Addio a Pietro Pastorini, maestro della marcia
12 Luglio 2024È scomparso uno dei più grandi allenatori italiani della specialità, tecnico del campione mondiale Didoni e dell’argento iridato Perricelli, che ha portato l’atletica tra i ragazzi della periferia milanese
Ha portato l’atletica nelle periferie, in strada, nelle palestre e nelle scuole, oltre ad aver accompagnato i propri allievi ai vertici mondiali. È venuto a mancare Pietro Pastorini, storico e carismatico allenatore della marcia azzurra, scomparso all’età di 87 anni. Maestro di sport e di vita per tanti ragazzi, decano tra i tecnici del tacco e punta, sotto la sua guida ha condotto al podio internazionale Michele Didoni, campione del mondo a Goteborg 1995 nella 20 km di marcia ad appena ventun anni, e Giovanni Perricelli, argento mondiale della 50 km nel 1995 dopo il bronzo europeo del 1994, ma nel corso della carriera ha seguito anche Erica Alfridi.Nato il 10 aprile del 1937 a Galliavola, piccolo centro in provincia di Pavia, e cresciuto nella vicina Lomello, si era poi trasferito negli anni Sessanta a Milano dove ha lavorato in Comune, vivendo nel popolare quartiere di Quarto Oggiaro. Dopo aver praticato la marcia ha cominciato ad allenare nel 1973, soprattutto con la Nuova Atletica Astro, avviando allo sport migliaia di giovani: all’inizio, con il suo proverbiale spirito di iniziativa, segnando le strisce su una via a fondo chiuso per dare una possibilità di riscatto ai ragazzi delle zone di frontiera urbana. È stato anche tra i promotori della marcia femminile e animatore del Trofeo Ugo Frigerio, circuito di manifestazioni che da più di mezzo secolo è culla di campioni. Tra i molteplici ruoli che lo hanno contraddistinto, quello di organizzatore inesauribile di gare, eventi, incontri con gli studenti, e di speaker appassionato con la sua inconfondibile voce roca. Anche dopo aver superato gli ottant’anni, tornato a Lomello con l’amata moglie Maria scomparsa nel 2022, aveva continuato il suo impegno perché “lo sport è cultura, ancora prima che tecnica”. Nel 2017 ha ricevuto la Quercia al merito di III grado, la massima onorificenza dell’atletica italiana. Ai familiari vanno le più sentite condoglianze dell'atletica italiana e anche di quella laziale, partendo dal presidente Fabio Martelli.
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