo periodo. Approfitto di questo momento di felicità per invitarvi a un'intima riflessione riguardo i valori dello sport. Per me sono importanti l’uguaglianza e l’inclusione.
Nell’atletica in particolare, secondo me, c’è un posto per tutti: ognuno con le proprie caratteristiche può trovare il modo di esprimersi al meglio. Non esistono differenze perché ciò che importa è il risultato che è soprattutto frutto del miglioramento personale, prima che confronto con gli altri. Lo sport può anche essere un mezzo per abbandonare i pregiudizi nei confronti delle donne. Credo sia una grande scuola di vita che insegna ad essere autonomi ed indipendenti, a pensare con la propria testa, a contare su se stessi. Penso che le donne nello sport possano essere tutte diverse, ma esprimere determinazione allo stesso modo, ognuna nella propria individualità, nel fisico e nella mente, con i pregi e i difetti che rendono forti dentro e fuori. Peccato solo che in Italia lo sport femminile, per legge, non sia professionistico (lo sono alcune discipline praticate dagli uomini) e che le proposte avanzate da anni rimangano inascoltate. Purtroppo la narrazione di TV e carta stampata è ancora distorta e poco equilibrata. Spesso e volentieri l’attenzione è concentrata sulla fisicità delle atlete, su quanto sono belle e non sulla loro bravura, a discapito dei risultati.
Una buona comunicazione dello sport femminile è possibile, ne sono certa! Nel mio caso è stato possibile, ma ci vuole buona volontà da entrambe le parti.
Ecco, mi auguro che La Gazzetta dello Sport faccia sempre più attenzione nel dare il giusto spazio e nel curare i contenuti.
Desidero dedicare questo premio a me e alle persone che mi sono vicine.
E' stato un anno tosto, non meno di quelli precedenti e di quelli che mi aspettano, ma sono anche momenti come questi che mi fanno stare molto bene! Grazie.”
L'atleta interverrà domani in "Oltre il calcio" su Supersport Tv, canale 196 del DT per la Toscana, alto Lazio e bassa Liguria in onda dalle 14
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