Bogliolo e le staffettiste: ''Fiduciose e cariche''

04 Ottobre 2019

Alla vigilia delle batterie dei 100hs e della 4x400, le parole delle azzurre ai Mondiali di Doha. La ligure: "Voglio battere alcune potenziali finaliste". Le frazioniste: "Un posto tra le prime otto"

Un percorso che prosegue. Dopo il bronzo degli Euroindoor di Glasgow, il terzo posto delle World Relays di Yokohama e la terza piazza agli Europei a squadre di Bydgoszcz, la staffetta 4x400 femminile va a caccia della finale dei Mondiali di Doha. Il responsabile della velocità azzurra Filippo Di Mulo ha ufficializzato la composizione del quartetto nella conferenza stampa della vigilia a Casa Atletica Italiana: “Mariabenedicta Chigbolu, Giancarla Trevisan, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo. Siamo arrivati a questo appuntamento ben preparati, la finale è nelle nostre potenzialità. Con 3:26.50 si può entrare. Non abbiamo avuto difficoltà e la squadra si sta rinnovando negli anni”. Per la 4x400 maschile si sta valutando ancora la condizione di Matteo Galvan: “Come sapete ha avuto qualche problema, ecco perché non è stato schierato nella mista. Gli abbiamo concesso qualche giorno in più per riassestarsi”, informa Di Mulo. Le staffettiste hanno anche commentato il 48.14 di Salwa Eid Naser nella finale dei 400 metri di ieri sera, terzo tempo di sempre al mondo: “Un’atleta che stupisce”, il giudizio di Raphaela Lukudo. “Una gara storica, la racconterò ai nipoti”, il commento di Marta Milani. Queste le parole delle azzurre in vista della staffetta di domani, batteria alle 18.55 italiane.

Mariabenedicta Chigbolu: “Sarà tutto più difficile rispetto al terzo posto di Yokohama ma noi siamo fiduciose, le ragazze stanno tutte bene. L’obiettivo è entrare in finale”. 

Raphaela Lukudo: “Dopo il rammarico della staffetta mista ora vogliamo di più dalla 4x400 donne, credo sia nelle nostre potenzialità e dopo aver dimostrato quanto valiamo tra Glasgow e Yokohama possiamo puntare a qualcosa di più”.

Giancarla Trevisan: “Sono molto arrabbiata dopo la mista, ne ho parlato tanto con le mie compagne e spero che si riesca a far meglio”.

Ayomide Folorunso: “A volte arrivavo alla staffetta un po’ arrabbiata per com’era andata la gara individuale, stavolta no. È stato un bel Mondiale per me e non posso non provarci insieme a queste ragazze. Contro i mostri sacri ce la possiamo fare”.

Marta Milani: “Dobbiamo avere massima umiltà. Siamo in un’altra dimensione rispetto agli eventi precedenti, le altre saranno sicuramente agguerrite, non bisogna dare niente per scontato e correre come se non ci fosse un domani”.

Rebecca Borga: “Sono contentissima di far parte di questo gruppo perché siamo molto unite e tutte diamo il massimo”.

Alice Mangione: “È il mio primo Mondiale assoluto, sono un po’ emozionata, ma nel vedere questi mostri mi gaso ancora di più. Domani faremo il tifo per le nostre compagne”.

LUMINOSA BOGLIOLO - “Non so quale sia il segreto della mia stagione, forse lo sanno i miei allenatori Ezio Madonia e Antonio Dotti e non me lo stanno ancora dicendo. Probabilmente dopo la gara potrò iniziare a godermi tutto quello che ho fatto”. Con queste parole Luminosa Bogliolo ha raccontato il proprio 2019 alla vigilia della batteria dei 100hs in programma sabato 5 ottobre alle 16.15 italiane. Otto volte sotto i 12.90, un picco di 12.78 a due centesimi dal record nazionale di Veronica Borsi, numeri che inquadrano bene la stagione della 24enne ligure: “Sto iniziando adesso a rendermi conto di quello che è successo quest’anno. Sto bene, ho avuto qualche piccolo problema prima del match Europa-Usa di Minsk a inizio settembre ma non mi ha condizionato più di tanto. In batteria scoprirò qual è il mio obiettivo, e intanto sono molto contenta che la mia filosofia sia piaciuta: ‘Non pensare al tempo ma a metterne dietro il più possibile’. Io ragiono così: ho deciso di non darmi come obiettivo il cronometro ma battere le avversarie”. 

“Da quest’anno mi diverto di più: ho capito come affrontare la competizione, e invece l’anno scorso - quasi quasi - dovevo ancora capire quanto era lungo il campo. La finale di Tortu mi ha caricata tantissimo, ma anche la prestazione di Davide Re: gli ho detto che anche solo sperare di poter entrare in una finale è stata una cosa da brividi. Tutte le gare viste fino a oggi mi hanno aiutato ad arrivare alla mia. La finale? Non me la pongo come obiettivo, ma se succede probabilmente esplodo e non mi vedrete tornare in Italia. So che voglio battere alcune potenziali finaliste, anche se non è detto che superando loro la finale sia sicura”. 

“Il mio nome? Mi piace tantissimo, i miei genitori avevano conosciuto una ragazza che si chiamava Luminosa e mi hanno chiamata così. In realtà non è rarissimo, una suora mi ha detto che c’è anche Santa Luminosa”.

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Le staffettiste azzurre della 4x400 (foto Casa Atletica)


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