Aouani: “Verso Parigi 2024 con anima e cuore”

22 Marzo 2023

Il primatista italiano della maratona si confronta con l’oro di Atene 2004 Baldini. E sull’ignoranza dei social (che ha colpito anche lui): “Non sono d’accordo con chi dice che l’Italia sia un Paese razzista. Mi ha accolto e aperto le porte”

di Nazareno Orlandi

La storia e il futuro, un campione olimpico e un neo-primatista italiano. Nella puntata di questa settimana del talk di Atletica TV si confrontano l’oro della maratona di Atene 2004 Stefano Baldini e il fresco recordman dei 42,195 km Iliass Aouani, a tre giorni dalla prestazione da incorniciare a Barcellona (2h07:16) con cui ha superato il limite nazionale di Faniel per tre secondi. Proprio Aouani si rivolge con devozione a Baldini: “È stata una mia fonte di ispirazione, un idolo che mi ha accompagnato da ragazzino e mi ha portato a spingere in là i miei limiti. Rivedendo le immagini dell’impresa olimpica, non posso neanche immaginare le emozioni di quell’ultimo giro: chiunque sogna di provarle, e soltanto uno ogni 4 anni ha il privilegio di viverle, ma questo non significa che non ci metterò il cuore e l’anima”. L’eroe di Atene lo incoraggia: “Mi metto nei panni di Iliass e so che per 15 mesi, da qui a Parigi, almeno una volta al giorno il pensiero andrà alle Olimpiadi. Aouani è uno di quelli che non ha paura di correre per vincere, è uno dei casi in cui trasferirsi per un periodo di studio e di gare negli Stati Uniti porta a un cambio di mentalità. L’incontro con Massimo Magnani a Ferrara è stato il viatico di un percorso che per adesso l’ha portato a questo record”. 

Un primato (2h07:22) di cui Baldini è stato titolare fino al 2020. E che ora è di proprietà del milanese delle Fiamme Azzurre, 27 anni, due lauree in ingegneria negli States, un ragazzo di intelligenza e sensibilità fuori dalla norma, ben superiore all’ignoranza di chi insulta sul web e mette in discussione il suo essere italiano. Alcuni commenti dei giorni scorsi hanno ferito come lame, ma Aouani sa replicare con classe e maturità: “Non sono d’accordo con chi dice che l’Italia sia un Paese razzista. È sbagliato pensarlo, e sarebbe un’ingiustizia essere ingrato nei confronti del Paese che mi ha accolto ventisei anni fa, aprendomi le porte in maniera indiscriminata. Ogni giorno sono circondato da affetto. Ci tengo però a diffondere una certa consapevolezza nei confronti di certi temi”.

Il racconto della gara (“Quando ho cominciato a sanguinare a un piede al 35° km ho cercato di non farmi condizionare dai pensieri che possono innescare il panico”), della preparazione per la maratona di Barcellona (“36-37 km al giorno di media, con punte di 45 km tra mattina e pomeriggio e 3 chilogrammi in meno rispetto al 2022”) e i piani per il futuro, nelle parole di Iliass: “Quest’anno non voglio tralasciare le mie ambizioni sui 10.000 metri e spero di poter partecipare ai Mondiali di Budapest su questa distanza. Gli Europei di cross a Bruxelles possono essere un altro obiettivo da mettere nel mirino dopo aver saltato quelli di Venaria Reale per Covid e aver preso la batosta a Gubbio sette giorni prima della maratona. Intanto, da domani, mi attende il Ramadan. È un periodo di rigenerazione mentale, spirituale, che aspetto con impazienza e vivo in maniera serena. Non ci sono controindicazioni per gli allenamenti - prosegue - ovviamente bisogna adeguare l’intensità del carico di lavoro. Mi allenerò due ore prima del tramonto così che al termine potrò mangiare e bere”.

A sottolineare il buon momento di salute del movimento azzurro è Baldini: “Due atleti, Aouani e Faniel, sono già scesi sotto lo standard per la qualificazione a Parigi 2024 e hanno messo le cose in chiaro: vuol dire che c’è da sgomitare per guadagnare i posti in squadra. Tutti ci auguriamo che Yeman Crippa il 2 aprile a Milano faccia un grandissimo esordio in maratona. E non dimentichiamo anche il buon debutto di Chiappinelli a Siviglia. Per quanto riguarda Aouani, la scelta di concentrarsi sui 10.000 nella stagione estiva gli permetterà di mantenere il motore su di giri”. Scorrono ancora una volta le immagini dello stadio Panathinaiko, 29 agosto 2004, il giorno consacrato al ‘Dio di Maratona’. “Sì, lo ammetto, mentalmente avrei ancora voglia di preparare l’Olimpiade di Parigi! Non potendo più, cerco di preparare al meglio i ragazzi che ambiscono a farlo…”. 

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