Atene: la 50 km incorona Korzeniowski
Ha detto molto, la 50 km di marcia delle Olimpiadi di atletica ad Atene. Iniziamo dalle dolenti note in chiave italiana, identificate nella squalifica di Giovanni De Benedictis, l'unico azzurro presente alla prova la cui gara è durata solamente una ventina di chilometri, prima che la giuria lo estromettesse per marcia irregolare. Un epilogo che ormai si ripete troppo spesso per l'atleta pescarese, in passato invece additato come esempio di stile di marcia. Un epilogo amaro per De Benedictis, che con la presenza ad Atene era entrato nel ristretto novero degli atleti azzurri presenti a 5 Olimpiadi consecutive. Il secondo tema è la vittoria del polacco Korzeniowski. Sicuramente accreditato alla vigilia come grande favorito, il marciatore polacco ha dimostrato di poter gestire la gara a piacimento, andandosene già prima della metà gara. Non è servito neanche un passo falso su una buca, Korzeniowski ha tirato avanti tagliando il traguardo con grande vantaggio sugli avversari. Era già considerato il più grande marciatore di tutti i tempi, il più grande interprete della distanza più lunga, ora se ne va da vincitore: "Avevo già detto prima della gara che sarebbe stata la mia ultima prestazione di alto livello. Avrei potuto già ritirarmi dopo Sydney, avevo già vinto tutto, ma avevo ancora voglia di mettermi alla prova. Adesso non ho più nulla da chiedere a questo mondo come atleta, anche se voglio restare in questo ambiente". Korzeniowski lascia entrando nella leggenda, completando l'ennesimo, per lui, Grande Slam, con l'oro olimpico che segue quello europeo di Monaco 2002 e quello iridato di Parigi 2003. Chapeau. Terzo tema la crisi del russo Nizhegorodov, 24 anni, primatista mondiale, il cui ultimo chilometro è stato un autentico calvario. Sbandamenti, testa sporta in avanti, un uomo ai limiti della disidratazione. Nessuno lo poteva aiutare per non farlo squalificare, ma la cosa che ha lasciato fortemente perplessi è vederlo abbandonato all'arrivo, senza nessuno che lo soccorresse, che gli prestasse le prime necessarie cure. Brivido per la terza posizione, una sfida per la medaglia di bronzo che si è risolta negli ultimi metri, con il cinese Yu Caohong raggiunto e superato dal russo Voyevodin all'ingresso allo Stadio Olimpico. Tante fatiche svanite in un attimo. La storia della marcia alle Olimpiadi sa essere anche molto amara e cinica. Gabriele Gentili Nella foto piccola: Tadeusz Korzeniowski. nella foto grande: un deluso Giovanni De Benedictis dopo la squalifica (foto Omega/Fidal) File allegati:
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