Assoluti: bronzo per Eugenio Meloni

29 Agosto 2020

Elias Sagheddu a un soffio dal podio nel salto in lungo
(robyspezzigu) La seconda giornata dell’edizione n° 110 dei Campionati Italiani Assoluti, in corso di svolgimento da venerdì allo Stadio Colbacchini di Padova, è iniziata nel migliore dei modi per l’atletica leggera sarda che con il cagliaritano Eugenio Meloni è andata a prendersi la medaglia di bronzo nel salto in alto.  La gara, anticipata al mattino per le annunciate condizioni meteo precarie e vinta da Gianmarco Tamberi su Stefano Sottile con la misura di 2,28 contro 2,19, ha visto il primatista sardo assoluto Meloni (doppio tesseramento Gs Carabinieri-Cus Cagliari) andare a prendersi questo ennesimo podio con la misura di 2,16 (a pari merito con Manuel Landi dell’Atl.Vicentina) prima di fermarsi con tre nulli a 2,19. Nella stessa gara esordio in una competizione degli assoluti per lo junior Massimiliano Luiu (Libertas Sassari) che ha pagato pegno all’inesperienza passando i 2 metri al terzo tentativo e chiudendo a 10° posto con 2,05 (al 2° tentativo) per poi fermarsi a 2,09. Medaglia e podio sfiorato con Elias Sagheddu nell’ attesa gara del salto in lungo dove erano ben tre gli atleti sardi capaci di esprimersi ad alti livelli con Andrea Pianti (personale di 7,87 quest’anno) e il primatista sardo assoluto Antonmarco Musso (personale di 7,97 e quest’anno 7,67). In una prova caratterizzata dalle bizze del vento a esprimersi al meglio alla fine è stato il nuorese Elias Sagheddu (cresciuto alla Delogu Nu e ora Sisport To con Pb di quest’anno a 7,54 ) che al primo salto  è riuscito a volare 7,42 (v+2,6) e questa è stata la misura che gli ha dato il quarto posto a ridosso del podio. Sesto posto, dietro il mostro sacro Andrew Howe che ha saltato 7,35, per il portotorrese Andrea Pianti (Cus Sassari) che ha saltato 7,34 (v+0,2) mentre ha pagato a carissimo prezzo il cambio di vento Antonmarco Musso (Atl. Oristano) che dopo due nulli iniziali con v+1,1 ha saltato 6,90 finendo 12°.
Molto bene hanno fatto anche le due rappresentanti del Cus Cagliari impegnate nella finale del lancio del peso da Kg4. Alla fine la primatista sarda Elisa Pintus ha chiuso all’8° posto con un miglior lancio a 13,82 e Pamela Mannias al 9° con 13,49.
Domani ultima giornata con speranze tutte riposte nella velocità che vedrà impegnati nei 200 metri Dalia Kaddari, che si presenta in veste di vicecampionessa italiana uscente grazie al secondo posto dei tricolori 2019 di Bressanone, e a Antonio Moro (Delogu NU) e il campione sardo Oliver Comoli (Atl.Olbia) che tenteranno di esprimersi al meglio per provare a passare alle non facili finali.
Un triste epilogo, con le due corsie centrali 3 e 4 desolatamente vuote per l’assenza di due annunciati protagonisti Filippo Tortu e Luca Lai, ha caratterizzato l’attesa finale dei 100 metri dove Marcel Jacobs, più che stranito da questa mancanza dei due quotati avversari, ha fatto suo titolo e gara con il  buon tempo di 10.10 (sospinto da un generoso vento registrato a + 3,3).

Quella dei 100 metri uomini doveva essere la gara clou dell’edizione n° 110 dei Campionati Italiani Assoluti in svolgimento allo Stadio Colbacchini di Padova ma l’epilogo è stato tra i più mesti che si ricordino con le semifinali che alla fine lasciavano Jacobs come triste e solitario protagonista della finale.  La prima delle semifinali si era svolta senza intoppi, con Jacobs che vinceva facile in 10.44 (+0,2). Nella seconda, con Filippo Tortu e l’oristanese Luca Lai qualificati di diritto a questo secondo turno in virtù del fatto di essere il secondo e terzo delle graduatorie nazionali stagionali, c’era anche il nuorese Antonio Moro. Quest’ultimo, campione sardo in carica della distanza e atleta della Delogu Nu, era arrivato dalle qualificazioni dove era riuscito (V +2,1) a uguagliare il 10.62 di accredito e qualificarsi con l’ottava prestazione alle semifinali.  Era quindi la “semifinale dei tre sardi” dove si vedeva scontatamente vincere, dopo un avvio arrembante di Lai che scappava via nei primi 30-40 metri, il primatista italiano Tortu con 10.41 (+0,7) mentre l’oristanese Lai era buon secondo in 10.47 e Moro sesto in 10.76. Subito dopo aver tagliato il traguardo lo sprinter oristanese si infortunava e per lui era chiaro che la sua corsa per il titolo finiva li e che la sua corsia nelle gara che valeva il titolo sarebbe rimasta vuota. Mentre tutti si preparavano comunque ad assistere all’attesa finale tra i due principali protagonisti dello sprint nazionale di questi ultimi anni il colpo di scena: Filippo Tortu annunciava la sua rinuncia alla finale. Per l’atleta di origini tempiesi, che in quest’ultima parte della stagione si era allenato spesso allo Stadio Caocci di Olbia, un leggero risentimento muscolare all’attacco del bicipite femorale ne consigliava in via precauzionale la rinuncia alla sfida finale valida per l’assegnazione del tricolore 2020 dei 100 metri.

Rinuncia, come dichiarato dallo stesso atleta molto sofferta e dolorosa, che immancabilmente finiva per incidere sullo svolgimento della gara dove il clima per gli atleti ai blocchi era, con due corsie vuote, surreale. Poi lo sparo e l’uscita dai blocchi riavviava la competizione e Jacobs andava a prendersi il tricolore seguito da vicino dal bergamasco Roberto Rigali (Bergamo Stars Atletica) che centrava con un buon 10.28 il suo personale e precedeva Andrea Federici (Biotekna Marcon) andato a prendersi il terzo gradino del podio con 10.42. Doveva e poteva essere la finale della velocità sarda e invece la triste conclusione che ha lasciato tanto amaro in bocca.  
Improntate all’ottimismo le dichiarazioni di Eugenio Meloni, cagliaritano primatista sardo assoluto ora al Gs Carabinieri, medaglia di bronzo nella gara di salto in alto: “Dopo una serie di prove indecenti oggi sono riuscito a fare una gara accettabile sia sotto il profilo del piazzamento che del risultato - dice un più che soddisfatto Meloni che si è preso il terzo posto sul podio con la misura di 2,16 e continua - “Sono contento perché in questa stagione strana, dove ho cambiato tecnico e sistema di allenamento, ha avuto difficoltà e mettere a punto dei dettagli tecnici e oggi sono riuscito a fare qualcosa di buono con un risultato decente. Diciamo che questo è un primo steep per il prossimo anno dove spero di mettere a frutto questi cambiamenti tecnici”.


Pamela Mannias (foto archivio FIDALSardegna)


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