Azzurrissimi! Ori Sabbatini, Barontini, Battocletti
11 Luglio 2021L’atletica azzurra vive un clamoroso pomeriggio finale agli Europei under 23 di Tallinn. L’Italia conquista altre tre medaglie d’oro con Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) in una splendida finale dei 1500 metri, con Simone Barontini (Fiamme Azzurre), un guerriero negli 800 metri, e con Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre), dominatrice dei 5000. Questo bottino, arricchito anche dall’argento di Marta Zenoni (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) per completare la sensazionale doppietta azzurra dei 1500, permette agli azzurri di firmare il record di ori nella competizione (sei), superando i quattro dell’edizione inaugurale del 1997, e frantumando pure il record di medaglie: mai erano state tredici (al massimo otto), come invece accaduto a Tallinn. Una medaglia anche dal salto in alto: è l’argento di Manuel Lando (Atl. Vicentina) che con 2,17 condivide il secondo posto sul podio con il francese Nathan Ismar (stesso identico percorso), oro al ceco Jan Stefela (2,20). E un'altra dalla staffetta 4x400 maschile: argento (dopo la squalifica dell'Olanda) in 3:06.07 con Alessandro Moscardi, Edoardo Scotti, Riccardo Meli e Alessandro Sibilio. L’Italia chiude in vetta al medagliere grazie agli ori di Sibilio (400hs), Kaddari (200), Dallavalle (triplo) e dei tre mezzofondisti (Sabbatini, Barontini, Battocletti), i cinque argenti (Arnaudo 10.000, Coiro 800, Zenoni 1500, Lando alto, staffetta 4x400 maschile) e i due bronzi (Cosi nella marcia, Scotti 400).
Tre emozioni enormi in un’ora, in un pomeriggio che rilancia con forza il mezzofondo azzurro. La teramana Sabbatini, 22 anni, già vincitrice agli Europei a squadre, conferma il pronostico che la vedeva favorita e al termine di una gara tattica si libera di tutta la concorrenza negli ultimi duecento metri con un cambio di passo fulmineo (4:13.98 il tempo finale). La bergamasca Zenoni - che fu bronzo due anni fa - stavolta guadagna una posizione, grazie ad una strepitosa rimonta nel rettilineo finale con cui supera anche la britannica Erin Wallace (bronzo in 4:14.85). Oro meno atteso, nemmeno venti minuti dopo, quello di Simone Barontini, anconetano, 22 anni, prende l’iniziativa al suono della campana dell’ultimo giro e poi lotta come un leone, resiste in 1:46.20, non ci pensa nemmeno a farsi recuperare dagli avversari, che devono inchinarsi: argento al belga Eliott Crestan (1:46.32), bronzo al britannico Thomas Randolph (1:46.41). A fare tris è la trentina Battocletti, 21 anni, talento cristallino della nostra atletica: nei 5000 metri è sfida a due con la slovena Klara Lukan fino ai -250 metri, poi Nadia decide che è il momento di scappare via e non ce n’è per nessuna. Festeggia l’ennesima medaglia giovanile con il tempo di 15:37.40, davanti alla Lukan (15:44.00) e all’olandese Diane Van Es (15:48.40).
Tra gli altri risultati, non è una medaglia ma è una prestazione che vale tantissimo lo score di 7936 totalizzato da Dario Dester nel decathlon: chiude al quarto posto - a soli 31 punti dal bronzo - e dopo vent’anni batte la migliore prestazione italiana under 23 di William Frullani (7871 ad Amsterdam nel 2001). Persa, invece, la medaglia di bronzo della 4x100 femminile: azzurre squalificate per infrazione di corsia (nella prima frazione, quella di Aurora Berton) che purtroppo vanifica il terzo posto ottenuto insieme a Giorgia Bellinazzi, Chiara Melon e Zaynab Dosso. Sesta la 4x400 donne (3:33.52, oro alla Repubblica Ceca con 3:30.11) composta da Alessandra Bonora, Eloisa Coiro, Anna Polinari, Samantha Zago.
“È una gara che ho immaginato tante volte - racconta Gaia Sabbatini - ed è andata proprio come pensavo, con il cambio di ritmo per la volata a 150 metri dall’arrivo. Volevo vincere, perché ero qui da capolista europea under 23 stagionale. Sentivo la pressione, ma da me stessa, non dagli altri, perché volevo assolutamente questa vittoria. Ho lavorato anche per questa gara, oltre che per conquistare il pass per le Olimpiadi, e raggiungere entrambi gli obiettivi mi rende felicissima. Siamo una squadra eccezionale!”. “Dopo il bronzo di due anni fa - le parole di Marta Zenoni - avevo detto che avrei voluto l’inno. Stavolta c’è, sono contenta lo stesso per un successo italiano. Per me è comunque una grande vittoria, perché ho superato un periodo difficile preparando questi Europei soltanto in tre mesi e non avrei mai pensato di essere qui”.
“Per me era l’obiettivo della stagione - esclama Simone Barontini - e averlo coronato è veramente splendido. Ma anche un riscatto perché quest’anno volevo qualcosa di più grande, le Olimpiadi, però non ci sono riuscito e quindi ho riversato la delusione su questo campionato. Ci credevano in pochi, ce l’ho fatta! Quando ho visto che a metà del primo giro c’è stato un rallentamento, ho voluto impostarla sul ritmo per evitare una gara lenta, e poi chiudere forte. Non mi sono mai voltato, ho spinto fino alla fine, un momento bellissimo. Siamo una squadra fantastica!”.
“Mi sono proprio divertita in gara! - sorride Nadia Battocletti - È il mio primo titolo europeo su pista, dopo quelli nel cross... Tanta roba! Quando stavo per entrare allo stadio, in call room, ho visto le vittorie di Gaia e Simone, che mi hanno caricato al massimo. Poi c’è stato un blackout allo stadio e il ritardo di un quarto d’ora, ma tra avversarie ci siamo supportate a vicenda e questa cosa mi è piaciuta molto. Sono cresciuta progressivamente nel corso del tempo e i risultati mi stanno dando ragione, che felicità! Siamo una squadra bellissima. Dopo una stagione pesante per tutti, questi campionati hanno aiutato tanti ragazzi a fare esperienza e spero che gli under 20, nella prossima settimana, prenderanno spunto da noi”.
LE ALTRE FINALI - Sulla pedana del lungo, undicesima Veronica Crida con 5,98 (+2.3) dopo due nulli. È dodicesimo in finale Giovanni Gatto sui 3000 siepi. L’azzurro decide di correre davanti all’inizio, nelle prime posizioni del gruppo, ma a tre giri dalla fine scatta l’ungherese Istvan Palkovics che va in fuga a prendersi l’oro (8:34.05), aumenta così il ritmo e il trevigiano si ritrova settimo, per poi scivolare più indietro e chiudere in 8:54.00. Nei 1500 metri anche il dodicesimo posto di Ludovica Cavalli (4:24.90), nel decathlon è diciottesimo Lorenzo Modugno con 7269 punti. Nell’asta tre nulli alla misura di ingresso (4,00) per Maria Roberta Gherca, in un pomeriggio ventoso allo stadio Kadriorg, con cielo sereno e 24 gradi di temperatura all’inizio della sessione di gare.
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