Borsa di studio nel nome di Mennea
13 Aprile 2017Presentata oggi a Roma la borsa di studio LUISS dedicata all'atletica e intitolata all'indimenticabile campione olimpico e recordman dei 200 metri
Il nome e l'esempio di Pietro Mennea sono un incessante motivo di ispirazione. Oggi a Villa Blanc, sede LUISS in via Nomentana a Roma, ha accolto la presentazione della borsa di studio per la squadra di atletica leggera del prestigioso ateneo, intitolata alla memoria dell'olimpionico azzurro ed ex primatista mondiale dei 200 metri.
La conferenza - dopo l'introduzione sul progetto LUISS Sport Academy da parte di Paolo Del Bene, Direttore Sportivo ASD LUISS - si è aperta con un momento di grande commozione, con la visione del video che ha ripercorso i momenti salienti della carriera della Freccia del Sud. Tante le frasi di Mennea ricordate negli interventi, a partire da quello del Segretario Generale del CONI Roberto Fabbricini che ha voluto condividere alcuni ricordi personali della lunga carriera di Mennea e del Direttore Generale LUISS Giovanni Lo Storto che ha evidenziato come “Nello sport gli obiettivi importanti non possono essere tanti e in fila l'uno con l'altro”, per sottolineare l'impegno costante necessario per arrivare ad avere successo nello sport, all'università, ma soprattutto nella vita. Antonino Viti, Presidente ACSI, ha citato invece Nelson Mandela “Lo sport può cambiare il mondo”, per mettere in evidenza il valore essenziale dell'attività sportiva per preparare i giovani alla vita. Niccolò Campriani, pluricampione olimpico di tiro a segno, ha dichiarato che: "Purtroppo non ho avuto la fortuna di incontrare Mennea di persona, ma la sua vita dentro e fuori dallo sport è sempre stata per me un grande esempio".
Per Roberto Pessi, Prorettore alla Didattica LUISS, intitolare la borsa di studio a Mennea è stato “Il coronamento di un sogno chiamato Pietro”. Di grande impatto emotivo le parole di Manuela Olivieri Mennea, che ha evidenziato come i risultati si ottengano solo con molto lavoro; tra i cimeli portati le scarpe da gara del campione, ma anche le scarpe donate dal fulmine giamaicano Usain Bolt, alcune divise sportive e soprattutto i diari degli allenamenti, dove spicca la pagina del 12 settembre 1979, finale dei 200 metri all'Universiade di Città del Messico: 19.72, record del mondo. Un semplice appunto, a significare la grandezza di un uomo che faceva dell'impegno nello sport e nello studio il suo stile di vita.
Per la FIDAL sono intervenuti il Vice Presidente Vicario Vincenzo Parrinello ("Un onore che un'importante borsa di studio come questa porti il nome dell'uoomo-simbolo dell'atletica italiana, esempio straordinario di eccellenza nello sport e nello studio") affiancato da Silvia Salis, Consigliere Nazionale appena eletta anche nel Consiglio CONI e che di recente si è fatta promotrice del progetto AllenaMente, attraverso cui la Federazione intende sostenere gli under 23 non militari che studiano all'Università.
Presenti anche gli azzurri Emanuele Abate (Fiamme Oro), Anna Bongiorni (Carabinieri) e Federico Apolloni (Aeronautica) che hanno raccontato la loro esperienza di atleti professionisti impegnati negli studi universitari. In particolare Abate è il recordman nazionale dei 110hs, ma è anche laureato in Ingegneria Meccanica. Il poliziotto ligure è reduce dal raduno federale con il coach cubano Santiago Antunez a Formia dove nelle ultime settimane si è allenata anche la sprinter Bongiorni, tricolore assoluta dei 60 metri indoor e figlia d'arte di Giovanni, compagno di Nazionale e di staffetta di Mennea. Anna che studia Medicina con l'idea di diventare pediatra, è in partenza con la 4x100 azzurra per le IAAF World Relays di Nassau. Il discobolo Apolloni - laureato in Scienze Motorie - nell'ultimo periodo ha svolto un periodo di preparazione a Tirrenia con gli altri lanciatori azzurri e punta al "lancio" di qualità nel 2017.
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