Bonvecchio, 80 metri da sogno. Promossi i nostri azzurri
L'aveva promesso e l'ha mantenuto: Norbert Bonvecchio è il quinto italiano a varcare la soglia degli 80 metri, il quarto in ordine di graduatoria: l'80,37 lanciato a Braunschweig, Germania, in occasione del Campionato Europeo per Nazioni vale la consacrazione nel gotha internazionale del tiro del giavellotto. Il ventinovenne dell'Atletica Trento ha centrato lo storico risultato al primo turni di lanci, piazzando subito la spallata giusta per issarsi nei quartieri alti della graduatoria e regalare al team azzurro un quarto posto che ha consentito di rilanciare le quotazioni italiane in apertura di una seconda gioranta chiamata a rimediare al triste sabato azzurro.
Gli altri tre lanci dell'allievo di papà Sergio (con lui, a sua volta in azzurro, nella Bassa Sassonia) si sono mantenuti su standard più bassi, ma a quel punto il colpaccio era fatto; anzi, completato: nel giro di un mese l'aquilotto con residenza a Molveno ha centrato tutti i possibili obiettivi della stagione. Prima cogliendo la qualificazione per i prossimo Europei di Zurigo con il 79,33 nella tedesca Halle del 20 maggio scorso, poi varcando la soglia degli 80 metri, oggi, ancora in Germania.
Come lui stesso dice, ci sarebbe un terzo bersaglio da centrare, ovvero la finale a Zurigo: non c'è due senza tre, si dice. Non resta che aspettare un paio di mesi, passando prima però dai campionati tricolori di Rovereto, quando la gara sarà davvero interessante, stante la condizione degli avversari italici di Norbert.
Il risultatone di Bonvecchio ha lanciato così la riscossa azzurra, passata anche dal terzo posto di Giordano Benedetti negli 800 metri: ritmi tattici, come pronosticabile, vittoria - meno pronosticabile - per il tedesco Timo Benitz sul piede dell'1'46"24 con il finanziere di Sorni di Lavis pronto proprio sul traguardo a bruciare il transalpino Bosse per infilarsi in scia al polacco Kszczot e staccare un 1'46"45 che vale 10 preziosissimi punti.
Poco dopo, molto bene anche Yuri Floriani nelle siepi: è stata una prova giudiziosa per il finanziere trentino di Palermo, pronto a resistere alla tentazione di elevare troppo il ritmo per mantenere il proprio passo e raccogliere sul cammino diversi avversari, fino ad insidiare il podio finale con un quarto posto in 8'36"18 alle spalle del francese Kowal, del tedesco Grau e del russo Chavkin.
Bene, benissimo dunque i tre moschettieri trentini chiamati in azzurro. E non si esagera di certo nel dire che la salvezza italiana è arrivata anche e soprattutto grazie al loro apporto. Avanti così, dunque: tra una cinquantina di giorni, i tre si ritroveranno anche a Zurigo, magari insieme a qualche altro dei nostri; speriamo che quello di Braunschweig sia stato solo un gustosto, gustosissimo antipasto.
Condividi con | Tweet |
|
Seguici su: |