Assoluti Indoor, doppiette di Longo e Levorato
Il Campionato italiano indoor di Genova si è chiuso con il successo delle Fiamme Gialle tra gli uomini (di appena tre lunghezze sui campioni uscenti dei Carabinieri; sesta la Libertas cento Torri Pavia, primo club civile) e della Forestale tra le donne. Numerosi i motivi d'interesse in campo individuale. Andrea Longo ha compiuto la sua piccola-grande impresa, bissando oggi, con il successo negli 800 metri (1:48.60), la vittoria tricolore di ieri nei 1500. Il padovano si è imposto con la stessa sicurezza mostrata sulla gara più lunga, grazie ad un cambio, a 150 metri dalla fine, davvero notevole per potenza e fluidità. “Sono contentissimo, è vero – il commento dell'azzurro nel dopo gara – questa due giorni agli Assoluti mi ha certamente stancato, ma ha anche detto che il lavoro fatto fino ad oggi, in Sudafrica e a casa, è quello giusto sulla strada che porta ad Atene. No, non farò i Mondiali indoor. Mi fermo qui, sono stanco, quattro giorni fa ero ancora in Sudafrica. Credo che mi prenderò un piccolo periodo di riposo, per poi ricominciare a lavorare duro in prospettiva olimpica. Il mio amico Beppe Gibilisco, la scorsa estate a Parigi, ci ha insegnato che i sogni possono diventare realtà. E a me piace sognare”. Anche Manuela Levorato ha fatto un'accoppiata di titoli (60 metri sabato, 200 oggi), ed anche lei è stanca. Il crono finale (23.55) è discreto, ma probabilmente più pesante di quanto lei stessa si attendeva: “La corsia (la quinta, ndr) non mi ha favorita. Non capisco perché non sia finita in sesta, considerato che ho ottenuto il miglior tempo delle batterie, ma va bene lo stesso. In fondo, non cercavo grandi cose dai 200 metri. Ora correrò a Levin e Lipsia, sui 60 metri, prima dei Mondiali”. Nella stessa gara al maschile, titolo al reatino Massimiliano Donati, bravo a confermare il pronostico che lo voleva vincente e a scendere fino ai 21.08 della miglior prestazione italiana dell’anno. Non è più una sorpresa, ma piace sempre parlarne, anche perché atleta seria, oltre che di talento. Simona La Mantia continua a crescere, e Genova rappresenta una tappa importante in questo suo cammino agonistico. L’azzurra, appena 21enne, ha centrato il primo titolo assoluto della carriera, approfittando dell’occasione per siglare anche la miglior prestazione italiana Promesse (under 23), planando a 14,25 (record precedente: 14,16, Ancona, 8 febbraio di quest’anno). Per lei, la vittoria vale con ogni probabilità anche la conferma del viaggio ai Mondiali indoor di Budapest. Tremila metri maschili senza sussulti, con Salvatore Vincenti a vincere al termine di una volata condita da slalom (tra gli avversari) nel rettilineo conclusivo. Il successo (7:59.39) del siciliano è arricchito però da altre due presenze azzurre al di sotto degli otto minuti, piccola “barriera” psicologica del nostro mezzofondo: quelle di Giuseppe Maffei (7:59.51) e di Simone Zanon (7:59.59). Nella stessa prova al femminile Michela Zanatta fa doppietta, dopo il titolo di ieri nei 1500 metri. Nel salto triplo, Fabrizio Donato ha centrato l’appuntamento con il titolo tricolore, fallendo però – seppur di poco – quello con il minimo di qualificazione mondiale, fissato undici centimetri oltre il 16,69 che gli ha dato la vittoria. Donato aveva aperto la sua serie nel migliore dei modi, con quella che sarebbe poi rimasta la miglior misura, avvicinata altre due volte (16,64 e 16,59), ma collezionando anche tre salti nulli. Andrea Giaconi, seppur condizionato da un leggero risentimento al quadricipite sinistro, ha sbagliato tutto lo sbagliabile. Il reggiano, vincitore dei 60 ostacoli in Coppa Europa a Lipsia la scorsa settimana, ha chiuso al secondo posto la finale genovese, alle spalle di Emiliano Pizzoli, primo in 7.88 (7.92 per Giaconi). Rimasto sul blocco, Giaconi ha pasticciato poi con le barriere, non riuscendo mai ad acquisire la giusta ritmica e fluidità. Di contro, Pizzoli, campione italiano in carica (cinque titoli negli ultimi sei anni), non si è lasciato sfuggire l’occasione di mettere il petto ancora una volta davanti a tutti, regalando ai Carabinieri punti preziosi per il camionato di società. Per la cronaca, nelle batterie del mattino Giaconi aveva corso in assoluta scioltezza, senza “chiudere” nell’ultima parte di corsa, in 7.77. Assunta Legnante si è imposta nel getto del peso, centrando il terzo titolo consecutivo al coperto. Di buon livello la miglior misura, un 17,85 che, seppure inferiore alla sua miglior prestazione dell’anno (18,33) conferisce una certa costanza al suo rendimento. Sotto tono Cristiana Checchi, seconda ma, in virtù del 17,09 conclusivo, distante oltre un metro dal 18,44 che le consente di guidare la lista stagionale tricolore. In negativo la gara di alto maschile. Ci si aspettavano buone cose, da quella pedana, ma i superstiti della notevole pattuglia azzurra (out Talotti, acciaccati molti degli altri presenti) non sono riusciti a far esplodere le polveri come avrebbero voluto. Vittoria ad Andrea Bettinelli, con un normale 2,24, prima di arrendersi – a gara vinta – a quota 2,28. Aria fresca nei 60 ostacoli al femminile. E’ la 22enne Micol Cattaneo (già campionessa italiana Under 23 ad Ancona ad inizio febbraio) ad aggiudarsi il successo, con un 8.36 – record personale – che è sì distante dall’elite internazionale, ma vale comunque la settima miglior prestazione italiana di sempre. In settimana, i Ct delle squadre nazionali, Roberto Frinolli (uomini) e Augusto D’Agostino (donne) dirameranno la lista dei convocati per il Mondiale indoor di Budapest (5-7 marzo). Sarà una squdra verosimilmente contenuta nei numeri, ma, tutto considerato, di buon contenuto tecnico.
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