Arese il doping battaglia da vincere

06 Agosto 2012

Le dichiarazioni del presidente federale sulla positività di Alex Schwazer

La positività di Alex Schwazer arriva come una mazzata sull’atletica italiana. “Meglio però che sia arrivata prima della gara – commenta amaro il Presidente federale Franco Arese, incontrando i giornalisti a Londra – fosse successo tutto dopo, sarebbe stato ancora peggio. Condividiamo la decisione del CONI di escluderlo immediatamente dalla squadra olimpica. Sarà punito duramente, com’è ovvio che sia, ma vedo comunque, dalle dichiarazioni che ha reso, che ha avuto il coraggio di assumersi ogni responsabilità (in una intervista all'Agenzia ANSA, ndr). Ha sbagliato, e, mi ripeto, andrà punito molto severamente. Ma senza infierire, la persona va comunque sempre rispettata”.

Arese, da ex atleta, dice di essere doppiamente colpito. “Sinceramente non riesco a spiegarmi perché l’abbia fatto. Credo non ne avesse proprio bisogno. Un giorno, ma non certo ora, proverò a chiederglielo. Io l’ho visto allenarsi, in passato: era un atleta in grado di sostenere carichi di lavoro molto pesanti, non c’era alcun motivo di ricorrere ad agenti esterni, non so cosa gli sia passato per la testa”. E’ un caso isolato? La domanda risuona per qualche istante. Poi la risposta: “Me lo auguro, ma purtroppo non credo. Credo che nell’atletica ci sia chi fa attività pulita, ma allo stesso modo immagino che ci sia anche chi bara. E in ogni caso, quella contro il doping è una battaglia giusta, che va fatta. La posizione dell’atletica italiana su questo tema è chiarissima. Schwazer viveva la sua atletica isolato, lontano da tutti, senza contatti. Forse anche questo può averlo condizionato”. 



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