Addio a Corsaro, colonna della marcia italiana



L’atletica italiana piange la scomparsa di uno dei suoi decani, Gianni Corsaro, marciatore catanese nato il 29 aprile 1925, che può essere a buon diritto considerato uno dei capostipiti di un settore che ha sempre regalato grandi soddisfazioni non solo all’atletica ma a tutto lo sport italiano. Corsaro è stato uno dei protagonisti dell’atletica italiana negli anni del Dopoguerra: alle Olimpiadi del ’48 l’atleta siciliano concluse al 7. posto nella 10 km, riprovandoci ben 12 anni dopo, a Roma ’60, quando concluse al 26. posto nella 20 km. Curiosamente non riuscì mai a guadagnarsi una selezione per gli Europei (che pure in quegli anni avevano cadenza ogni due anni) mentre in Coppa del Mondo ottenne un 11. posto nel ’61 a Lugano sui 20 km e un 10. due anni dopo a Varese. Indubbiamente la coincidenza dei suoi anni migliori con quelli di campioni quali Dordoni e Pamich ha frenato la sua ascesa, ma il portacolori delle Fiamme Gialle ha dato un grande impulso alla scuola italiana della marcia, soprattutto quella siciliana, insegnando la sua tecnica alle nuove generazioni. Una perdita importante e dolorosa. g.g. Nella foto: un'immagine d'epoca di Gianni Corsaro (foto organizzatori)


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