Alto, lo scenario mondiale 2015

29 Luglio 2015

I protagonisti più attesi in vista della rassegna iridata di Pechino (22-30 agosto)

di Giorgio Cimbrico

Rispetto a un 2014 che, record mondiale a parte, ha sconvolto la storia della specialità (18 prestazioni tra 2,38 e 2,43), la stagione ha offerto un ridimensionamento passato attraverso l’abbassamento dei picchi e l’affievolirsi delle medie, sia di massa che individuali. La situazione trasforma la finale di Pechino in uno scontro non più bloccato attorno a Mutaz Essa Barshim e a Bohdan Bondarenko che sembrano aver perso un po’ di smalto, con gli altri a giocarsi quel poco che resta. Non sono ancora note la quota per la qualificazione né, tantomeno, la successione di quote per la finale, ma è piuttosto chiaro che un 2,34 alla prima prova può portare molto lontano. A costo di provocare ‘ira degli scaramantici, la misura-esempio non è stata scelta a caso: è il record italiano condiviso indoor-outdoor da Marco Fassinotti e Gianmarco “Gimbo” Tamberi.

Il nome nuovo è Guowei Zhang (ma sarebbe più corretto invertire: Zhang Guowei), cinese insolitamente esuberante che giocherà in casa, nel Nido pechinese: a Eugene, il 24enne di Binzhou, sulla costa del Mar Cinese Settentrionale, è arrivato a 2,38, un centimetro dal record nazionale, che fu record del mondo, di Jianhua Zhu, ottenuto in un luogo, Eberstadt, diventato Mecca di chi ama staccarsi dal suolo. Zhang è molto alto (2,00), salta male (rincorsa lenta e, nella fase aerea, gambe molto aperte e rattrappite) ma è capace di regalare decise ascensioni. Per il momento, chi ha come agente l’abile olandese Jos Hermens non ha un raccolto rimarchevole: il secondo posto ai Giochi Asiatici di Incheon 2014 è il piazzamento più pregiato. Nell’occasione venne battuto da Barshim che su di lui ha avuto la meglio anche a Eugene nella migliore gara dell’anno, in tutto degna dei grandi scontri dell’anno scorso: 2,41 a 2,38.

Da tener d’occhio per regolarità e tenuta agonistica è il russo Danil Tsyplakov, originario dell’estremo oriente: la città è Komsomolsk sull’Amur (tradotto, Gioventù Comunista sull’Amur), uno dei fiumi, l’altro è l’Ussuri, che segna il confine tra Russia e Cina, la regione dove vive ancora la tigre siberiana. Danil ha battuto Silvano Chesani agli Euroindoor di Praga e all’aperto si è portato a 2,32 e a 2,33, vincendo a Cheboksary in Coppa Europa. Tornato decisamente in scena anche il canadese Derek Drouin con il 2,37 dei Panamericani di Toronto, dove ha provato invano i 2,41.
Limitando l’analisi a chi ha saltato 2,32 o più in inverno e sino ad oggi, la Russia è l’unico paese che presenta tre atleti (ma Ivan Ukhov appare in condizioni grigiastre), seguita da Italia, Canada, Usa e Ucraina che  offrono un’accoppiata.

Il salto in alto nel 2015: tutte le prestazioni sino a 2,32 di atleti attesi ai Mondiali di Pechino
Mutaz Barshim (QAT): 2,41i, 2,40i, 2,34i, 2,41, 2,38, 2,36, 2,33
Guowei Zhang (CHN): 2,36i, 2,38, 2,36, 2,35, 2,34, 2,33, 2,32
Bohdan Bondarenko (UKR): 2,37, 2,36, 2,33, 2,32
Eric Kynard (USA): 2,34i, 2,37, 2,35, 2,33
Derek Drouin (CAN): 2,34i, 2,37, 2,34, 2,33, 2,32, 2,32
Marco Fassinotti (ITA): 2,34i, 2,32i, 2,33
JaCorian Duffield (USA): 2,34
Donald Thomas (BAH): 2,34, 2,32
Gianmarco Tamberi (ITA): 2,34
Danil Tsyplakov (RUS): 2,33, 2,32
Michael Mason (CAN): 2,33
Ivan Ukhov (RUS): 2,32
Eike Onnen (GER): 2,32
Aleksei Dmitrik (RUS): 2,32
Andryi Protsenko (UKR): 2,33i , 2,32
Dimitrios Chondrokoukis (CYP): 2,32i



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