Brugnetti ritirato, la 20 Km va a Perez
Per metà gara Ivano Brugnetti ci ha sperato, e ha fatto sperare tutti gli italiani incollati ai televisori: vederlo marciare nel gruppo di testa della 20 km senza patemi, vicino al favorito della gara, lo spagnolo Fernandez, ha fatto pensare che il bis dell'oro dopo quello olimpico di Atene fosse possibile. Il sogno poi è svanito come una bolla di sapone, improvvisamente: Brugnetti si è lasciato sfilare dal gruppo, si è appoggiato a un albero iniziando a vomitare. Ha ripreso a marciare dopo una trentina di secondi, ma i più forti erano ormai andati via, così dopo qualche chilometro ha desistito ritirandosi: "Volevo almeno salire sul podio - ha affermato appena ritrovate le forze per parlare - e miravo al record personale, ma la gara si è messa male, non saprei perché. Mi sentivo bene, poi l'improvviso mal di stomaco mi ha bloccato. Mi era capitato qualcosa di simile a giugno, forse ho preso freddo. Sinceramente non mi aspettavo né un percorso così duro, né condizioni così poco estive". Il titolo è andato in 1h18:35 al campione uscente, l'equadoregno Jefferson Perez che alla lunga ha stroncato la resistenza dello spagnolo Fernandez, al terzo argento internazionale in tre anni (secondo a Parigi 2003 e Atene 2004), terzo l'altro iberico Molina. Una prova onorevole quella di Lorenzo Civallero, che ha chiuso al 14. posto con il suo record stagionale di 1h22:52. Il pomeriggio della giornata inaugurale dei Mondiali non è stato certamente fortunato per i nostri colori: anche dai 100 metri non sono giunte buone notizie. Si sapeva già dopo la composizione dei quarti di finale che il compito di Simone Collio sarebbe stato proibitivo, ma il lombardo non è riuscito a trovare le giuste cadenze, chiudendo al settimo posto in 10.60, tempo ben lontano dalle sue possibilità dimostrate anche al mattino in batteria (10.27). Va detto che la sua serie è stata quella funestata dal vento contrario più forte, 2 metri al secondo. In vista della finale di domani tutti i big hanno continuato a tenersi coperti, il miglior tempo è stato del trinidegno Brown (argento a Parigi 2003) in 10.10. Detto della marcia, le altre finali della prima giornata non hanno regalato sorprese eclatanti: nel peso maschile il titolo è stato appannaggio dell'americano Adam Nelson, che con un primo lancio di 21,73 ha chiuso subito la partita. Stesso discorso per l'argento, andato all'olandese Smith con 21,29, una medaglia che premia la costanza stagionale su ottime misure dell'atleta dei Paesi Bassi. Bronzo conquistato proprio in extremis dal tedesco Bartels con 20,99, per la rabbia dell'ucraino Bilonog. Nei 10000 metri femminili la britannica Radcliffe è finita nelle retrovie, schiacciata dallo strapotere delle etiopi che hanno fatto tripletta. Titolo alla "capitana" Tirunesh Dibaba, in 30:24.02, davanti alla Adere e alla sorella Ejegayehu Dibaba, staccate di oltre un secondo, per un rettilineo finale che è sembrato una sorta di passerella regale per le specialiste etiopi. La Dibaba aveva vinto in marzo due titoli ai Mondiali di cross, come Bekele che punta anch'egli al titolo dei 10000: un buon auspicio? Domani saranno cinque i titoli assegnati, e l'Italia si gioca due carte importanti: una al mattino nella 20 km di marcia femminile con Elisa Rigaudo, affiancata dalla novità Orsini; una al pomeriggio con Magdelin Martinez impegnata in una finale di salto triplo all'insegna di estremo equilibrio ed incertezza. Gli altri titoli saranno quelli del disco maschile, dell'heptathlon femminile (dopo la prima giornata la francese Barber e la svedese Kluft campionessa uscente sono separate da soli 2 punti) e il clou dell'intera rassegna mondiale, i 100 maschili. Gli italiani impegnati: Barberi nelle batterie dei 400, la Levorato in quelle dei 100 e Carabelli in una difficilissima semifinale dei 400 ostacoli, con due soli promossi alla finale e sei avversari su sette che vantano un personale migliore del suo. Ma non potrebbe esserci occasione più appropriata per migliorarsi e stupire tutti, come fece un certo Mori non più tardi di sei anni fa sulla stessa gara. Gabriele Gentili Nella foto: Ivano Brugnetti (Omega/Fidal) File allegati:
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