Berlino: Desalu 20.39, azzurri in finale nei 1500
08 Agosto 2018Il velocista lombardo in semifinale nei 200 agli Europei con il miglior tempo. Applausi per Howe, qualificato insieme a Manenti. Nei 1500 passa il turno Bussotti, ammesso anche Abdikadar.
di Nazareno Orlandi e Luca Cassai - interviste video di Alessio Giovannini
Sette azzurri passano il turno nella mattina della terza giornata ai Campionati Europei di Berlino. Nei 1500 metri il 25enne livornese Joao Bussotti va in finale grazie a un ultimo rettilineo arrembante con 3:40.87, quinto tempo complessivo, come Mohad Abdikadar, inizialmente il primo degli esclusi con 3:41.09 per questione di millesimi e poi ammesso alla finale a 13 dopo ricorso della squadra italiana. Sui 200 i tre sprinter Fausto Desalu, Andrew Howe e Davide Manenti si qualificano per le semifinali di stasera (dalle ore 20.15). Proseguono l'avventura europea anche Maria Benedicta Chigbolu nei 400 e Luminosa Bogliolo nei 110hs (eliminata Elisa Di Lazzaro). Fuori con tre nulli a testa le tripliste Dariya Derkach e Ottavia Cestonaro, out anche il giavellottista Roberto Bertolini. Simone Cairoli lotta nella seconda giornata del decathlon: è dodicesimo dopo otto prove.
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200 PER TRE - Bella mattinata per la velocità azzurra agli Europei di Berlino con il terzetto Desalu-Howe-Manenti che piomba in semifinale nei 200 e si ripresenterà in pista stasera (dalle ore 20.15) contro i dodici migliori del continente, esonerati dalle batterie. Il leader del primo turno è Fausto Desalu: il 24enne delle Fiamme Gialle sigla il miglior tempo complessivo con 20.39 (+0.2), una prestazione che costituisce il secondo crono della carriera per il cremonese di Casalmaggiore dopo il 20.31 degli Assoluti di Rieti 2016. In stagione aveva già corso un 20.25, ma aiutato dalla brezza di Tarragona (+2.6). All’Olympiastadion, Desalu spinge già dalla batteria e poi si lascia andare nei metri conclusivi: "Di solito vado bene in batteria - spiega - ma spesso il mio handicap è nei turni che contano. Stavolta invece voglio far bene in semifinale. Stasera è la prova del nove, la finale non è impossibile però bisogna restare con i piedi per terra". Si mette in mostra anche un Andrew Howe sulla via del ritorno: il primatista italiano del lungo, con l'abito da velocista che si è cucito in questa stagione, debutta con il quarto tempo del riepilogo generale e il secondo posto della sua batteria in 20.60 (+0.1) dietro al belga Robin Vanderbemden (20.50), e poi strappa l’applauso di tutto lo stadio nell’intervista con lo speaker di campo che ricordava i suoi infortuni e la sua determinazione nel non arrendersi, mentre in sottofondo scorreva "Azzurro" di Adriano Celentano. Fotografia di quanto il 33enne reatino dell’Aeronautica continui a suscitare simpatia nel mondo dell’atletica. "L'importante era passare il turno ed è quello che ho fatto, anche se non sono partito forte - osserva - È bello vedere che qui in Germania non mi hanno dimenticato, conoscono benissimo i miei trascorsi, le problematiche che ho avuto e il fatto che a 33 anni sono ancora qui con il mio tecnico Fabrizio Donato". Avanti anche Davide Manenti: il 29enne torinese dell’Aeronautica ottiene il pass per la semifinale con il terzo posto della batteria (20.70/-0.1) preceduto dal greco Likoúrgos-Stéfanos Tsakonas (20.49) e dal francese Mickael-Méba Zeze (20.65). "Stasera devo sistemare due-tre cose e dare più di me stesso", dichiara.
1500: BUSSOTTI OK - Il trio degli Ingebrigtsen è lì, compatto, e neanche una caduta di Filip può impedire ai fratelli norvegesi di entrare in blocco nella finale dei 1500. Per l’Italia, invece, sembra una beffa perché Mohad Abdikadar, 25enne dell’Aeronautica, è inizialmente il primo degli esclusi per questione di millesimi. In compenso, è subito missione compiuta per Joao Bussotti, autore di un rettilineo conclusivo arrembante che gli permette di timbrare il biglietto per la seconda finale europea consecutiva con 3:40.87, quinto tempo complessivo. "Ho cercato di essere il più possibile dentro la gara e controllarla - sintetizza - Fino ai 1000 ero nella posizione in cui volevo essere e all'improvviso mi sono trovato chiuso, all'interno. Ho cercato di mantenere la calma e ho trovato lo spazio per lo spunto nei cento metri finali. La soddisfazione di avercela fatta senza ripescaggi mi rende orgoglioso". Il 25enne livornese nato in Mozambico, in forza all’Esercito e seguito da Saverio Marconi, è bravissimo a tenere le posizioni di testa per l'intero copione e a non farsi sorprendere nel traffico quando c'è da assestare la frustata in volata, al cospetto del britannico Jake Wightman (3:40.73) e del terribile fratellino Jakob Ingebrigtsen (3:40.81). Gli altri “vichinghi” si accomodano al terzo posto nella prima (Henrik) e nella seconda batteria (Filip). Quest’ultima è quella del quinto posto di Abdikadar, di stanza a Trento con il tecnico Massimo Pegoretti: il mezzofondista di origine somala a lungo fa l’andatura, sprinta con coraggio e stampa sul display il tempo di 3:41.09. È lo stesso crono che farà, pochi minuti dopo, il belga Ismael Debjani.
RICORSO ACCOLTO, ANCHE ABDIKADAR IN FINALE - È stato accolto il ricorso con cui la delegazione italiana ha chiesto l’ammissione di Mohad Abdikadar alla finale dei 1500 metri, alla luce di un riscontro cronometrico in batteria che all’esame del fotofinish sembrava tener fuori il mezzofondista dell’Aeronautica per un solo millesimo, con lo stesso tempo di 3:41.09 del belga Ismael Debjani. In base all’accoglimento dell’istanza della squadra azzurra, Abdikadar sarà in pista venerdì 10 agosto (ore 21.50) in una finale con 13 concorrenti.
DECATHLON, CAIROLI LOTTA - Nella seconda giornata del decathlon Simone Cairoli continua a lottare. E per qualche minuto, completata la sesta prova, si spinge anche ad un fantastico quarto posto a 16 punti dal podio in forza del 14.66 (+0.1) che eguaglia lo stagionale nei 110hs. È però il disco che fa perdere terreno al 28enne lombardo dell’Atletica Lecco Colombo Costruzioni, allenato da Andrea Calandrina, scivolato in tredicesima posizione dopo il 35,30 in una delle specialità meno amiche. Lo stesso può dirsi per l'asta, dove il suo 4,60 è comunque il personale outdoor e pareggia la sua migliore prestazione in assoluto. Dopo otto "tappe", Cairoli è dodicesimo con 6461 punti. È quindi in vantaggio rispetto ai 6388 punti capitalizzati dopo lo stesso numero di gare in occasione del PB di Gotzis nel 2017 (7875). Più difficile, invece, la rincorsa agli 8000 punti.
400: CHIGBOLU VOLA IN SEMIFINALE - L’azzurra Maria Benedicta Chigbolu vince e convince nella batteria dei 400 metri. Dopo un cartellino giallo per un movimento in partenza, la romana dell’Esercito torna sui blocchi senza farsi condizionare dall’episodio, spingendo subito nella prima parte di gara. Poi si distende nel rettilineo finale e lascia un’ottima impressione, per mettere a segno un notevole crono: 51.76 che significa il secondo risultato in carriera, a soli nove centesimi dal personal best datato 2015, migliorando decisamente il primato stagionale di 52.08. “Sono veramente contenta - dichiara la 29enne che si allena a Rieti sotto la guida di Maria Chiara Milardi - per essere riuscita qui a scendere sotto i 52 secondi. Domani sarà bellissimo correre ancora ma di sera, con lo stadio pieno, ci saranno altre emozioni”. Appuntamento alle 19.50 di giovedì 9 agosto per le semifinali che vedranno l’ingresso in gara della bicampionessa europea Libania Grenot, ammessa di diritto al turno intermedio in base al ranking dell’anno.
100HS: AVANTI BOGLIOLO - Un’azzurra si qualifica per le semifinali dei 100 ostacoli. A superare il primo turno è Luminosa Bogliolo, rivelazione stagionale su questa distanza. La 23enne del Cus Genova chiude quarta in 13.21 (vento nullo) e manca il pass diretto per un solo millesimo, preceduta con lo stesso crono dalla finlandese Reetta Hurske nella batteria vinta nettamente dalla tedesca Ricarda Lobe (13.03) davanti alla spagnola Caridad Jerez (13.19). Ma la giovane ligure riesce comunque a realizzare un tempo utile per il recupero e tornerà in gara domani sera, giovedì 9 agosto, alle ore 19.25. È il quarto risultato in carriera per l’atleta allenata da Ezio Madonia e Antonio Dotti, che quest’anno è diventata la quinta italiana della storia a scendere sotto i 13 secondi (12.99). “Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata - le sue parole - con tante avversarie in gara vicine ai 13 netti. Questo stadio è bellissimo, mi sono detta: o mi spavento oppure mi carico. Non sono partita bene, poi mi sentivo dietro perché non ero abbastanza rapida. Ho preso la quinta barriera e allora ho deciso che dovevo cambiare marcia. Per fortuna a quel punto mi sono svegliata, di mattina non è facile”. Niente da fare invece per Elisa Di Lazzaro, out con il quinto posto nella sua batteria in 13.42 (-0.1). Al primo start la ventenne dei Carabinieri si muove in anticipo e riceve un’ammonizione, poi non riesce a esprimersi sui livelli di questa stagione (13.21 di record personale). “Mi sono messa a tremare sul blocco e quindi un po’ innervosita per il cartellino giallo - ammette - però in gara non sono partita male ma ho pasticciato, toccando un ostacolo. Sono abbastanza delusa”.
TRIPLO NULLO - Sei nulli in due. Le azzurre escono dalla pedana del salto triplo senza una misura valida, con tre “X” a testa. Al primo tentativo Ottavia Cestonaro si porta intorno ai 14 metri, ma superando la tavola di battuta per 13 centimetri. Più marginali i nulli nelle due successive prove, in cui la 23enne carabiniera vicentina atterra comunque meno lontana. “Uscire con tre nulli - spiega - non è certo quello che volevo. Mi sentivo bene, è stata una qualificazione difficile ma sentivo di poter fare il mio, purtroppo non è andata così. Stavolta non sono riuscita a sistemare la gara al terzo salto come mi era già successo”. Gara in salita anche per Dariya Derkach, che non trova il giusto stacco al primo salto e prende in pieno l’asse nel secondo. La 25enne dell’Aeronautica è di fronte a un bivio, però arriva la terza bandierina rossa per un altro nullo, seppur di poco, in una mattinata con vento mutevole. “Sono sicuramente dispiaciuta - racconta - ci ho provato fino alla fine perché mi sentivo in gara. Volevo questa finale, ma non voglio perdere tempo a disperarmi e guardo avanti”. Entrambe si presentavano accomunate dallo stesso primato stagionale di 14,05 che era esattamente la cifra richiesta per la qualificazione diretta, centrata oggi da 12 atlete e quindi si rivela anche l’ultimo risultato utile per andare in finale. La greca Paraskevi Papahristou, leader dell’anno, piazza invece subito un 14,49 (-3.0) confermandosi la migliore del lotto di partecipanti.
BERTOLINI FUORI - Roberto Bertolini non può nemmeno aspettare il verdetto del gruppo B di qualificazione. Il suo giavellotto atterra a 71,94, misura che vale il tredicesimo posto del gruppo A e che cancella ogni speranza di passaggio in finale, in una specialità nella quale gli Europei coincidono quasi con i Mondiali. Il 32enne milanese delle Fiamme Oro manda a referto anche un 71,64 e un nullo, e resta distante dal recente 80,24 del 14 luglio a Trieste, bordata che lo aveva portato per la prima volta in stagione oltre gli ottanta metri. "Non avrei scommesso un euro su questo esito - sostiene - pensavo di venire qua e fare il mio, mi dispiace per chi mi ha dato fiducia e mi ha aiutato". Nel suo raggruppamento, domano gli 82 metri della qualificazione diretta il polacco Marcin Krukowski (84,35) e il tedesco Andreas Hofmann (82,36). Nel gruppo B impressionano gli altri due beniamini di casa: l’iridato Johannes Vetter (87,39 al primo lancio) e l’olimpionico Thomas Rohler (85,47 ma soltanto al terzo tentativo).
NEL POMERIGGIO - Questa sera l’Italia sarà in finale nel salto in lungo con Kevin Ojiaku (alle 19.40), qualificato con la quarta misura (7,90). È atteso il debutto di Elena Vallortigara, Alessia Trost e Desirée Rossit nelle qualificazioni dell’alto (alle 18.25), di Yadisleidy Pedroso e Ayomide Folorunso nelle semifinali dei 400hs (alle 19.05) e quello di Davide Re nei 400 (semifinali dalle 19.30 con Matteo Galvan), oltre alle semifinali dei 200 (ore 20.15) con Fausto Desalu, Andrew Howe e Davide Manenti, mentre Simone Cairoli sarà impegnato nelle ultime prove del decathlon.
LA QUARTA GIORNATA - Domani, giovedì 9 agosto, sette azzurri in gara nei turni eliminatori della sessione mattutina: le discobole Daisy Osakue (ore 9.30) e Valentina Aniballi (11.00), la lunghista Laura Strati (10.30), quindi Paolo Dal Molin, Hassane Fofana e Lorenzo Perini sui 110hs (ore 10.55) e l’ottocentista Simone Barontini (11.30). In serata la finale dei 3000 siepi (ore 21.20) con Yohanes Chiappinelli e Ahmed Abdelwahed, preceduta dalla qualificazione dell’alto maschile (19.30) con Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti, invece Luminosa Bogliolo sarà al via nella semifinale dei 100hs (19.25) con Libania Grenot e Maria Benedicta Chigbolu in quelle dei 400 metri (19.50).
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