Agli Assoluti la voglia di rivincita di Tamberi
26 Agosto 2020di Nazareno Orlandi
Quando Tamberi sbaglia gara, di solito trova dentro di sé una carica agonistica che nelle prove successive può spostare le montagne. È successo l’ultima volta dopo gli Assoluti indoor della sua Ancona e la trasferta di Belgrado, sottotono in entrambe, nelle scorso inverno, e subito dopo si è riscattato a Siena con il 2,31 che vale la miglior misura personale dell’anno. Può accadere anche a Padova, agli Assoluti del weekend, sabato pomeriggio, per riprendersi dal 2,24 della Jump Session2 organizzata ad Ancona, che comunque faceva seguito al bel 2,29 del 16 agosto a Leverkusen e al 2,30 sempre nel capoluogo marchigiano saltato a fine giugno. È un Gianmarco Tamberi che chiede sempre tantissimo a se stesso: agli Assoluti dovrebbe incontrare l’amico-rivale Stefano Sottile, ancora alle prese con il dolore alla caviglia del piede di stacco. Nei salti al maschile della kermesse tricolore anche Claudio Stecchi a caccia delle quote che gli appartengono nell’asta, Filippo Randazzo nel lungo con Antonino Trio e la sfida tra Andrea Dallavalle e Tobia Bocchi nel triplo.
Alto - Gianmarco Tamberi vs Stefano Sottile: tra i temi più cool dell’intera rassegna. Flashback, Assoluti di Bressanone 2019: Sottile (Fiamme Azzurre) si arrampica a un notevole 2,33, strappa la migliore prestazione italiana under 23 proprio a Tamberi (ora in maglia Atl. Vomano) e si issa in vetta alle liste mondiali dell’anno. Ci resterà per oltre un mese. Il recordman italiano e campione d’Europa indoor è il primo a complimentarsi al telefono con il grande amico piemontese. Stavolta Halfshave è in gara, e ne ha di motivi per riscattarsi: non gli è andato giù il 2,24 di Ancona, ma neanche la sconfitta tricolore al coperto contro Marco Fassinotti (Aeronautica), che è rimasto in Australia e non farà parte del cast. In questa settimana Tamberi sta lavorando per risolvere i problemi tecnici riscontrati venerdì sera nell’evento ideato in casa. Anche Sottile è in officina: la caviglia dà ancora noie, nella seduta di martedì avvertiva dolore in qualche salto, in altri meno, ma l’incognita resta. Fin qui l’azzurro ha gareggiato soltanto a Giaveno a fine giugno (2,21) nella sfida virtuale con Tamberi e il resto del mondo, dopodiché soltanto allenamenti. Sia lui sia Gimbo non dovranno affrontare il turno eliminatorio, ma sono qualificati direttamente all’atto finale di sabato. Niente Assoluti, invece, per Silvano Chesani (Fiamme Oro) che sarà a Padova soltanto per tifare i colleghi di pedana, quindi il drappello di rivali per il podio comprende i vari Nicholas Nava (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), Manuel Lando (Atl. Vicentina), Massimiliano Luiu (Lib. Atl. Sassari).
Asta - Claudio Stecchi non sta vivendo la stagione che avrebbe desiderato. L’astista delle Fiamme Gialle da 5,80 indoor (nel 2019), ottavo ai Mondiali di Doha, ha debuttato all’aperto con il 5,40 di Castelporziano e poi tra le stelle di Montecarlo ha incrementato soltanto di dieci centimetri (5,50), ancora lontano dal 5,73 della stagione invernale. A Padova ha l’occasione per riprendersi le misure che cerca, in linea con il suo valore, prima di tornare a misurarsi con le star planetarie. Teoricamente per il titolo non c’è storia, ma Max Mandusic (Trieste Atletica) dopo le due maglie di campione italiano all’aperto e al coperto non vuole abdicare così rapidamente e il 5,45 in una gara in piazza (anzi, sul lungomare) nella località polacca di Miedzyzdroje, è un ottimo biglietto da visita, da mostrare in finale dopo il turno eliminatorio che nel suo caso deve sbrigare. Tra gli altri astisti da podio anche Luigi Colella (Fiamme Gialle), 5,32 nel 2020, Alessandro Sinno (Aeronautica) e lo junior Ivan De Angelis (Fiamme Gialle).
Lungo - Dalle parti degli otto metri si fa la gara. Filippo Randazzo (Fiamme Gialle) li ha già domati più volte, fino all’8,12 di Savona. Antonino Trio (Athletic Club 96 Alperia) li brama da anni. Le statistiche recitano quattro titoli in cinque anni per Randazzo, di cui tre consecutivi, ma stavolta la concorrenza dell’altro siciliano Trio (7,96), a sua volta reduce dalla Diamond League di Stoccolma, è più insidiosa che mai. Proprio in Svezia “Pippo” è rimasto al di qua degli otto metri (7,87), ottenendo comunque un onorevole quarto posto, e nel weekend più importante dell’anno vuole mettere a frutto anche la nuova maggiore velocità, testimoniata dal 10.32 nei 100 metri sparato sulla pista di Rieti. Un altro “ottometrista” come il tricolore indoor Gabriele Chilà (Fiamme Gialle) lo rivedremo nel 2021 e non ci sarà nemmeno Kevin Ojiaku (Fiamme Gialle) mentre non mancherà il primatista italiano Andrew Howe (Aeronautica), 7,66 quest’anno. Possono ambire a un posto tra i primi tre Andrea Pianti (Cus Sassari) e Harold Barruecos (Atl. Vicentina), in progresso rispettivamente a 7,84 e 7,66.
Triplo - Challenge aperto a varie interpretazioni, ma le più probabili conducono a un testa a testa tra Tobia Bocchi (Carabinieri) e Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle) con un leggero vantaggio per Bocchi che in stagione, a Trieste, ha firmato un 16,62 non così lontano dal personale di 16,73. Nella sfida tra giovani triplisti, Dallavalle ha però le credenziali più brillanti, se si ripensa al salto con cui agli Europei under 23 di Gavle aveva sfiorato i diciassette metri (16,95) conquistando il bronzo. In estate però gli mancano ancora i sedici metri, che invece ha superato di slancio il triplista-saltatore in alto Simone Biasutti (Trieste Atletica) con 16,40. Il nome che ruba l’occhio è quello del campione europeo indoor di Göteborg 2013 e quarto ai Giochi di Londra Daniele Greco (Fiamme Oro) già più volte in pedana a ridosso dei sedici metri (15,89) al rientro nel triplo dopo due anni. Non vuole scendere dal podio il campione in carica Samuele Cerro (Enterprise Sport & Service) e invece vuole salirci dopo il titolo indoor Edoardo Accetta (Virtus Cr Lucca) nonché tornarci Daniele Cavazzani (Studentesca Milardi Rieti).
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