Antonella Palmisano concede il bis

06 Agosto 2021

La marciatrice ha letteralmente strapazzato l'agguerrito lotto di competitor
“Tre pugliesi in marcia verso la gloria”. Titolava così, La Gazzetta del Mezzogiorno, il 19 luglio scorso quasi a voler presagire quello che sarebbe stato un vero e proprio trionfo, un successo a tutto tondo di marca pugliese e soltanto pugliese. Ed oggi anche Antonella Palmisano, nel giorno del suo 30° compleanno, si è regalata l’immortalità sportiva centrando il traguardo più ambito, l’oro olimpico. Ventiquattro ore dopo il successo del palesino Massimo Stano anche la ragazza di Mottola ci ha fatto vivere momenti di gloria che non dimenticheremo mai.
 “Non mi rendo ancora conto, sono entusiasta di quello che ho fatto - le prime parole dell’azzurra, già bronzo mondiale a Londra nel 2017 e bronzo europeo a Berlino nel 2018, quarta nella scorsa edizione delle Olimpiadi a Rio de Janeiro, finalmente sul gradino più alto - È ancora più bello, nel giorno del mio compleanno. Volevo che tutti i sacrifici di questi anni potessero essere ripagati del tutto. Negli ultimi 5 km ho sentito tanta energia dentro, ho portato con me tutte le persone care che mi davano forza, avevo la pelle d’oca. Si è realizzato il sogno della mia carriera di atleta. Negli ultimi mesi, ho pianto tanto. Era quasi impensabile che potessi fare l’impresa quest’oggi, ho avuto problemi fisici all’anca, sono stata ferma a lungo e temevo di dover rinunciare. L’oro di ieri di Massimo Stano mi ha fatto venire i brividi, mi ha dato una carica in più, come già successo con le vittorie di Tamberi e Jacobs e con il trionfo agli Europei di calcio. È un periodo magico per l’Italia. Adesso non vedo l’ora di sentire l’inno. E di abbracciare i miei familiari e mio marito: sicuramente sarà svenuto a casa insieme al mio cane…”.
In quella che sarà ricordata come la più grande Olimpiade di sempre per l’Atletica azzurra, la finanziera Antonella riscrive la storia della marcia mondiale e porta in doppia cifra il numero delle medaglie d’oro conquistate dagli specialisti italiani del “tacco&punta”. Sapporo diventa la città simbolo del trionfo azzurro, pardon, pugliese, e della bontà di una scuola che ha origini antiche.
Nella giorno più importante della sua vita Antonella sferra l’attacco decisivo a tre quarti di gara piegando la resistenza delle tre cinesi favorite della vigilia, le uniche in grado, fino a quel momento, di tener testa alla tarantina. Il successo arriva cinque chilometri più tardi quando Antonella taglia il traguardo nel crono di 1h29:12, per la gioia del suo allenatore Patrizio Parcesepe, mentore anche dell’altro oro pugliese, Massimo Stano. Mai l’Italia aveva vinto quattro ori olimpici nella storia delle Olimpiadi. Soltanto a Mosca 1980 e Los Angeles 1984 eravamo riusciti a portarne a casa tre.
Roberto Longo


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