Assoluti indoor Chesani vola a 2,31
26 Febbraio 2012di Marco Sicari
La quarantatreesima edizione dei Campionati Italiani Assoluti Indoor di Ancona si chiude con altri tre atleti che abbinano il titolo tricolore al minimo di partecipazione per i prossimi Mondiali Indoor di Istanbul (9-11 marzo). L'uomo del giorno è senz'altro Silvano Chesani (Fiamme Oro) che arriva a migliorarsi due volte nell'alto. Prima a 2,29 stacca il pass per la Turchia, poi a 2,31 raggiunge anche lo standard "A" di partecipazione ai Giochi Olimpici di Londra. Ora il 24enne trentino si installa al secondo posto nelle liste italiane all-time in coabitazione con i gemelli Giulio e Nicola Ciotti, ad appena un centimtro dal 2,32 record di Alessandro Talotti (2005). Pass iridato per il sorprendente Lorenzo Valentini (Studentesca CaRiRi), classe 1991, che stacca il biglietto per la rassegna iridata in sala laureandosi, per il secondo anno di fila, campione assoluto dei 400 metri in un notevole 46.88. Traguardo che si concretizza sui 3000 metri anche per la primatista nazionale Silvia Weissteiner (Forestale), con un 9:01.35 in solitaria. Sfuma, invece, per appena 5 centimetri, per la campionessa europea indoor del triplo Simona La Mantia (Fiamme Gialle), condizionata da un problema fisico e atterrata a 14,05 all'ultimo salto. Nell'analogo concorso maschile, i crampi fermano Daniele Greco (Fiamme Oro) e allora la promessa Andrea Chiari (Riccardi) ruba la scena al carabiniere Fabrizio Schembri (argento con 16,71) balzando ad un 16,85 che gli consegna il titolo. Nello sprint si conferma a suon di personale Michael Tumi (Aeronautica) che precede Simone Collio (Fiamme Gialle), 6.64 a 6.69, mentre tra le donne la più veloce è Audrey Alloh (Fiamme Azzurre), 7.39 e 7.35 in semifinale. Vittoria e progressi anche per Maria Enrica Spacca (Forestale) 53.00 sui 400 ovvero la quinta prestazione italiana di sempre. Doppietta per Elisa Cusma (Esercito), oggi senza rivali anche sugli 800 (2:04.97), mentre l'intramontabile Paolo Dal Soglio (Carabinieri), porta a casa il tricolore numero 25 carriera della sua lunga carriera nel getto del peso (18,78). Titoli per club alla Studentesca Ca.Ri.RI davanti a Riccardi Milano e Bergamo 1959 Creberg in campo maschile, mentre al femminile la Camelot Milano precede Studentesca Ca.Ri.RI. e Bergamo 1959 Creberg.
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Staffetta 4x200 uomini – Le Fiamme Gialle vincono con un quartetto composto da soli atleti della categoria Promesse (Diego Marani, Francesco Basciani, Francesco Patano, Valerio Rosichini), il cui 1:28.04 equivale anche alla miglior prestazione italiana di categoria (prec.: 1:29.27, Studentesca Ca.Ri.RI, Ancona, 13-2-2011). Secondo posto per un altro quartetto Promesse, quello della già citata Studentesca, trascinata dal “solito” Lorenzo Valentini (con Albano, il gemello Marco Valentini, e Andrea Bufalino). Uno che, se anche si mettesse a giocare a scacchi, in questo weekend non perderebbe nemmeno da Kasparov. Tempo finale dei reatini: 1:28.68, anche per loro inferiore al precedente primato nazionale.
Triplo donne – Non è fortunata, nel suo weekend marchigiano, Simona La Mantia. La triplista delle Fiamme Gialle, condizionata nelle ultime settimane da un problema fisico, vince il titolo nella sua specialità, ma, a conti fatti, manca l’appuntamento con il minimo iridato di soli cinque centimetri. Il salto buono è l’ultimo, il sesto, quando la siciliana ingrana la marcia alta per affrontare lo stacco con la giusta velocità. La sequenza di rimbalzi appare finalmente suonare con il ritmo appropriato, ma il 14,05 misurato dai giudici, come detto, non regala all’azzurra il doppio sorriso. Dietro Simona La Mantia, secondo posto per Eleonora D’Elicio (Cus Torino), con 13,35; Maria Moro (Camelot), con la quarta piazza a 13,00, vince il titolo Promesse.
Staffetta 4x200 donne – La formazione della Forestale è una specie di all-stars: Gloria Hooper, Maria Enrica Spacca, Giulia Arcioni, Martina Giovanetti. Chiaro quindi che il titolo vada in direzione Cittàducale senza deviazioni intermedie. Il tempo finale, 1:36.40, è anche la miglior prestazione italiana per club (precedente: 1:36.55, sempre della Forestale, con Grillo, Spacca, Giovanetti, Arcioni; Torino, 22 febbraio 2009).
Alle spalle delle ragazze in bianco verde finisce l’Esercito, che pure vanta un quartetto di prim’ordine (Draisci, Chigbolu, Paoletta, Milani) in 1:38.85. Titolo Promesse al quartetto della Camelot Milano (Gamba, Mazza, Squassabia, Maffioletti), 1:41.93.
Peso uomini – Se i sacri testi (dell'atletica, naturalmente) non sono errati, si tratta del venticinquesimo titolo nazionale per Paolo Dal Soglio, ovvero colui che può senz'ombra di dubbio essere definito un’istituzione dell’atletica italiana. Il suo grido in pedana richiama regolarmente l’attenzione, negli stadi e nei palazzetti, ormai da oltre vent’anni. E quando il suo peso atterra a 18,78, è chiaro che l’ennesima maglia tricolore è arrivata. Anche la serie merita l’inchino: 18,78; 18,45; 18,50; N; 18,37; 18,22. Alle sue spalle, emerge sempre più sicura la figura del giovane Daniele Secci (Fiamme Gialle), secondo con un buon 18,48.
3000 donne – Silvia Weissteiner (Forestale) era venuta ad Ancona, oltre che per vincere il titolo italiano assoluto, anche per ottenere lo standard di partecipazione ai Mondiali indoor. Missione compiuta. L’altoatesina scende di sei decimi sotto la barriera dei 9:02.00 (9:01.35), grazie anche ad un ultimo giro volitivo, chiuso poco al di sopra dei 30 secondi. Il ritmo di corsa è piuttosto regolare fin dal via. Con l’aiuto della compagna di club Agnes Tschurtschenthaler, la gara vede passaggi intermedi di 3:00.7 e 6:01.4. Quello che fa la differenza, come detto, è la grinta della Weissteiner, che vola a Istanbul per vestire l’azzurro. Alle sue spalle, Giulia Martinelli (Forestale) è seconda in 9:18.91, conquistando anche il titolo Promesse.
Triplo uomini – Una delle gare più attese degli Assoluti perde subito il suo protagonista. Daniele Greco (Fiamme Oro) si arrende a metà del primo salto (comunque misurato a 15,03), accasciandosi nella sabbia. Si tratta di crampi, che attaccano i polpacci del pugliese senza lasciargli scampo. A scopo precauzionale, a due sole settimane dal Mondiale, lo stop diventa d’obbligo. Spazio quindi ancora ad un giovane. A sorpresa, infatti, malgrado in gara ci sia un big del calibro di Fabrizio Schembri (Carabinieri), a vincere è il 21enne talento Andrea Chiari (Riccardi Milano), che atterra a 16,85, a soli 10 centimetri dalla miglior prestazione italiana della categoria Promesse (il 16,95 di Daniele Greco). Chiari, che fu quinto ai Mondiali Junior di Moncton nel 2010, esordisce con 16,46, e centra il risultato vincente alla seconda prova. Schembri è secondo, con 16,71.
3000 metri uomini – Titolo in palio con equilibrio nei valori. Uguale: inevitabile ritmo tattico. L’equazione vale sempre, a qualunque livello, quindi anche ad Ancona per gli Assoluti. I 3000 metri scorrono stancamente fino a 800 metri dalla fine, quando Abdellah Haidane (Fanfulla Lodigiana) rompe gli indugi e allunga la fila. Gli vanno dietro il compagno d’allenamento Merihun Crespi (Esercito) e Marco Salami (Esercito), in una ripetizione del podio dei 1500 metri. Con la sola differenza, rispetto al miglio metrico, che a vincere è Haidane (8:11.71), questa volta capace di superare Crespi (8:12.00).
60 metri uomini – Michael Tumi (Aeronautica) vince il derby azzurro con Simone Collio (Fiamme Gialle), portando via il titolo italiano – bis dell’edizione 2011 – con un buon 6.64, ed abbassando il personale di ben tre centesimi (il 6.67 di Lievin di due settimane fa). Il veneto è convincente sia nella reazione allo sparo, sia nella fase di accelerazione, in un efficace mix di potenza e agilità. E’ qui, nella prima parte di gara, che scava il solco con Collio, valutato alla fine cinque centesimi di secondo (6.69 il tempo del milanese). Ancora aria nuova dalle parti del podio: questa volta arriva per merito di Francesco Basciani, terzo in 6.73 (eguagliato il personale stabilito quest’anno) e campione d’Italia della categoria Promesse. Quarto è Manenti (Aeronautica, 6.86), quinto Roberto Donati (Esercito, 6.87).
60 metri donne – Tutto meno scontato del previsto. Perlomeno, confrontando il risultato della finale con quello delle semifinali. Audrey Alloh (Fiamme Azzurre), già protagonista nel turno dell’ora di pranzo con 7.35, porta a casa la maglia tricolore, non andando però oltre i 7.39. Jessica Paoletta (Esercito), uscita meglio della fiorentina dai blocchi, fa tremare l’avversaria fino ai metri finali, e alla fine è battuta per un solo centesimo di secondo (7.40, personale eguagliato). Ilenia Draisci (Esercito) è terza in 7.49, superando Marzia Caravelli (Cus Cagliari, 7.50).
Titolo Promesse per Gloria Hooper (Forestale), quinta assoluta in 7.51.
400 metri uomini – La ventata d’aria fresca della giornata la porta Lorenzo Valentini (Studentesca Ca.Ri.RI), che bissa il titolo conquistato lo scorso anno, e scende al di sotto del minimo per i Campionati del Mondo indoor, correndo in un eccellente 46.88. La sua progressione è disarmante: ai 200 metri sorprende Isalbet Juarez (Fiamme Oro), passando al comando in 22.10. Nel finale il reatino soffre, ma il ritorno di Juarez (47.17) non si completa. Valentini vince il titolo assoluto e quello promesse, mentre il terzo posto è dell’italo-albanese Eusebio Haliti (Rocco Scotellaro Matera) in 48.10.
400 metri donne - Grande finale nel doppio giro di pista al femminile. Maria Enrica Spacca, cresciuta moltissimo in questi anni all’ombra di Libania Grenot e Marta Milani, fa suo il primo titolo italiano assoluto individuale della carriera, realizzando anche il primato personale, 53.00 (quinta prestazione italiana di sempre). La ragazza reatina della Forestale aggredisce la gara come sa (24.78 a metà), passando al comando al rientro alla corda, ma quel che piace è soprattutto la tenuta nel finale, resistendo al ritorno di una Marta Milani (Esercito) ormai sempre più proiettata verso gli 800 metri (secondo posto per lei in 53.83). Vince il titolo promesse in 55.61 Valentina Zappa, ma nella sua serie spicca soprattutto l’interessantissima junior Flavia Battaglia (Audacia Record), autoritaria vincitrice in 54.78.
800 metri uomini – Nessun problema per Giordano Benedetti (Fiamme Gialle). Pronostico confermato al termine di una gara tutta di testa, corsa su ritmi poco più che tattici (1:50.82). Piazza d’onore per Michele Oberti (Bergamo 1959 Creberg), 1:51.49, e terzo posto Emiliano Nerli Ballati (Easy Speed 2000) 1:51.56. Titolo Promesse a Mouaouia Mohamed (natuvo del Marocco), 1:51.46.
800 metri donne – Elisa Cusma (Esercito) fa doppietta, aggiudicandosi la seconda gara degli Assoluti dopo la vittoria nei 1500 metri di ieri. La modenese è determinatissima, cerca probabilmente conferme anche di natura psicologica, andando in testa ed imponendo un ritmo inusuale per i Campionati Italiani. Il passaggio a metà è 1:02.90, con il treno delle partecipanti naturalmente allungatissimo. La Cusma di oggi, però, ha in testa i Mondiali, e la seconda frazione va via in poco più di un minuto e due secondi, fino al conclusivo 2:04.97. Una bella prova di efficienza per l’azzurra, che può volare a Istanbul con qualche certezza in più in tasca. Dietro di lei, la 22enne Serena Monachino (Easy Speed 2000), che vince il titolo Promesse con 2:08.03.
Alto uomini - E’ la gara che infiamma il Banca Marche Palas. Silvano Chesani (Fiamme Oro) la fa sua con 2,31, misura che lo lancia prima verso Istanbul (Mondiali indoor), e poi verso Londra (minimo olimpico A centrato in pieno). Ma prima, scintille sulla pedana, con ben tre atleti che superano i 2,26: Marco Fassinotti (Aeronautica) fa sua la quota al primo tentativo, Chesani al secondo, e Filippo Campioli (Esercito) al terzo. Si sale a 2,29. Si arrendono sia Fassinotti (fino a quel momento in testa), sia Campioli; a Chesani resta l’ultimo tentativo. E l’azzurro ce la fa, scavalcando Fassinotti in testa, aggiudicandosi il titolo, e ottenendo il minimo per i Mondiali in sala. Emozioni per tutti, ma non per il trentino, che punta un nuovo obiettivo. Fa salire l’asticella di due centimetri, ai 2,31 del minimo olimpico. Magia: l'asticella è superata alla prima prova, nel tripudio generale. E' la seconda prestazione italiana di sempre, in coabitazione con entrambi i gemelli (Nicola e Giulio) Ciotti, e ad un solo centimetro dal record italiano di Alessandro Talotti. I tre successivi tentativi di Chesani ai 2,33 non sortiscono l’effetto sperato, anche se la terza prova appare davvero fallita di un’inezia. Questa la progressione dell’azzurro: 2,13/1; 2,18/1; 2,22/1; 2,26/2; 2,29/3; 2,31/1. Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle), quarto con 2,18, fa suo il titolo della categoria Promesse. "C'è ancora qualche problemino tecnico da risolvere - le parole di Silvano Chesani - soprattutto nella fase di valicamento dell'asticella, ma i risultati cominciano ad arrivare. L'esperienza di questi ultimi mesi, tra i Mondiali di Daegu e i meeting fatti in giro in queste settimane, mi ha insegnato che posso anche io ambire a certe quote".
Asta donne – Vince il titolo italiano, come da pronostico, Anna Giordano Bruno (Assindustria Padova). Ma senza l’attesa (anzi, sperata) “ciliegina” del minimo di partecipazione ai Mondiali indoor. La friulana è l’unica a superare i 4,30, sfruttando tutti e tre i tentativi a disposizione. Alla stessa quota si misura anche Giorgia Benecchi (Esercito), senza però riuscire a superarla; sarà seconda, alla fine, con 4,20. Terza piazza per la junior Roberta Bruni (Studentesca Ca.Ri.RI), con 4,10, ma due tentativi spesi ai 4,30 (uno a 4,20) della misura vittoria. Titolo Promesse, con 4 metri esatti, per Miriam Galli (Mollificio Modenese Cittadella). “Nelle ultime tre settimane – le parole di Anna Giordano Bruno – un problema fisico mi ha impedito di svolgere le sedute tecniche che avrei voluto affrontare, quindi era difficile riuscissi ad ottenere di più. Però, in un paio di salti sono almeno riuscita a trovare la corretta velocità d'entrata”.
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