Bressanone, arrivano gli Juniores
Si torna a Bressanone a due anni da una memorabile edizione dei Mondiali U18 per una kermesse giovanile di grande richiamo come i Campionati Italiani juniores (nati 1992/93) e promesse (nati 1989/90/91): la rassegna tricolore servirà soprattutto a fare chiarezza sulle ambizioni del settore in vista delle due rassegne continentali di categoria, quella "under 23" in programma ad Ostrava, in Repubblica Ceca, dal 14 al 17 luglio e quella "under 20" in calendario a Tallinn, in Estonia, dal 21 al 24 luglio. La storia dei Tricolori juniores segna alla "Raiffeisen Arena" la 54^ edizione, mentre le promesse giungono alla 24^ della serie: quattro i precedenti nella sede altoatesina, dopo le rassegne celebrate nel 1990, 1993, 1996 e 2007.Tra gli oltre 1300 iscritti, in caccia degli 82 titoli in palio nelle due categorie, figurano alcuni dei talenti più promettenti dell'atletica italiana, protagonisti dei brillanti risultati raccolti a livello giovanile nelle ultime stagioni in tutte le fasce di età. Sulla pista di Bressanone torneranno anche le tre medaglie iridate del 2009, con l'oro dell'alto Alessia Trost (1.82 all'aperto, dopo il primato juniores indoor ottenuto in febbraio con 1.89) e i due bronzi Giovanni Galbieri (alla ricerca del minimo europeo "regolare" sui 100 metri, dopo il 10"51 "ventoso" del debutto stagionale di Rovereto) e José Bencosme (secondo tempo stagionale in Europa sui 400hs, 50"48: capolista con 50"37 il tedesco Varg Konigsmark).
Andando con ordine, come era facile prevedere, la crescita della "nouvelle vague" dei quattrocentisti - quella del grande record italiano allievi della 4x400 nel 2010 - ha aperto il raggio delle prospettive azzurre: se due anni fa a Novi Sad il bronzo del quartetto italiano rappresentò una gradita sorpresa, per Tallinn bisognerà partire con la convinzione di giocarsi un metallo importante. Ed intanto Michele Tricca (46"53 per il portacolori dell'Atletica Susa: 2° junior di sempre in Italia e 2° europeo della stagione, dopo il 46"41 del figlio d'arte ungherese Marcell Deak-Nagy) e il primatista italiano allievi Marco Lorenzi (GS Valsugana Trentino, 47"30 quest'anno alla prima uscita) potrebbero seriamente puntare anche ad un podio individuale. Per il quartetto dovrebbero entrare in gioco i vari Vito Incantalupo, Matteo Iachini e Paolo Danesini - tutti in progresso - con Davide Re e - perchè no? - il miglioratissimo ostacolista José Bencosme.
Lo sprint breve deve invece contare sul pieno recupero del veronese Giovanni Galbieri (Insieme New Foods, come detto 10"51 ventoso in apertura), mentre i nomi relativamente nuovi sono quelli del romano Tiziano Proietti (Cariri, sceso a 10"64 nei recenti Regionali di Roma) e il marchigiano Lorenzo Angelini (scuola Avis Macerata, 21"35 sui 200 metri). Al meeting nazionale di Orvieto sono scesi in pista per un test sia il quartetto veloce maschile (40"69, senza Proietti), sia quello femminile (45"52, senza Irene Siragusa): i riscontri sono stati entrambi incoraggianti - sono "crono" che valgono una finale europea a Tallinn - e quindi si tratterà di seguire con interesse a Bressanone anche le ragazze più accreditate. In primo luogo ovviamente Anna Bongiorni (Cus Pisa Atl. Cascina, nel 2010 due volte sul podio agli Europei allievi di Mosca e poi finalista olimpica a Singapore), la veronese di famiglia ghanese Gloria Hooper (Libertas Valpolicella, già azzurra a Moncton) e Irene Siragusa (Atletica 2005, ottimo 24"33 sui 200 metri): per il titolo entrerà in gioco anche la nigeriana Judy Udochi Ekeh (Reggio Event's), pur se mancano alcuni mesi per iniziare il percorso burocratico verso la cittadinanza italiana.
Nel mezzofondonzo si presenta il talento somalo di Sezze Mohad Abikadar (Cariri): il ragazzo è molto promettente e ben accreditato sia sugli 800 (1'49"29) che sui 1500 metri (3'44"09). Nei 5000, quindi, attenzione a Yassine Rachik (14'13"01 sui 5000 per il marocchino trapiantato da molti anni in Lombardia). Dopo lo strapotere di Federica Soldani e Giulia Viola, il mezzofondo femminile non mostra invece un sicuro punto di riferimento. Giusto puntare invece sugli epigoni della scuola nostrana delle siepi: nelle ultime stagioni si sono affermati a livello internazionale i vari François Marzetta, Valeria Roffino o Giulia Martinelli, ora militanti nella categoria superiore, ma ci sono già specialisti in grado di rimpiazzarli. Facile fare i nomi di Andrea Sanguinetti (Edera Forlì) o Giuseppe Gerratana (Libertas Running Modica), mentre Camille Marchese (Audacia Record) è subito scesa a 10'51"40 alla prima gara "calda" nella Coppa Italia di Firenze. Sotto osservazione Martina Merlo (Cus Torino) che un anno fa tra le allieve fu capace di bruciare la più accreditata rivale romana.
Settore ostacoli in piena ebollizione, soprattutto con i ragazzi: nella gara extra di Firenze sono scesi sotto il vecchio limite juniores dei 110hs sia Hassane Fofana (Atl. Bergamo 1959 Creberg, 13"87) sia il neo-finanziere Ivan Mach di Palmstein (13"88 dopo un anno di calvario). E Anche il varesino Francesco Praolini (Cus dei Laghi) ha agguantato il minimo per Tallinn. Tanti gli specialisti in rampa di lancio, con la novità del romano di famiglia serba Luca Trgovcevic. Quanto alle barriere intermedie, fari puntati su José Bencosme: l'italo-dominicano reclutato dalle Fiamme Gialle torna sulla pista che gli regalò uno splendido bronzo iridato da allievo. Molto migliorato da quei giorni, sotto il profilo tecnico, tanto che il cronometro si è improvvisamente alleggerito con diverse prestazioni sotto il muro dei 51" (pur sempre l'eccellenza della categoria a livello internazionale). Come detto, il suo 50"48 è il secondo tempo europeo dell'anno e l'unica incognita sarà la gestione dei turni plurimi nelle manifestazioni titolate: un pizzico di fortuna e di sicurezza in più rispetto alla sua uscita mondiale di Moncton potrebbe regalare concrete soddisfazioni. Si spera anche che Lorenzo Veroli (Maxicar Civitanova) si ripresenti nelle condizioni psicofiche che gli permisero di far compagnia a Bencosme nella finale mondiale del 2009 proprio a Bressanone. La miglior esponente del settore al femminile, Flavia Battaglia (Audacia Record), è iscritta sulla distanza piana: e la corsa per il titolo in rosa appare estremamente incerta.
Alessia Trost - al rientro sulla pedana del suo oro iridato 2009 - è la regina dei salti, anche se è scattato il conto alla rovescia per vedere finalmente in maglia azzurra Dariya Derkach. L'ucraina di Pagani, in maglia Audacia Record, sarà la stellina dei salti orizzontali e per lei non sarà sacrificio da poco rinunciare poi a due possibili podi continentali in Estonia sia nel lungo sia nel triplo. Ci si può consolare con la ritrovata tempra agonistica dell'aretina Anna Visibelli (Firenze Marathon) e le potenzialità fisiche di Giulia Liboà (Atl. Mondovì). Persi Andrea Chiari e Claudio Stecchi, entrambi protagonisti in chiave iridata a Moncton 2010, i salti juniores vedono nel figlio d'arte dell'alto Gianmarco Tamberi (Bruni Atl. Vomano) la speranza forse più concreta di ben figurare in sede europea: anche perchè non sono finora più di un paio i rivali stranieri in grado di elevarsi alla quota di 2.21 raggiunta al coperto dal marchigiano.
Con il 18.27 di Rieti, Daniele Secci ha tolto a Paolo Dal Soglio uno storico primato juniores del peso da 7.25kg: ora però il romano deve riprendere il feeling con l'attrezzo da 6kg della categoria, obiettivo la fettuccia dei 20 metri (già raggiunta nella passata stagione). Domare lo strumento, soprattutto nelle gare internazionali titolate, non è sempre stato facile per il portacolori delle Fiamme Gialle: e Tallin può rappresentare l'attesa consacrazione di un talento al quale finora è mancato solo un pizzico di esperienza e maturità agonistica. I progressi delle ragazze dei lanci non sono forse sufficienti a mettere a fuoco un podio europeo, tuttavia sono estremamente confortanti: Francesca Stevanato (Audace Noale) oltre i 15 metri nel peso, Francesca Massobrio (Cus Torino) al di là dei 60 metri nel martello e anche la gradita new-entry di Sara Jemai (US Sangiorgese), la lombarda di papà tunisino capace di lanciare il suo giavellotto al di là dei 50 metri nel corso di un eptathlon concluso con un punteggio totale assolutamente dignitoso. L'obiettivo di base potrebbe essere la finale europea, ma in quel contesto sarà poi possibile giocarsi per intero le proprie carte: soprattutto grazie alla consistenza di prestazioni che le azzurre sembrano aver acquisito e che costituisce una credenziale non trascurabile.
Dopo diverse stagioni condotte come una figura ancillare nei confronti di Antonella Palmisano, finalmente Federica Curiazzi (Atl. Bergamo 1959 Creberg) è pronta per assumere il ruolo di punta della marcia juniores: e d'altronde il ricordo della splendida esibizione nei mondiali canadesi dell'anno scorso deve consolidare le convinzioni dell'allieva di Ruggero Sala. Leonardo Dei Tos (Biotekna Marcon) e Massimo Stano (Aden Exprivia Mofetta), dal canto loro, non vorranno assolutamente mollare la posizione di leader in casa Italia che hanno ricoperto per un paio di stagioni.
Raul Leoni
Nella foto, Alessia Trost, medaglia d'oro dell'alto ai Mondiali Allievi 2009 di Bressanone (Giancarlo Colombo/FIDAL)
(segue presentazione gare PROMESSE)
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