Azzurri a Fiuggi: il 2016 parte da qui

21 Ottobre 2015

I bilanci del 2015 e i sogni per la prossima stagione di Donato, Greco, Trost, Chesani, Fassinotti, Straneo, Incerti, Lalli, Pertile, Del Buono, Pedroso e Vizzoni.

Azzurri a ruota libera a Fiuggi (FR), nel corso di “Atletica Italiana 2016”, la riunione di programmazione delle squadre nazionali organizzata dalla FIDAL in collaborazione con Fiuggi Acqua e Terme. Ci sono Andrea Lalli e Anna Incerti in partenza per la maratona di New York, al fianco degli altri due long runner Valeria Straneo e Ruggero Pertile. Ci sono Federica Del Buono, i triplisti Fabrizio Donato e Daniele Greco, la primatista italiana dei 400 ostacoli Yadisleidy Pedroso ma anche gli altisti Alessia Trost, Marco Fassinotti e Silvano Chesani. E poi la marcia, ben rappresentata da Elisa Rigaudo, Eleonora Giorgi, Marco De Luca ed Antonella Palmisano, ma anche tre giovani come Yeman Crippa, Sebastiano Bianchetti e Filippo Randazzo accompagnati dal DT under20 Stefano Baldini.

“Se sono qui e ci provo - dice il bronzo olimpico del triplo Fabrizio Donato - è perché sogno ancora. Che posso farci, sono un autentico sognatore! Ho già ripreso al 100% e sto lavorando a testa bassa per un grande 2016. E non vedo l’ora di ritrovare in pedana Daniele Greco”. Ed è proprio il pugliese, seduto al suo fianco, a raccontare a che punto è la ripresa dall’infortunio al tendine d’Achille. “Paura? Nemmeno un po’. Per me saltare per me è naturale ed istintivo, oggi ero al campo e, senza accorgermene, stavo facendo dei balzi successivi. E' stato ovviamente un fuori programma, non era previsto, ma mi ha fatto capire che non potrò mai dimenticare come si salta. Ho troppa voglia di gareggiare per avere timori di alcun genere. La priorità è recuperare la perfetta efficienza fisica, è questo l’obiettivo per cui sto lavorando senza risparmiarmi. Non so quanto ci vorrà, di certo se nella prossima estate tornerò in pedana non sarà per fare presenza. La mia atletica non è finita qui”.

Sogna di volare anche la vicecampionessa europea indoor Alessia Trost: “Ho dovuto affrontare alcuni imprevisti fisici, ma faccio tesoro di ogni esperienza e imparo dagli errori. Guardare la gare dal divano non è per niente bello: sono determinata come mai prima. Anche perchè è la prima volta che inizio una preparazione invernale guardando a un'Olimpiade: è una motivazione incredibile, totalizzante, che non avevo mai provato prima" Continua: "In Italia convivono tanti saltatori di massimo livello. Oltre che un orgoglio, è anche un grande stimolo, una motivazione continua per crescere ancora. Il continuo confronto è utilissimo per migliorarsi, e noi vogliamo lavorare insieme verso una stagione densa di appuntamenti importanti: ci sono i Mondiali indoor, gli Europei all’aperto e poi l’Olimpiade”. Le fa eco il collega Marco Fassinotti: “L’inverno è iniziato egregiamente, poi ho avuto un anno a singhiozzo, fatto di grandi apici ma poca continuità. Ma si impara anche da questo. Fra poche settimane dovrei riprendere a saltare, nel frattempo sto costruendo le basi in palestra. Sono in ripresa e sereno”. Silvano Chesani “Commentare l’atletica in TV è divertente, mi ha permesso di partecipare ai grandi eventi anche quando non ho potuto essere in pedana. L’operazione è stata una scelta ponderata e necessaria per tornare al massimo livello. La concorrenza in casa? E’ stimolante come non mai, ho una voglia matta di tornare a gareggiare”.

Quando tocca ai marciatori il convitato di pietra si chiama Alex Schwazer. E’ Marco De Luca ad introdurre l’argomento. Il romano va dritto al punto: “Vorrei rispondere, a distanza, a chi sostiene che ogni atleta, prima o poi, sia tentato dalle scorciatoie. Ecco, a me non è mai successo. Non sono mai stato nemmeno sfiorato dall’idea di barare. Ognuno risponda alla propria coscienza”.

Il bronzo Olimpico della 20 chilometri Elisa Rigaudo: “La legge permette a chi ha imbrogliato, una volta scontata la squalifica, di tornare a gareggiare. Io, personalmente, l’avrei fatto in silenzio. Ma ognuno fa le sue scelte”. Continua: "Per quanto mi riguarda nel 2016 gareggerò molto: voglio riprendere confidenza con i grandi eventi e soprattutto, dopo la squalifica di Pechino, recuperare le mie certezze tecniche". Antonella Palmisano racconta di un anno difficile inframezzato da un incredibile quinto posto iridato: "E' stata una sorpresa per tutti, anche per me, un risultato oltre ogni aspettativa. Ma il mio atteggiamento non cambia, continuo a interpretare la marcia con umiltà. Sto riprendendo con cautela, il recupero è delicato ma prosegue". Chiude, simbolicamente, il quartetto del tacco e punta la primatista italiana Eleonora Giorgi: "Dopo una stagione come quella appena trascorsa, che è stata ricca di progressi, sogno di confermarmi ai massimi livelli mondiali. Con Elisa ed Antonella formiamo davvero una grande squadra".

Ad aprire l'incontro sono però i maratoneti, due dei quali in partenza per la grande classica della Grande Mela. “Non sei un maratoneta se non hai corso New York - dice l'oro continentale 2010 Anna Incerti - e io la sognavo da una vita. Ora realizzerò questo sogno. Il percorso ricco di saliscendi non sarà facile da digerire, ma sono pronta”. Andrea Lalli: “Spero di avere delle risposte, ho ancora tanta strada da fare. E’ la prima maratona con Stefano Baldini al mio fianco, un motivo in più per fare bene”. Non parte per New York, anzi si prenderà qualche giorno (pochi, per la verità) di meritato riposo, il quarto dei Mondiali di Pechino Ruggero Pertile: “Ho corso diverse mezze maratone perché dopo la Cina avevo voglia di divertirmi. Ora mi aspetta qualche giorno di riposo e poi di nuovo a macinare chilometri. Spero di condividerne qualcuno in compagnia, così da rendere più leggero il peso della preparazione invernale. Tornerò alla maratona a fine inverno”. La vicecampionessa iridata ed europea Valeria Straneo: “Dopo questo 2015 a mezzo servizio sono… riposatissima! Sto curando la fascite plantare che mi ha tenuta ferma ai box per qualche mese. Non corro, ma pedalo, nuoto, faccio palestra e corsa in acqua. Lavoro duro, così che la ripresa sia più veloce e facile. Correrò una maratona in primavera, direi in Giappone o in Europa, per guadagnarmi il sogno Olimpico”. 

Scalpita anche Federica Del Buono, già bronzo europeo indoor. ”La mia gara restano i 1500, gli 800 sono solo uno strumento per migliorare nella mia distanza preferita. In inverno correrò i cross, e poi mi concentrerò sulla pista. Quest'anno sono stata ferma ai box ma sogno in grande”. Dalla giovane mezzofondista si passa al più esperto Nicola Vizzoni: “Ho guardato Pechino dal mio divano, in televisione, e nonostante i risultati ho visto tanto azzurro. Dopo i Mondiali ci siamo ritrovati per guardarci in faccia: l’analisi è stata schietta, senza nascondere le criticità ma nemmeno le cose positive. Ora non resta che rimboccarsi le maniche e lavorare a testa bassa. Senza scuse. Per quanto mi riguarda l’entusiasmo è quello di sempre. So che sarà difficile, ma sono qui per provarci fino in fondo. Ogni ottobre si riprende da zero, per migliorarsi”. Infine la primatista italiana dei 400hs Yadisleidy Pedroso: "Riparto dalla caduta di Pechino, più motivata e più forte di prima. Rio sarà, o almeno spero che sia, la mia prima Olimpiade, e sarà un orgoglio viverla con la maglia azzurra".

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(foto Colombo/FIDAL)


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