Ancona, Minetti: "Correre e' la mia nuova sfida!"



Ha deciso di fare proprio sul serio Annalisa Minetti. Anche nell’atletica. Oggi pomeriggio al Banca Marche Palas di Ancona, la cantante vincitrice del Festival di Sanremo nel 1998, e prima ancora protagonista a Miss Italia, ha debuttato nei suoi primi 800 metri al coperto. Quattro giri di pista sull’anello dell’impianto dorico, affiancata dall'ex azzurro del mezzofondo Andrea Giocondi. Una gara punteggiata dagli applausi degli spettatori, che hanno ritmato tutta la corsa con il battito delle mani. Alla fine un tempo di 2’32”90, oltre due secondi sotto il suo primato nazionale all’aperto di categoria (la T11, quella dei non vedenti) di 2’35”6, corso in ottobre a Velletri. La Minetti – 34 anni compiuti a dicembre e un figlio Fabio di 3, nato dall’unione con l’ex calciatore Gennaro Esposito – ha così raccontato questa nuova esperienza: “È stata un’emozione fortissima, ma anche una bella fatica rispetto a tutte le mie precedenti gare. Forse persino più dura e impegnativa di Sanremo e Miss Italia. Ho sentito l’inclinazione delle curve rialzate, tipiche della pista indoor, ma anche il sostegno della gente. Non hanno smesso un attimo di applaudirmi e al traguardo essere abbracciata da tutto questo calore è stata una gioia bellissima. Si poteva far meglio, era troppa l’emozione, ma sono onorata di aver potuto comunicare che attraverso lo sport non ci sono barriere e che attraverso la corsa si può realmente vincere un handicap, sempre. Spero che questa esperienza possa essere raccontata a tutti, perché i ragazzi non devono rimanere a casa e pensare che quella sia la loro dimensione, ma sono molte altre le dimensioni che possono fare parte della loro vita”.
Che effetto fa l’accoglienza di Ancona e del pubblico del Banca Marche Palas?

“Davvero ottimo. E poi la cosa che mi ha resa più fiera è il riconoscimento nei confronti del mio preparatore Andrea Giocondi: tutti gli sportivi, gli ex campioni e gli allenatori che lo salutavano prima delle gare, mi hanno fatto ancora di più comprendere che sono guidata da un grande atleta”.
Come è nato il rapporto con Andrea?

“L’ho conosciuto per caso, grazie alla mia società, l’ASCCI di Roma. Mi è sembrato subito adatto a me caratterialmente, è un tipo tranquillo. Abbiamo fatto il primo 1500 ed è stato subito record: allora, scherzando, gli ho detto che aveva trovato “la sua croce” ed ero io! Arrivo dal ciclismo, poi mi hanno fatto notare che in atletica c’erano poche donne nella mia categoria, in particolare sugli 800 e sui 1500 metri. Ho fatto un  test che è andato bene e da lì ho iniziato. Ora, mano a mano che mi alleno, mi sta piacendo sempre di più. La velocità è eccitante”.
L’atletica è uno sport individuale, ma correndo insieme voi due vi sentite un po’ squadra?

“Sì, è proprio così. C'è chi mi dice che sono svantaggiata per colpa del cordino che durante le gare mi lega ad Andrea. Io rispondo che invece questo è un bel vantaggio perché ho un compagno al mio fianco con cui condivido la fatica, una persona che mi incita a non mollare, mi sostiene, mi dà tutte le indicazioni per stare coi piedi per terra. È una cosa fantastica”.
Obiettivi?

“Cerco di pormi come unico obiettivo l’allenamento, dare sempre il massimo con spirito di sacrificio. Poi, se c’è davvero il lavoro, i risultati arrivano. Ovviamente con i limiti di una donna che si è avvicinata all’atletica a 34 anni. Il mio impegno, però, ci sarà sempre”.
Si è parlato del tuo sogno a cinque cerchi per Londra 2012, confermi?

“Se ne è parlato… Diciamo che sto lavorando per strappare un biglietto per andare alle Paralimpiadi, e se ho fortuna anche per viverle. È un sogno, ma è il lavoro che paga. Devo pensare solo a quello: poi, se ce ne sarà la possibilità, mi piacerebbe molto partecipare”.
La parte più difficile di questo sport?

“L’ostacolo più grande è la mia emotività. Prima delle gare mi emoziono molto: il polpaccio tira, il respiro non è tranquillo, il cuore accelera e inizio a sentirmi le gambe spezzate. Dovrei controllare di più l’emozione per dare il massimo in gara. Questo è l’unico ostacolo: per il resto la gente è molto carina e gli organizzatori sempre molto disponibili nei nostri confronti”.
E il prossimo disco?

“A maggio. Si intitola A fari spenti”.

(Ha collaborato Jurij Bogogna)


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Nelle immagini, Annalisa Minetti sulla pista del Banca Marche Palas di Ancona insieme alla guida Andrea Giocondi (foto di Maurizio Iesari e Luca Leopardi); a fondo pagina, il servizio video a cura di Mario Giannini




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