Bianchetti e Folorunso, record junior che tremano

13 Giugno 2015

A Rieti il pesista (20,58) e la velocista (53.46 sui 400m) firmano la seconda prestazione under 20 di sempre. Anche Luigi Colella (5,32 nell'asta) prova il nuovo limite italiano fallendo 5,51.

di Raul Leoni

Una lunga ed appassionante giornata di atletica oggi a Rieti dove sono in corso di svolgimento i Campionati Italiani Juniores e Promesse. Ad impreziosire la rassegna tricolore la presenza fuori gara di tre "guest star" azzurre a partire dal bronzo olimpico della marcia Elisa Rigaudo (Fiamme Gialle) che ha portato a termine i 10.000 metri in 42:55.35 ad appena mezzo minuto dal personale su questa distanza. Non è da meno la martellista Silvia Salis (Fiamme Azzurre) che torna per due volte oltre i 70 metri dello standard di iscrizione per i Mondiali di Pechino: 70,42 e 70,12 per la genovese. La primatista italiana Chiara Rosa (Fiamme Azzurre) conclude il suo test nel getto del peso con un miglior lancio di 17,80. In chiave giovanile brilla Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) che vince i 400 metri in 53.46, sempre più vicina al primato junior di Alexia Obertsolz (53.32 nel 1999). L'instancabile azzurrina, dopo un paio d'ore, è tornata sui blocchi di partenza per un ulteriore giro di pista, stavolta con le barriere dei 400hs, liquidando facilmente la batteria in 1:00.17. Domani l'attende la finale. Un record nazionale under 20 oggi ha tremato anche sulla pedana del peso maschile con un incontenibile Sebastiano Bianchetti. Il possente lanciatore della Studentesca CaRiRi è stato autore di una serie tutta sopra i 20 metri culminata con un 20,58 a soli 3 centimetri dal record italiano di Daniele Secci (20,61 nel 2011). Luigi "Gino" Colella (Scuola Naz.Asta), erede americano della celebre scuola foggiana della sua famiglia, vince il suo primo titolo italiano dell'asta a quota 5,32 (tentando anche il 5,51 del primato junior). Nel lungo 7,63 controvento (-1.4) di Filippo Randazzo (Pro Sport 85). Nei 110hs under 23 Lorenzo Perini (Aeronautica) davanti a tutti in 13.88 (+0.5), idem per Giada Carmassi (Brugnera Friulintagli) 13.52 (+0.6) nei 100hs. Finali frizzanti negli 800 metri che hanno proclamato campioni gli juniores Lorenzo Pilati (Atl. Valli di Non e Sole/1:50.17) e Elonora Vandi (Atl. Avis Macerata/2:08.48) e le promesse Gabriele Bizzotto (CUS Parma/1:48.02) e Irene Baldessari (Esercito/2:07.79). Doppiette tricolore per Dariya Derkach (Aeronautica) che dopo il lungo fa suo anche il triplo under 23 superando 13,53 (-0.7) a Ottavia Cestonaro (Forestale) 13,17 (-0.7). Fa il bis anche la junior Nicole Reina (CUS Pro Patria Milano) che alla vittoria nei 5000 di ieri abbina quella nei 3000 siepi in 10:39.82. Domani la giornata conclusiva della rassegna tricolore con l'assegnazione anche degli scudetti under 23; al momento in testa alla classifica provvisoria ci sono gli uomini della Studentesca CaRiRi e le donne dell'Acsi Italia Atletica.

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IL RACCONTO DELLA SECONDA GIORNATA (pomeriggio)

JUNIORES MASCHILI

5000m (finale): Praticamente dal primo metro si danno il cambio in testa “Yeman” Crippa (Fiamme Oro) e Pietro Riva (Atl. Alba), ossia il gotha del mezzofondo lungo azzurro, con il siepista Chiappinelli. Il ritmo potrebbe consentire ad entrambi un comodissimo miglioramento personale, su tempi di assoluta eccellenza continentale per la categoria: la collaborazione si sviluppa fino alla campana, poi non c’è oggettivamente storia, considerate le caratteristiche dei due protagonisti di stasera. Crippa finisce sotto il minuto nell’ultima tornata in 14:14.45, trascinandosi dietro il bronzo dell’Eyot di Baku: per Riva, primo anno di categoria, è 14:18.54 ,minimo fidal anche per lui. Entrambi avevano ottenuto il biglietto per Eskilstuna, rispettivamente nei 1500 e nei 10000 metri: ma ora si aprono prospettive interessanti per doppiare in Svezia su questa distanza.

400hs (batterie): Mentre il palermitano Giuseppe Biondo, dopo un anno condizionato dall’intervento al piede, esaurisce il suo sforzo con un tranquillo 54.74, altri cercano il tempo fin dalle batterie: come il romano Gabriele Montefalcone, che scende nuovamente sotto il minimo federale con 52.96 dopo il tempo invalidato a inizio giugno (per un errore, sulla pista mancava allora il quinto ostacolo). Altri tre scendono sotto i 54” e domattina ci sarà da battagliare per le posizioni di rincalzo, sempre che i due favoriti rispettino le attese.

Peso (finale): Sulla pedana è show-time, anzi one-man-show: il cartellone è a disposizione dell’enfant-du-pays Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri), un ragazzo che finora ha raccolto relativamente poco in campo internazionale in rapporto alla sua passione e al suo talento. Può essere il suo anno, sulla pedana di Eskilstuna: dopo il PB di stamattina a 20.13, ne arrivano altri all’esito di una serie da favola (20.52 N 20.24 20.57 N 20.58). Il primato italiano di Daniele Secci resta a tre centimetri, il nuovo personale vale la terza posizione nelle liste europee stagionali: imbattibile il polacco Konrad Bukowiecki – che dallo scorso anno non perde un colpo – il podio non è più un sogno proibito. A corollario: come il campione reatino, anche Leonardo Fabbri (Firenze Marathon) fa il minimo del peso (18.28) dopo quello del disco. Ancora senza biglietto Luciano Boidi (Trevisatletica), che si ferma a 17.40.

4x100m (serie): Nell’atmosfera un po’ asettica della prima di tre serie – quindi, in teoria, delle meno accreditate – la Novatletica Chieri, con Ferdinando Mulassano in terza frazione, fa un tempone (41.96). Palla al centro e bisogna attendere l’arrivo dell’ultima serie per mettere sul tabellino il risultato finale: che premia la Malignani Lib. Udine (G.Basalisco, R.Del Torre, C.Giovanatto, F.Rossi) con 41.86, davanti ad una Cariri che deve recriminare sul terzo cambio molto allungato tra Albanese e Trevisani (41.89). Sotto i 42” anche l’Atl. Vicentina (41.98), testimone al traguardo per mano di Francesco Tarussio.

Triplo (qualificazioni): Già al primo salto l’argento olimpico di Nanchino, Tobia Bocchi, torna sopra i 16 metri siglando il nuovo PB (16.05/-0.1) e consolidando la sua terza posizione nelle liste europee dell’anno. A debita distanza, ma anche lui con un solo salto utilizzato, il finanziere romano Simone Forte (15.39/-0.5).

800m (finale): Un finale irresistibile di Lorenzo Pilati (Atl. Valli di Non e Sole, 1:50.17) porta in vetta al podio la scuola del mezzofondo di Cles. Una coppia di portacolori Insieme New Foods alle spalle del trentino, con Alessandro Dal Ben che ribadisce il minimo europeo (1:50.83) davanti al compagno di squadra Leonardo Tesini (1:51.54).

Asta (finale): Luigi “Gino” Colella (Scuola Naz.Asta), erede americano della celebre scuola foggiana della sua famiglia, vince il suo primo titolo italiano: arrivato da Thousand Oaks, ha già vestito l’azzurro in due finali mondiali, una allievi a Donetsk ed una juniores a Eugene. Questa pedana deve piacergli parecchio, perché porta il PB da 5.22 al secondo posto europeo stagionale con 5.32 (quota dove paga l’unico errore della sua progressione) e poi prova l’effetto che fa a 5.51, che fisserebbe il nuovo primato italiano di categoria. Ma, attenzione, anche Matteo Capello (Atl. Piemonte) andrà in Svezia: 5.05 è quanto richiesto dalla fidal e il torinese se ne dimostra degno.

110hs (finale): Un tripudio di applausi dalla tribuna accoglie il ragazzo di casa Leonardo Bizzoni (Stud. Cariri): 14.03 (+0.3) è assolutamente al di sotto dell’entry standard per gli Europei. Bravi anche i piazzati, capeggiati dall’ex campione allievi Gabriele Segale (Atl. Bergamo 1959 Creberg, 14.31), ma non ci sono altri promossi per Eskilstuna al momento.

Disco (qualificazioni): Ci sono tutti i protagonisti attesi, con il terzetto che con ogni probabilità vestirà l’azzurro ad Eskilstuna e che qui segna i migliori risultati di qualificazione: Sebastiano Bianchetti 55.70, Giulio Anesa 54.12, Leonardo Fabbri 53.09. Di questi, Bianchetti e Fabbri saranno protagonisti anche sulla finale del peso in serata.

400m (finale): Una grande finale, in linea con gli auspici che – tutti lo speriamo – potrebbero accompagnare la trasferta svedese di questi ragazzi: fatto sta che il catanese Giuseppe Leonardi (Enterprise Sport & Service, 47.15 PB) raggiunge nella top-10 europea dell’anno Leonardo Vanzo (oggi 47.23, da 47.27) ed entrambi possono pensare di guidare un quartetto da medaglia dove potrebbero trovar posto l’italo-dominicano Brayan Lopez (Atl. Pinerolo, in progresso anche lui a 47.82) e il febbricitante Simone Serafini (quarto con 48.38, ma 47.97 di PB).

110hs (semifinali): Il turno intermedio nasconde sempre delle insidie per questi ragazzi e nella prima semifinale esce di scena – squalificato per falsa partenza – un possibile pretendente al titolo come il marchigiano Nicola Cesca, lo scorso anno azzurro all’Eyot di Baku. Conferma della buona giornata del trevigiano Giacomo Zuccon (14.40/+1.3), dopo il miglioramento del mattino: ma nella seconda semifinale esce finalmente allo scoperto Leonardo Bizzoni, ragazzo di casa cresciuto su questo campo (14.23/+0.5).

Il reatino precede il primatista allievi indoor Gabriele Segale (14.38): qualcosa si muove, ma il minimo fidal per gli Europei è fissato a 14.15.

Giavellotto (finale): La tribuna del “Guidobaldi” tifa Giovanni Bellini, miglior misura delle qualificazioni, ma il ragazzo della Cariri finisce fuori dal podio. Le gerarchie stagionali, in certo senso, tornano a posto: con la maglia tricolore esce dal campo Massimo Ros (Brugnera Friulintagli, 63.02), ennesimo esponente della scuola sanvitese dei lanci. Nel complesso si fa qualcosa di meglio che in alcune edizioni recenti, ma le misure restano abbastanza modeste: solo i primi tre vanno oltre i 60 metri.  

JUNIORES FEMMINILI

Peso (finale): Per la categoria è l’ultimo titolo di una giornata infinita: e, per quattro turni, la capolista stagionale Claudia Bertoletti (Stud. Cariri) non riesce a trovare i giusti automatismi, lasciando spazio prima a Marta Baruffini (Cus Parma, 13.03), poi a Daisy Osakue (Sisport Fiat, 13.05). Alla fine la figlia d’arte romana si sblocca e mette a segno due gittate da 13.26 e 13.48 che eliminano ogni dubbio sull’assegnazione del titolo. Purtroppo i 14.25 dello standard europeo resta lontano.

400hs (batterie): Come promesso dopo la finale dei piani, “Ayo” Folorunso è sui blocchi della terza batteria e chiude in 60.17: a quel punto si è già vista in pista Eleonora Marchiando (60.27) , che si porta dietro l’ex bicampionessa dei 300hs cadette Miriam Martini (61.19 PB). Nel complesso il line-up della finale è di livello più che apprezzabile: l’ultima qualificata è Rebecca Sartori, 62.06 per la semifinalista dei Mondiali allievi di Donetsk. Sotto il minimo fidal per Eskilstuna si propone anche Caren Agreiter (60.65), già protagonista un anno fa al “Nebiolo” di Torino.

Triplo (qualificazioni): La bella notizia è che rivediamo Benedetta Cuneo in pedana, un solo salto a 12.89 (-1.3) è più che sufficiente all’ingresso in finale della neo-finanziera aretina. Il rovescio della medaglia è che le altre restano abbastanza lontane e solo in quattro fanno più di 12 metri: eravamo abituati troppo bene, dopo le stagioni di Francesca Lanciano e Ottavia Cestonaro o Darya Derkach. La speranza è che questa pedana dia la spinta giusta a tutte le protagoniste nella finale di domattina.

Disco (qualificazioni): Si entra in finale con 35.05 e questo dà un po’ il senso di un turno abbastanza soft per le migliori. Al primo lancio vanno a segno sia Daisy Osakue (Sisport Fiat, 41.75), unica in possesso del biglietto per Eskilstuna, sia la favorita del peso Claudia Bertoletti (Stud. Cariri). 41.32 per la romana, che tornerà in pedana nella sua specialità preferita dopo una manciata di minuti: come pure la torinese di origini nigeriane.

3000st (finale): Ennesimo titolo per Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano, 10:39.82) e, tutto sommato, non è questo che fa notizia. Purtroppo farebbe notizia la caduta alla riviera – non una novità, accidenti! – di Federica Zenoni, ma c’è che per la bergamasca il danno è relativo, al di là dell’ovvia delusione del momento (lei agli Europei ci sarà). Una notizia che vorremo vedere in pagina è il minimo fidal di Eleonora Curtabbi (Cus Torino): ma la ragazza della Val di Susa, dopo anni dedicati alla corsa in montagna, fallisce il bersaglio di una decina di secondi (nonostante il PB, 10:55.50)- Ci sono ancora un paio di settimane, l’allieva dell’ex azzurro Gianni Crepaldi potrebbe riprovarci.

4x100m (serie): Dopo la finale del giro di pista, tornano sui blocchi le tre gemelle Troiani per provare il colpaccio nella staffetta veloce: Serena, Virgina e Alexandra lanciano la compagna di squadra in maglia Pro Patria Busto, Camilla Colombo (componente di tanti quartetti del miglio vittoriosi): Per le bustesi è però impossibile contenere il ritorno di Annalisa Spadotto Scott, che porta la Bracco (con E.Andreis, D.Tassani e l’ostacolista E.Monfardini) al miglior tempo assoluto di 46.93 (sfiorando la top-10 di club all-time). Dopo le milanesi c’è proprio la Pro Patria (47.34) e poi il Team-A Lombardia (47.64) e l’Osa Saronno Libertas (47.82), per una riedizione del campionato regionale.

800m (finale): Elena Bellò (Fiamme Azzurre) imposta questa finale secondo lo stesso schema tattico che l’aveva portata al successo un anno fa tra le allieve, sempre qui a Rieti, e quest’inverno ad Ancona per il titolo indoor: stavolta però c’è chi ne ha più di lei e la vicentina (2:09.12) paga negli ultimi metri il ritorno della ritrovata Eleonora Vandi (Avis Macerata, 2:08.48) e di Irene Vian (Silca Conegliano, 2:08.99).

100hs (finale): Serviva 14.10 per andare agli Europei, ci riescono in due: la veronese di famiglia ghanese – come l’azzurra della velocità Gloria Hooper – Abigail Gyedu (Valsugana Trentino) fa 14.07 e col primo titolo italiano si porta dietro anche Agnese Mulatero (Atl. Pinerolo, 14.08), che già ci aveva provato con 13.92 ventoso. Stavolta il vento è regolarissimo, -0.2: PB anche per l’acciaccata Lucia Quaglieri (Modena Atl.), che comunque farà l’eptathlon a Eskilstuna. Brava, ma fuori dai giochi, Rachel Malamo (Stud. Cariri, 14.23).

400m (finale): In attesa di disputare la batteria dei 400 ostacoli in serata, Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) mette in bacheca il titolo della distanza piana, a suon di personale (53.46, sempre più vicina al primato juniores di Alexia Obertsolz, 53.32 nel 1999). Ma il bello è che insiste sotto i 54” anche Alice Mangione (Cus Palermo, 53.95 per la siciliana di Niscemi): e che il terzetto delle gemelle Troiani (Pro Patria Busto), sotto la guida del tecnico bustese Vittorio Ramaglia, sono tutte in finale con Virginia al bronzo (55.02). Si tratta di completare un quartetto dalle grandi ambizioni per Eskilstuna: e allora si fa ancora avanti la bergamasca di Strozza Federica Putti (Atl. Bergamo 1959, 55.50), che si allena a Bremabate Sopra con Angelo Alfano.

Giavellotto (finale): E’ il momento di un passaggio di consegne? Lo scorso anno Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina) aveva dominato la finale allieve su questa pedana, lasciando lontana Luisa Sinigaglia (Valsugana Trentino): e invece oggi la padovana di Este, allenata da Gianfranco Temporin, non solo ha lasciato la favorita ad un metro esatto (49.51 contro 48.51), ma ha pure timbrato il minimo per gli Europei. In gran progresso (47.78) anche la terza, Stefanie Messner (SSV Bressanon), seguita a bordo pedana dal tecnico brissinese Marco Andreatta.

Lungo (finale): Un 6.00 e un 6.04 (+0.4),ma ancora non basta: l’argento olimpico giovanile Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina) manca di poco il minimo fidal per questa gara, dopo averlo ottenuto in entrambe le prove di sprint. Anche Eleonora Andreis (Bracco) vanta un PB oltre i 6 metri, dello scorso anno ai Tricolori di Torino, ed anche un titolo allieve a Jesolo 2013: stavolta è seconda (5.84/+0.2) e la misura per Eskilstuna ancora non arriva.

100hs (semifinali): I tempi della mattinata vengono incrementati, le migliori scaldano i motori in attesa della finale in serata: che potrebbe anche portare un passi per la Svezia a casa di qualcuna delle pretendenti. Obiettivo 14.10: per il momento va forte Abigail Gyedu, veronese di famiglia ghanese, che sigla il miglior tempo del turno a 14.20 (+1.0, PB) e trascina la romana cresciuta in Australia Rachel Malamo al personale (14.23). La “multipla” Lucia Quaglieri risponde nella seconda con 14.27 (-0.8). Tutto da giocare.

Alto (finale): Lasciati alle spalle i problemi al ginocchio – almeno è questa la speranza – l’argento iridato allieve Erika Furlani (Fiamme Oro) torna a flirtare con le misure che contano: 1.83 alla seconda prova è il sigillo per l’ennesimo titolo giovanile della doppia figlia d’arte, ora di stanza proprio a Rieti. Per l’1.87 del nuovo personale non c’è nulla da fare, ma l’orizzonte è rosa: in attesa di ritrovare l’amica-rivale Eleonora Omoregie, che in inverno era andata ancor più su. Oggi la friulana di famiglia nigeriana non c’era, per motivi precauzionali: per la cronaca, al quarto posto si è classificata un’altra italo-nigeriana, Jennifer Ogunoye (1.71), ma sul podio – con 1.74 - sono invece andate la toscana Allegra Patterlini (Acsi Italia) e la viterbese Eleonora Schertel (Alto Lazio), altra ragazza arrivata dai multipli.

PROMESSE MASCHILI

5000m (finale): Su questa pista i gemelli livornesi Samuele e Lorenzo Dini – poi approdati entrambi in Fiamme Gialle – avevano scritto l’ultima pagina importante della loro carriera (doppio argento, tra 5000 e 10000 metri) agli Europei juniores del 2013. Oggi è Samuele a vedersela con il neo-italiano Yassine Rachik, che ha ottenuto la cittadinanza per naturalizzazione la scorsa settimana. L’ex marocchino, di stanza in Lombardia a Castelli Calepio, si rende protagonista di un forcing potentissimo nelle ultime due tornate, una progressione che rende vana ogni resistenza di Samuele Dini (14:05.53 con 14:07.50). Per il bronzo, l’abruzzese Daniele D’Onofrio (N. Atl. Isernia), già azzurro ai Mondiali juniores del 2012, dà continuità al suo recente miglioramento nel meeting belga di Oordegem chiudendo in 14:22.31.

400hs (batterie): Si ripropone con 51.92 nella prima batteria il livornese Mattia Contini, uno dei talenti più tormentati – in senso fisico – di queste ultime leve giovanili. Di fronte al suo pubblico risponde con 51.88 il reatino Francesco Proietti, mai avaro d’impegno su questa pista che lo vide semifinalista – proprio con l’altro azzurro Contini – negli Europei juniores 2013.

In gran progresso – da 53.09 a 52.43 – il pavese Tommaso Tanagli, che complica la strada per la finale allo studente del MIT Luca Cacopardo, protagonista proprio in terra americana dei Mondiali juniores dello scorso anno. Più tranquillo il compito di Lorenzo Vergani, in maglia verde della Riccardi: vantaggio abissale per il suo 52.23 nella terza batteria.

Giavellotto (finale): Il prato al di là dei 70 metri resta integro, nonostante la presenza in pedana di un paio di atleti in grado di smuovere la terra. Il 68.12 del turno iniziale dà il titolo al neo-finanziere Mauro Fraresso e dietro al trevigiano non c’è l’atteso Joseph Figliolini (Stud. Cariri, 64.64), perché l’idolo locale viene bruciato dal miglioramento di Carlo Calabrese (Aden Exprivia Molfetta). Il ragazzo di Cisternino, reduce da podio e PB a sorpresa nel martello di ieri, replica anche nella sua nuova specialità d’elezione: un 64.96 che offre nuove prospettive al lanciatore brindisino.

Alto (finale): Un duello abbastanza gettonato sulle pedane tricolori, nel corso delle ultime stagioni: il figlio d’arte Eugenio Meloni (Cus Cagliari) la spunta con 2.14 e poi fallisce l’attacco a 2.20, una quota che darebbe tutt’altro sapore a questo successo. Si ferma invece a 2.12 Davide Spigarolo (GA Bassano), a pari misura con il bergamasco Michele Maraviglia (Atl. Bergamo 1959 Creberg).

4x100m (serie): La Riccardi rispetta una tradizione eccezionale e agguanta l’ennesimo titolo di categoria in questa specialità: il quartetto milanese (S.Rodella, G.Tortu, F.Cattaneo e il campione italiano G.Galbieri) fa 40.56, come nella prova femminile si tratta del miglior risultato di sempre per una formazione di tutta promesse (anche se ci sono tempi migliori di squadre di club miste con juniores). Dalla prima delle due serie gli altri due tempi da podio: Stud. Cariri 41.43 e Amatori Acquaviva 41.88.

Disco (finale): Un duello sul filo dei centimetri è sempre spettacolare: vince Martin Pilato (Atl. Ravenna) per un centimetro sul capolista stagionale Stefano Petrei (Malignani Lib. Udine), 53.67 a 53.66. Nessun altro sopra i 50 metri. Non c’è l’italo-peruviano Gian Piero Ragonesi, di stanza in Florida per studio e protagonista della finale europea juniores due anni fa su questa pedana (oltre che della finale mondiale di Eugene 2014).

800m (finale): Finalmente arriva il minimo per Tallinn di Gabriele Bizzotto: l’aspirante ingegnere meccanico del Cus Parma potrebbe forse ritagliarsi uno spazio di vita anche per l’atletica, confortato da questo 1:48.02. Il semifinalista di Eugene Enrico Riccobon (Firex Belluno, 1:48.69) deve inchinarsi, ma oggi non era sicuramente facile battere il neo-campione. Il top della categoria si è espresso nella stagione universitaria americana, con il figlio d'arte Jacopo Lahbi in grande miglioramento: ma qui il veneto non èpresente.

110hs (finale): Si era già visto nelle semifinali del primo pomeriggio: Simone Poccia (Stud. Cariri) è sempre più vicino all’argento europeo junior Lorenzo Perini (Aeronautica), che oggi ha un paio di metri sull’emergente rivale (13.88 a 14.08, +0.5). In ogni caso entrambi confermano la norma di qualificazione per Tallinn.

400m (finale): Torna alla maglia tricolore l’ex capofila delle categorie giovanili, Marco Lorenzi (Fiamme Gialle, 47.21), ma la brutta notizia è che il tempi non valgono quelli degli juniores. Ci prova anche il bronzo individuale di Tallinn (e oro in staffetta con Lorenzi) Michele Tricca (Fiamme Gialle): il segusino si spegne nel finale, 47.77, dove viene risucchiato da Vito Incantalupo (Enterprise Sport & Service, 47.71) e Marco Lo Verme (Cus Pro Patria Milano, 47.73).

PROMESSE FEMMINILI

Martello (finale): Le lanciatrici sono le ultime ad uscire dallo stadio in tarda serata: talvolta succede, soprattutto, quando il programma è pieno come quello di oggi. Non è che ci sia pathos eccessivo, con Francesca Massobrio (Fiamme Oro) capace di uccidere la gara fin dal primo lancio (subito 60.53).

Triplo (finale): dopo aver duellato ieri nel lungo, ottenendo entrambe il minimo per gli Europei di Tallinn, Darya Derkach (Aeronautica) e Ottavia Cestonaro (Forestale) danno vita ad un altro confronto che vive di sussulti continui, anche per merito della terza incomoda Silvia La Tella (N. Atl. Fanfulla Lodigiana). Sono loro le ragazze che battagliano al di là dei 13 metri e alla fine chiudono nell’ordine: 13.53 (-0.7), 13.17 (-0.7) e 13.08 (-0.9). E, al di là del risultato di stasera, saranno loro le azzurre indiziate per l’esperienza europea in Estonia.

Asta (finale): Esito a sorpresa, detto anche che Giorgia Benecchi – fuori classifica – si ferma a 4.00 fallendo i 4.15: 4.00 è anche la misura vincente di Letizia Marzenta (Firenze Marathon), passata quest’anno sotto la guida di Stefania Sassi. L’assenza obbligata di Roberta Bruni – ancora una settimana di riposo precauzionale per la reatina – e i tre nulli in entrata (uno a 4.00 e due a 4.05) della favorita Sonia Malavisi, minano un po’ il livello tecnico di questa prova.

400hs (batterie): Con un finale in souplesse, “Raffaella” Lukudo è l’unica a scendere sotto il minuto (59.81). Con la portacolori dell’Esercito c’è da tenere in considerazione la campionessa assoluta dell’eptathlon Laura Oberto, che ha il minimo europeo anche in questa specialità e in batteria fa 60.84. Poi la novità Federica Palumbo (60.93) e la semifinalista degli ultimi Mondiali juniores Valentina Cavalleri (60.96 per l’altoatesina, figlia di “Irmi” Trojer). Una corsia in finale anche per Irene Morelli, che due anni fa era stata la rivelazione degli Europei juniores su questa pista e da allora era stata costretta ad un lunghissimo stop.

3000st (finale): Per l’aviera torinese Martina Merlo (Aeronautica) questo sembra l’anno giusto per il salto di qualità, con appuntamento di cartello a Tallinn: qui si trascina dietro una volitiva Francesca Bertoni (Fratellanza), battendola in volata (10:24.31 a 10:25.13, con miglioramento personale per la brava atleta emiliana). Come dato generale, in sei vanno sotto gli 11’: la terza del gruppo è la romana Sara Carnicelli (Acsi Italia, 10:36.12), un feeling indubbio con la pista del “Guidobaldi”, dove vinse il titolo allieve dei 2000st nel 2011.

4x100m (serie): Solo sei formazioni sui blocchi: il duello è da subito quello tra Acsi Italia e Atl. Brescia 1950. Le lombarde provano a sfruttare l’ultima frazione di Johanelis Herrera, opposta ad Elisabetta De Andreis, una delle due gemelle romane di origini ghanesi e per pochissimo la rimonta non riesce: l’Acsi Italia (R.Palandri, F.Nasella, G.De Andreis, E.De Andreis, 45.96) va sotto il miglior tempo di un quartetto di club composto interamente di promesse, ma ci sono formazioni miste con juniores che vantano risultati migliori. Sotto il vecchio limite anche le lombarde, con 46.00.

800m (finale): Dopo aver centrato ieri in batteria il minimo per Tallinn, Irene Baldessari (Esercito) ha come unico obiettivo la vittoria: ci prova, Joyce Mattagliano (Brugnera Friulintagli), la friulana originaria della Sierra leone che sta provando a crescere nell’esperienza studentesca oltre Atlantico, alla kennesaw State University. Finisce con la trentina a braccia alzate, 2:07.79, dopo che la rivale aveva forzato il gruppo con una bella progressione sul rettilineo di fronte (2:08.28).

100hs (finale): Dominio assoluto per Giada Carmassi (Brugnera Friulintagli), fortemente indiziata per un posto in Coppa Europa: 13.532 (+0.6), con la veneta Maria Paniz (Cus Pisa Atl. Cascina), rivale della neo-campionessa in tante occasioni, che chiude molto lontana (14.24).

Peso (finale): Fuorti classifica la primatista italiana Chiara Rosa ottiene 17.80 (la serie della padovana delle Fiamme Azzurre: 16.98 17.11 17.07 N 17.80 17.72). Per il titolo di categoria, il nome estratto è ovviamente quello della reggina Monia Cantarella (Stud. Cariri, 14.79), una collezione di maglie tricolori in bacheca: però c’è una novità d’argento, la sassarese Elisa Francesca Pintus (Shardana), che si migliora a 13.68.

400m (finale): Ennesimo titolo per Ylenia Vitale (Lib. Friul Palmanova, 53.72), anche se stavolta – alle sue spalle – non c’è Lucia Pasquale (Olimpia Club Molfetta, 54.54): tra le due tradizionali rivali di tante finali di categoria si inserisce un po’ a sorpresa una miglioratissima Giulia Teruzzi (Pro Patria Busto, 54.35), che già due anni fa era andata sul podio nella finale juniores su questa stessa pista guadagnandosi poi un posto in staffetta per gli Europei reatini.

LE LISTE ITALIANE ALLTIME PROMESSE - LE LISTE ITALIANE ALLTIME JUNIORES

I CAMPIONI ITALIANI 2013 - 2014

Campionati Europei Under 23     Tallinn (EST), 9-12 luglio 2015   Criteri FIDAL     sito web
Campionati Europei Juniores     Eskiltuna (SWE), 16-19 luglio 2015   Criteri FIDAL     sito web


Ayomide Folorunso vince i 400m (foto Colombo/FIDAL)


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