Boston, trionfano Kawauchi e Linden
16 Aprile 2018Il giapponese e la statunitense vincono la Boston Marathon nella bufera. Sconfitti i due campioni del mondo Geoffrey Kirui e Edna Kiplagat.
di Marco Buccellato
Esito impronosticabile, ma reale più del re. Yuki Kawauchi e Desiree Linden, nata Davila, hanno vinto la 122sima maratona di Boston, una corsa in cui le cattive condizioni meteo (pioggia a tratti torrenziale, vento sostenuto) hanno tagliato gambe e polmoni a più di un protagonista. Prestazioni cronometriche ovviamente da dimenticare, ma gli ultimi chilometri della gara hanno regalato emozioni forti. Per Kawauchi (2h15:54 al traguardo), semiprofessionista per gran parte della carriera, si tratta della più grande affermazione, a pochi giorni dall'ingresso nel Guinness World Record per il numero di maratone corse in meno di 2h20, e del primo successo firmato Sol Levante a Boston dal 1987, anno in cui si impose Toshihiko Seko. Stesso destino per la Linden (2h39:54), che riporta gli Stati Uniti al successo a trentatre anni dalla vittoria di Lisa Weidenbach.
NE KIRUI NE KIPLAGAT - Sconfitti i favoritissimi, a iniziare dal campione del mondo in carica Geoffrey Kirui, agganciato e superato dal peziente Kawauchi negli ultimi tre chilometri e finito a quasi 2:30 di distacco in 2h18:21. Terzo lo statunitense di origini keniane Shadrack Biwott in 2h18:35. Perso nelle retrovie, dopo 30 km in avanguardia, l'altro favorito Galen Rupp, poi costretto al ritiro. Dietro Kawauchi e Kirui, un folto plotone di maratoneti USA: dopo Biwott, la classifica ne conta altri cinque nella prime dieci posizioni. Primo degli europei l'olandese Nageeye, settimo. Una classifica inedita in una maratona dominata negli ultimi trent'anni dagli africani, con l'eccezione del coreano Lee Bong-Ju nel 2001 e dello straordinario successo di Gelindo Bordin, di cui proprio oggi cade il 28simo anniversario.
TRIONFO A STELLE E STRISCE - Idem nella corsa femminile, che ha subìto un primo scossone per merito dell'etiope Mamitu Daska dopo 20 km, seguita principalmente dalla keniana Chesire e dalla Linden. La maratoneta statunitense ha sferrato l'azione decisiva dopo 30 km. Le specialiste a stelle e strisce hanno fatto letteralmente il pieno. Oltre al successo della Linden, settima alle Olimpiadi di Rio e già seconda a Boston nel 2011, la classifica recita Sarah Sellers seconda con rimonta finale in 2h44:04, la canadese Duchene terza in 2h44:20 e ben altre cinque statunitensi entro le prime otto posizioni, tra cui la co-favorita Shalane Flanagan, regine di New York in autunno e oggi sesta. Edna Kiplagat, vincitrice un anno fa e due volte iridata nel 2011 e 2013 (anche argento a Londra la scorsa estate), ha chiuso in ottava posizione in 2h47:14, prima delle africane.
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