Azzurri a scuola: c'è lezione di atletica
22 Ottobre 2015Alessia Trost, Margherita Magnani, Fabrizio Donato, Nicola Vizzoni, Ruggero Pertile e Fabrizio Schembri accolti dai ragazzi dell'Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci di Fiuggi.
Selfie, autografi, una pioggia di domande. Alessia Trost, Margherita Magnani, Fabrizio Donato, Nicola Vizzoni, Ruggero Pertile e Fabrizio Schembri arrivano all’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci di Fiuggi quando è da poco finita la ricreazione. E inizia la festa vera.
“Margherita, perché corri?”. Margherita Magnani: “Mi diverto un sacco. Correre mi piace, mi fa stare bene… allaccio le scarpe, metto la musica e mi carico così. Mi è sempre piaciuto, fin da quando ho iniziato, a 16 anni agli Studenteschi. Prima giocavo a pallavolo”.
Le domande arrivano a raffica. “Pensi mai di non farcela?” Nicola Vizzoni: “Cito Walt Disney. Se puoi sognarlo, puoi farlo. Si sbaglia e poi si diventa più bravi”. La sua specialità è quella che desta più curiosità, e cosi il capitano improvvisa una dimostrazione. Con tanto di urlo finale, il celebre urlo del capitano, che fa tremare i muri della palestra. E scatena i più piccoli.
Da Alessia Trost vogliono sapere quale sia l’emozione della gara: “In allenamento provi e riprovi, speri, ti emozioni, ti alleni, e quando arrivi in gara… qualcosa ti si scioglie dentro. Il cuore si scalda ed è, semplicemente, bello”. “Ma riuscivi anche a studiare?”. “Ho sempre fatto una vita normale, la mattina scuola, il pomeriggio i compiti e poi al campo. Come tutti”.
Il bronzo olimpico Fabrizio Donato è gioca in casa: “Io ho iniziato qui vicino, a Frosinone, dove non c’era nemmeno la pista. Eppure a me sembrava lo stadio più bello d’Italia, perché mi divertivo come un matto”. Quando il ciociaro improvvisa una lezione di triplo, però, in palestra non vola una mosca. Alla fine Leonardo chiede “Ma non fai fatica?”. “Assolutamente no. Faccio ogni giorno quello che mi piace, sono fortunato. Vincere, perdere, cadere, rialzarsi… è una vita bellissima!”.
“Ma cosa mangi per correre così tanto?” Ruggero Pertile, ride e racconta di sua figlia “Faccio una bella colazione. Come dico sempre a : se non mangi poi ti addormenti sul banco!”. “Maaaa… come fate a non stancarvi?!”.
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