Atene: Gatlin re dei 100. Ora tocca alla Rigaudo



Non c'è stato il record mondiale, ma ugualmente la finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Atene verrà ricordata come la prova più veloce di sempre: cinque atleti capaci di scendere sotto i 10 secondi, con l'americano Crawford che pur avendo corso in 9.89 rimane fuori dal podio. La finale per antonomasia di ogni edizione dei Giochi Olimpici è stata incerta sin dal prepartenza, con almeno sei atleti accreditati per la vittoria. Alla fine il re è l'americano Justin Gatlin, capace di correre in 9.85, un centesimo meglio del portoghese di origine nigeriana Obikwelu (che con 9.86 ha stabilito il nuovo record europeo) e due meglio del suo connazionale Greene, campione uscente, alla fine comunque contento di poter nuovamente salire sul podio dopo due anni di appannamento. Gatlin e Obikwelu, insieme a Crawford, li rivedremo sui 200, che si preannunciano anche questi quanto mai incerti. Una domenica eccezionale per la Svezia, che dopo l'oro nell'eptathlon della Kluft porta a casa altri due titoli, pur avendo portato ad Atene una delegazione atletica ridotta a una decina di elementi. Nel triplo Christian Olsson ha onorato il pronostico a lui favorevole non limitandosi a vincere, ma stabilendo anche il nuovo personale con 17,79 (alle sue spalle il rumeno Oprea e il russo Burkenya). Nell'alto Stefan Holm ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie, ma alla fine ha tirato fuori il salto della vita valicando l'asticella a 2,36, dando così scacco matto agli americano Hemingway e Nieto e al ceko Baba, che quando avevano superato i 2,34 avevano sperato di averlo messo fuori gioco. L'argento è andato a Hemingway, lontano parente dello scrittore, bronzo a Baba. Qui c'era anche l'azzurro Talotti, che aveva iniziato bene superando i 2,20. A 2,25 ha avuto un black out proprio come in qualificazione, superando la misura solo alla terza prova. A quel punto il friulano ha giocato il tutto per tutto passando i 2,29 per tentare direttamente i 2,32 del nuovo primato personale. Il secondo tentativo è stato fra tutti quello più convincente, con l'asticella abbattuta solamente col richiamo della gamba destra. A quel punto avrebbe potuto concorrere ancora per il podio, invece ha chiuso mestamente al 12. posto. La maratona femminile è stata un condensato di emozioni, una gara esemplare che speriamo gli azzurri in gara domenica prossima abbiano visto e valutino con attenzione. La britannica Radcliffe, grande favorita, ha impostato una gara lenta in partenza, poi in progressione, ma il caldo torrido (oltre 40 gradi in partenza da Maratona) e il ritmo hanno finito per stroncare anche lei, soprattutto quando la giapponese Noguchi è andata via, inseguita dall'etiope Alemu. La Radcliffe, quando si è vista superata anche al terzo posto dalla kenyana Ndereba, è scoppiata in un pianto dirotto ritirandosi, schiantata dalla delusione. Titolo alla Noguchi in un ottimo 2:26:20, davanti alla Ndereba e all'americana Kastor, che è partita piano recuperando lungo la strada molte atlete avventate. Stessa cosa ha fatto l'azzurra Genovese, che, transitata a metà gara oltre il 25. posto, ha chiuso al 10. in 2:32:50. La Console è finita 16. in 2:35:56. E il Giappone ha sfiorato la doppietta, proprio come la Svezia, ma Murofushi nel martello ha trovato un ostacolo troppo grande nell'ungherese Annus, 83,19 per il magiaro, 82,91 per il nipponico. Bronzo al bielorusso Tikhon con 79,81. In gara c'era anche Vizzoni, che ha chiuso al 12. posto con un miglior lancio di 74,27: "Dopo due anni di acciacchi questa è stata la prima stagione nella quale ho potuto lavorare bene, ma mi manca l'abitudine alle gare. Ho provato a sparare tutto, ma avevo le braccia rigide, non riuscivo a completare l'azione di lancio. Essere in finale è stata per me una ripartenza verso i prossimi traguardi, ora guardo con più fiducia al 2005". Domani ben sei le finali in programma, e l'Italia spera innanzitutto in una bella prestazione di Elisa Rigaudo, Rossella Giordano ed Elisabetta Perrone nella 20 km di marcia, poi al pomeriggio in Magdelin Martinez alla quale servirà probabilmente esprimersi a livello di record italiano ed anche oltre per salire sul podio del salto triplo, dove le pretendenti a una medaglia sono tante e tutte accreditate. Gabriele Gentili PROGRAMMA ORARIO 22 AGOSTO(ora locale, fra parentesi gli italiani in gara) Sessione mattutina 09,00 FINALE 20 km marcia femminile (Rossella Giordano, Elisabetta Perrone, Elisa Rigaudo) 09,10 Qualificazione Lancio del Martello femminile gruppo A (Ester Balassini, Clarissa Claretti) 09,15 Decathlon maschile 1. prova: 100 metri (Paolo Casarsa) 10,15 Decathlon maschile 2. prova: Salto in Lungo 10,40 Qualificazione Lancio del Martello femminile gruppo 11,00 Batterie 200 metri femminili 12,10 Decathlon maschile 3. prova: Getto del Peso Sessione serale 18,30 Decathlon maschile 4. prova: Salto in Alto 18,45 FINALE Salto Triplo femminile (Magdelin Martinez) 19,00 Semifinali 200 hs femminili 19,30 Batterie 400 hs maschili 20,20 FINALE Lancio del Disco maschile 20,25 Quarti di finale 200 metri femminili 20,55 FINALE 800 metri femminili 21,05 FINALE 400 metri maschili 21,20 Decathlon maschile 5. prova: 400 metri 22,00 FINALE 5000 metri femminili Nella foto: Elisa Rigaudo (foto Omega/Fidal) File allegati:
- I risultati della giornata olimpica



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