Assoluti, Fassinotti vince la sfida con Tamberi

23 Febbraio 2020

Nella mattinata del day 2 ad Ancona, il confronto dell'alto va al portacolori dell'Aeronautica (2,20, la stessa misura di Gimbo): "Dedicato a Elio Locatelli e Alessio Giovannini"

Come una vittoria in trasferta. Finale a sorpresa, nell’alto degli Assoluti: con l’attesa tutta per Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle), padrone di casa al Palaindoor di Ancona, ad aggiudicarsi la maglia tricolore è Marco Fassinotti (Aeronautica Militare), con la stessa misura di 2m20 superata dal rivale, ma avanti in classifica per minor numero di errori. Il neo campione italiano non commette falli da 2,08 a 2,20, mentre Tamberi alla fine paga proprio le difficoltà alle misure inferiori (tre salti per valicare i 2,16, ma anche due per i 2,20). Il risultato migliore della gara, alla fine, lo ottiene il cinese Guowei Zhang, fuori classifica ma capace di 2,26, con tre successive prove (mancate) a 2,30.

LA GARA - A sorpresa, Gimbo si presenta in pedana fin dalla prima misura, a quota 2,00. Sul petto, accanto alla scritta Fiamme Gialle, un numero 24 bianco, a ricordo di Kobe Bryant (doppiato dall’8, l’altro numero della sfortunata stella del basket NBA, sulle spalle). Dopo l’esordio a due metri, due misure senza salti (a 2,04 e 2,08) per poi ripresentarsi quattro centimetri più su, a 2,12, subito superati. Marco Fassinotti fa il suo esordio a 2,08 e valica senza difficoltà anche i 2,12, così come il cinese Zhang. A 2,16 Tamberi commette il primo errore, mentre Fassinotti è gelido nel risolvere immediatamente il problema, così come fanno Zhang, Silvano Chesani (Fiamme Oro) e il sorprendente Manuel Lando (Atletica Vicentina), 20 anni, il campione italiano Promesse. Tamberi sbaglia ancora, e si ritrova così a dover affrontare i 2,16 al terzo tentativo. Il marchigiano alla fine ce la fa, così come Nicholas Nava (Atletica Bergamo 1959 Oriocenter).

A 2,20 Fassinotti è ancora convincente, con bandiera bianca fin dal primo salto, mentre sbagliano tutti gli altri. Tamberi sfrutta il gran tipo del Palaindoor e risolve l’enigma alla seconda prova, così come Zhang. Si arrendono Chesani, Nava, e Lando, e restano in tre alla misura di 2,23. È qui che Fassinotti commette il primo errore della giornata, sporcando un ruolino ancora perfetto. Zhang ce la fa, ma per la maglia tricolore il confronto è ovviamente tra i due azzurri. Tamberi, dopo il terzo errore di Fassinotti, ha l’opportunità del salto vincente, ma non riesce ad andare al di là dell’asticella. Il titolo va al piemontese, che torna protagonista direttamente sul gradino più alto del podio tricolore. Tamberi saluta il buon pubblico accorso a sostenerlo, ma poi passa lunghi minuti a terra per smaltire la delusione. Zhang prosegue invece la sua prova, superando i 2,26 al primo tentativo, prima di affrontare, senza esito, i 2,30. 

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LE BATTERIE DEI 60 METRI - Iniziato anche il torneo dello sprint, con il primo dei tre turni previsti (venticinque atleti al via) nei 60 metri. Filippo Tortu (Fiamme Gialle), come da copione, è il più veloce del turno. Il brianzolo apre la sua stagione in sala con un agevole 6.73, quanto basta per superare lo scoglio della batteria ed approdare alla semifinale del pomeriggio (si corre alle ore 16.05). Avvio potente, ed una fase lanciata ovviamente appena abbozzata, per l'esito conclusivo più scontato. Tra i possibili avversari di Tortu sulla strada per la finale, si mette in evidenza Massimiliano Ferraro (Riccardi Milano), che nella prima batteria corre nello stesso tempo del finalista mondiale di Doha: 6.73. Tra le donne, miglior crono del primo turno per la favorita della vigilia, Irene Siragusa (Esercito), che parte da un buon 7.41. Anche per le ragazze appuntamento con il turno di semifinale (ore 16.15). 

A MANDUSIC IL TITOLO DELL’ASTA – Il campione italiano dell’asta è Max Mandusic (Trieste Atletica), che fa sua la maglia tricolore con un doppio colpo da KO, prima a 5,35 (salto riuscito al primo tentativo, titolo in tasca) e poi a 5,45 (alla terza prova). L’ultimo ad arrendersi al 21enne giuliano è Alessandro Sinno (Aeronautica), il cui 5,20 (ma anche un tentativo a 5,35 e due a 5,40) non basta per salire sul primo gradino del podio.

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