Amarezze mondiali, fuori anche Gibilisco e Rosa



Giuseppe Gibilisco chiude il Mondiale indoor di Mosca ancor prima di cominciare. Nel senso che accanto al suo nome, nella classifica - peraltro ancora parziale - della gara di qualificazione, compare la sinistra sigla NM, quella che viene attribuita a chi non ottiene nessuna misura valida. Il siracusano è andato a sbattere conto la quota scelta per l’esordio, un 5,55 che normalmente non rappresenta un ostacolo degno di questo nome. Nelle tre prove a disposizione, Gibilisco ha collezionato altrettanti nulli, con un solo tentastivo davvero vicino al successo, il terzo, quando l’asticella è caduta solo dopo che l’azzurro era già atterrato sui sacconi. Una controprestazione che andrà valutata a mente fredda, in tutte le sue componenti, senza dimenticare il problema muscolare che ancora infastidisce l’azzurro, e naturalmente la situazione di conflittualità con il suo tenico, Vitali Petrov, emersa nei giorni scorsi. A Chiara Rosa va l’Oscar di giornata per la sfortuna. Settima – e quindi in finale – fino a sette lanci esatti dal termine della qualificazione, è stata superata prima dalla tedesca Lambert (la campionessa d’Europa Under 23), e poi, all’ultimissima prova, dalla statunitense Camarena (18,25), terza al mondo quest’anno con 19,33, ma fino a quel momento autrice di una prestazione da dimenticare. Per l’azzurra una miglior misura di 17,85 (serie: 17,70; 17,51; 17,85), a soli sette centimetri dal 17,92 della trinidegna Cleopatra Borel Brown, ultima a centrare l’accesso alla finale. “Mi dispiace davvero – il commento della Rosa – questa era una occasione da prendere, anche se credo di non dovermi rimproverare molto. Ho lanciato più o meno secondo i miei standard, forse ero un po’ contratta nel finale, ma non penso abbia influito granché”. Facile Andrea Giaconi nelle batterie dei 60 metri ostacoli: il 7.81 realizzato vale il terzo posto e il passaggio diretto alla semifinale di oggi pomeriggio. m.s. Nelle due foto, Giuseppe Gibilisco sconsolato dopo l'eliminazione, e Andrea Giaconi in azione (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)


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